CAPITOLO 10

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Erano circa le cinque di pomeriggio di un'assolato fine luglio a Milano ed io stavo cercando di districarmi nel traffico che sembrava aumentare coi giorni invece di diminuire..il cellulare posato sul sedile del passeggero vibrò e quando vidi il nome di Giorgia sorrisi. Misi l"auricolare e risposi "Pronto...dimmi tutto"
"Ciao, fra poco ci imbarchiamo per Milano"
"Situazione?"
"Da vomito...fra poco Susanna dovrebbe anche postare una foto...comunque ti mando quelle che ho fatto io...lei andrà a Savona con lui...poi torna a Milano"
"Perfetto direi...quando lui sarà lontano e non potrà far nulla per impedirmi di parlare con lei le andrò a fare una visitina...tu tieni la situazione sotto controllo...e non lasciar capire a nessuno che parli con me.."
"Ovvio...noi ci becchiamo a casa tua quando vuoi"
"Certo...ora vai...baci"
"Baci.." chiusi la chiamata e mi tolsi l'auricolare. Poco dopo, mentre era ferma all'ennesimo semaforo rosso guardai le foto che Giorgia mi aveva mandato..avrebbe dovuto fare la paparazza invece che studiare per diventare avvocato...tutte le foto ritraevano Stephan e Marzia all'aeroporto, in tutte loro si tenevano per mano oppure si abbracciavano, in molte si baciavano..in una lui aveva le mani sulle spalle di lei e Marzia rideva per qualcosa che lui le aveva appena detto...sembravano felici...strinsi le mani sul volante e pigiai il pedale sull'acceleratore quando scattò il verde. Quando Stephan era partito per quella vacanza ad Ibiza io ero rimasta in Italia, già concedermi le due settimane di ferie che avevamo passato a Bali ed in Indonesia era stato difficile dato che in ufficio c'era parecchio da fare. Ci tenevo a quel lavoro e a differenza di quello che pensavano in molti non ero una che se ne stava a non fare nulla tutto il giorno. Non eravamo una di quelle coppie che stavano sempre appiccicate, anzi..nei nostri lunghi momenti di pausa io avevo frequentato altri ragazzi..e stare separati per periodi anche lunghi non ci pesava. Amavo Stephan, lui mi amava, o almeno credevo così fino a qualche giorno prima...il nostro rapporto era strano..a volte non riuscivo neanche io a capirlo fino in fondo ma stavamo ancora assieme dopo tre anni...quindi qualcosa indubbiamente c'era..
Quando avevo conosciuto Marzia l'avevo subito etichettata come la ragazzina timida che gravitava attorno ai ragazzi più in vista..pensavo che a lei importasse vivere di luce riflessa, soprattutto quella che gli derivava da essere la migliore amica di Ste. Con il tempo avevo capito che a lei non importava nulla di quell'aspetto, lei era genuina in ogni cosa che faceva, era amata da tutti e da quando era dimagrita molti ragazzi le ronzavano attorno. Lei aveva frequentato qualche ragazzo ma avevo capito da subito che lei era innamorata di Stephan. Come avevo capito subito che anche lui, in fondo, provava qualcosa per lei. Non credevo all'amicizia fra uomo e donna, soprattutto se, come la loro, correva sempre su quel sottile filo che separava amicizia e amore. Troppi sorrisi, troppe carezze, troppi abbracci, troppi momenti in cui quel sentimento veniva fuori. Come quando lui rispondeva alle sue chiamate anche quando era insieme a me, anche in momenti che sarebbero dovuti essere solo nostri...
Avevo pensato di farli litigare in qualche modo, poi avevo capito che sarebbe stato molto meglio farmela amica..ma quella vacanza aveva scombinato tutto..ora dovevo solo trovare il modo giusto per metter loro i bastoni fra le ruote..l'alleanza con Giorgia, che giurava di non provare nulla per Stephan, ma che non mi fregava poteva rivelarsi molto importante. Giorgia sarebbe stata i miei occhi e le mie orecchie nel gruppetto che sembrava aver accolto con sorrisi ed applausi la nuova coppia...sembravano avermi dimenticata in fretta, stava a me tornare alla grande e spodestare Marzia dal suo neo ruolo di regina..

******
Il viaggio verso Milano fu tranquillo, per la maggior parte del tempo rimasi a guardare fuori dal finestrino mentre Stephan mi teneva la mano. Sapeva che la malinconia per quella vacanza appena conclusa mi rendeva taciturna e mi lasciò stare. Per l'ora e venti che rimanemmo in volo cercai di non pensare troppo a quello che sarebbe successo una volta tornati in Italia, soprattutto a stretto contatto con la sua ex. Atterrati a Malpensa prendemmo la macchina che Stephan aveva lasciato al parcheggio custodito e poi partimmo per Savona. Erano le sette e mezza e già respirare l'aria del capoluogo milanese mi fece salire l"ansia. Manuel e gli altri nostri amici si sarebbero fermati a Milano, anche Susy che avrebbe dormito da una nostra amica "Come stai?"
"Uno schifo" dissi sincera.
"Ci fermiamo a mangiare qualcosa?"
"Andiamo ad Arenzano..."
"In quella trattoria dove andiamo sempre"
"Esatto...ah peraltro i miei non ci sono, sono andati per una settimana in Sardegna..quindi..."
"I miei non ci dovrebbero essere...comunque rimani lo stesso da me.."
"Con i tuoi?"
"Ci sarai venuta 300 volte e abbiamo dormito per 300 volte nel mio letto"
"Era prima..."
"Prima che non riuscissi a starmi lontana?"
"Prima che andassi a letto con loro figlio"
"Ma non è cambiato nulla"
"Dillo a Lucia...prima dormivamo assieme da amici...ora è leggermente diverso...e non tirare in ballo il fatto che hai 24 anni quasi...per tua madre sei sempre lo stesso.."
"Ti vuole bene Mar...sei come una figlia per lei"
"Che ora si porta a letto suo figlio...mi ucciderà"
"Ma finiscila...sei catastrofica...ci parleremo e andrà bene...ok?"
"Ok..." gli strinsi la mano e viaggiammo così, con la musica a farci da sottofondo e il panorama lombardo che pian piano lasciava spazio a quello della nostra Liguria che avrebbe sempre significato casa per entrambi.
Cenammo ad Arenzano in una trattoria che avevamo scoperto quando avevamo 17 anni e una sera, con lo scooter, ci eravamo praticamente persi. Poi proseguimmo per Savona dove arrivammo quando ormai erano le undici quasi.
"Sei pronta ad affrontare mia madre?"
"No...poi mica posso entrare e dirle 'scusa Lucia, ci conosciamo da 14 anni...e adesso sto con tuo figlio..'" la speranza che i suoi genitori non ci fossero era scomparsa quando avevamo visto le luci accese a casa sua.
"Possiamo salutarli ed andare da te.."
"Prega solo che non abbia visto la foto di Susy" lui scoppiò a ridere ed io lo guardai arrabbiata. Non c'era nulla da ridere..Lucia era molto protettiva nei confronti dei suoi figli, più di Ste che di Manuel e avevamo spesso parlato di come a volte non sopportasse le fidanzate di suo figlio...mi avrebbe fatto il terzo grado minimo..
Prendemmo le valigie e poi entrammo nella villetta "Mamma...papà" Lucia ci corse incontro e abbracciò prima suo figlio e poi me "Marzia...come sei bella" poi fu il turno di suo padre. Erano come una seconda famiglia per me, anzi a volte erano stati la mia prima famiglia, avevo cenato più in quella casa che nella mia e avevo chiesto consiglio più a Lucia che a mia madre. Dopo averci chiesto della vacanza Ste se ne uscì con "Mar deve andare a casa dei suoi...dormiamo lì"
"Ma se i suoi non ci sono. Dormite qua"
"Non vorrei disturbare...veramente...vado a casa dei miei...tu rimani pure qua..stai un pò con i tuoi.."
"Hai dormito qua 300 volte...tranquilla..."
"No..veramente Lucia..."
"L'ho vista la foto...quindi potete stare tranquilli tutti e due..ora sarete stanchi quindi andate a riposarvi...quando Ste domattina andrà da Salvo parleremo..."
"Lucia..io...Dio che casino..." mi misi le mani sugli occhi cercando di scomparire praticamente...sua madre aveva visto la foto mentre mi slinguazzavo suo figlio...volevo morire..lei venne vicino a me e mi abbracciò "Marzia...ti conosco da quando avevi 10 anni...non avrei mai potuto chiedere una ragazza migliore per Stephan...che ce ne ha messo di tempo per capire ma alla fine ce l'ha fatta no?"
"Mamma dai..."
"Dammi ragione...dato che ce l'ho...ora filate a letto..." dopo aver salutato i suoi ci chiudemmo nella sua stanza ed io mi buttai sul letto a pancia sotto..Stephan rideva mentre io mi sarei voluta sotterrare "Stephan finiscila" gli lanciai un cuscino mentre lui continuava a ridere prendendomi in giro "Dai amore...la tua faccia è stata troppo bella" Stephan si sfilò la maglia per poi sedersi sul letto per togliersi le scarpe e le calze. Rimase in jeans, molto bassi per mia sfortuna...eravamo a casa dei suoi quindi ogni possibile manovra era proibita...ok che sua madre ci aveva dato il suo benestare ma non avrei mai potuto stare con lui con la stanza dei suoi a pochi metri.
"Ste..vestiti"
"Dai Marzia..."
"Dai Marzia..cosa? Non mi dire che altre ragazze sono state a dormire in questa stanza perché lo saprei..sono stata l'unica a dividere questa camera con te...ma ora le cose sono diverse. Quindi scusa se sono in imbarazzo totale adesso...tua madre e tuo padre sanno che stiamo assieme...e sapranno anche che in vacanza non è che ci siamo limitati a baciarci...tu poi che te ne esci con sta storia di dormire dai miei...come se non avessero capito che era perché saremmo stati da soli e avremmo potuto fare quello che volevamo"
"Dai non abbiamo 15 anni...è logico che lo facciamo"
"Si...ma..."
"Senti amore..." Stephan mi raggiunse e si stese accanto a me abbracciandomi "Non ci vedremo per dodici giorni...e saranno molto lunghi...la porta è chiusa...anche se mia madre pensa che lo stiamo facendo...che male c'è?"
"Che male c'e? Ma sei scemo?"
"Ho voglia di te..e so che anche tu vuoi farlo" Stephan mi fece stendere a pancia sopra e poi iniziò a baciarmi la pancia tirandomi su la canotta che indossavo. Avevo scalciato via i sandali appena entrati in stanza ed ora ero sdraiata sul letto solo in canotta e leggins neri...cercai di spingerlo via ma riuscii solo a mettergli le mani fra i capelli...quando la sua lingua iniziò a giocherellare con il piercing aprii completamente le gambe e inarcai la schiena...
"Stephan" la voce di sua madre ci riscosse ma Stephan non si spostò minimamente dalla sua posizione "Dimmi mammma" io cercavo solo di non fiatare praticamente...
"Io e tuo padre usciamo..andiamo in piazza a prendere un gelato...ci vediamo domattina"
"Ok...buonanotte"
"Notte" quando sentimmo i passi allontanarsi e poi la porta di casa chiudersi scoppiammo a ridere "Dio stavo per morire"
"Pensa che sei l'unica che può entrare in casa sua e dormire nella stanza di suo figlio...altre non sono arrivate neanche alla porta di casa"
"Scemo..." continuai a fargli scorrere le mani fra i capelli mentre lui mi baciava la pancia per poi risalire fino a tirarmi su la canotta fino a scoprirmi il reggiseno di pizzo nero "Stephan..."
"Dimmi...Non c'è più nessuno ora"
"Ma non possiamo uguale..." lui mi scostò una coppa del reggiseno per poi iniziare a baciarmi e leccarmi "Ti voglio"
"Dai..per favore"
"Cosa? Per favore cosa?"
"Spogliami...non ce la faccio piu" con un sorrisetto lui si mise seduto, mi tolse la canotta ed i pantaloni...poi mi fece girare la pancia sotto e mi slacciò il gancetto del reggiseno per sfilarmelo...iniziò a baciarmi la schiena solleticandomi la pelle con la barba leggermente lunga "Ho sognato di averti qua...tutta nuda...sopra di me"
"Soddisfiamo questa fantasia allora" lui si scostò e mi aiutò a rialzarmi..si alzò in piedi e si sfilò i jeans e i boxer mentre io mi spogliavo completamente...gli feci cenno di sdraiarsi e poi mi misi a cavalcioni su di lui...quando mi chinai in avanti i miei capelli gli solleticarono il viso ed il petto e la collana che lui mi aveva regalato ondeggiò fra di noi..le sue mani posate sul mio fondoschiena e le mie posate sulle sue spalle...
"Come proseguiva la tua fantasia?"
"Tu mi baciavi" mi abbassai per baciarlo mentre le sue mani si spostavano sulla mia schiena e poi passavano a sfiorarmi i seni "Poi ti abbassavi..." spostai una mano verso il basso e lo feci entrare dentro di me "...Dio Mar...ora ti muovevi"
"Come? Così?" Mi alzai per poi riabbassarmi "Esattamente così" sorrisi e proseguii mentre lui assecondava il mio movimento..buttai la testa all'indietro ed aumentai il ritmo...mi spostai in avanti ondeggiando e lo sentii trattenere il fiato...quando sentii che il momento stava arrivando mi sporsi in avanti e lo baciai a fondo...l'orgasmo ci travolse velocemente e si placò pian piano lasciandoci ansimati e sudati...
"Com'era? Meglio della tua fantasia?"
"Molto meglio...ma sai una cosa?"
"Cosa?"
"Non finiva qua" scoppiai a ridere quando lui mi ribaltò sulla schiena e riprese a muoversi "Non te lo volevo dire ma...anche io avevo una fantasia"
"Quale?" le sue spinte mi annebbiavano il cervello "Fare l'amore su questo letto...tutta la notte"
"Anche quando tornano i miei?"
"Faremo piano" intrecciai le mani alle sue e poi gli leccai una gocciolina di sudore che gli percorreva il collo...la mia fantasia vivente era accanto a me...e mi dimostrò che anche le fantasie più folli possono essere soddisfatte...

La mattina dopo mi svegliai abbastanza presto...erano le nove e fra dieci ore Stephan avrebbe preso l'aereo per Roma. Io lo avrei accompagnato a Genova con la sua macchina e poi sarei andata con quella a Milano..quando lui sarebbe tornato dalla tournée americana il 5 agosto io sarei stata a Roma ad aspettarlo. Mi aveva dato il secondo mazzo di chiavi del suo appartamento e mi aveva concesso il grande onore di usare la sua auto per l'ultima parte del trasloco. La mia scassata 206 era in procinto di essere rottamata e presto mi sarei dovuta comprare una macchina nuova.
Mi alzai lentamente lasciando Ste a dormire, indossai la sua maglietta, le mutandine e poi uscii dalla stanza. Andai in bagno, quello che monopolizzava Stephan quando era a Savona e poi in cucina. Lì trovai Lucia "Ciao tesoro"
"Ciao" baciai sulla guancia la mamma di Ste e poi mi versai una tazza di caffè "Dormito bene?"
"Si grazie..." mi sedetti tenendo la testa bassa e sorseggiai il caffè "Marzia...abbiamo parlato per anni di tutto...ora che sei la ragazza di mio figlio perché sembra che tu non mi riesca più a guardare in faccia?"
"Perché...non so se ti va bene questa cosa"
"Te l'ho già detto ieri sera..e sai che non sono una mamma che si scandalizza facilmente..quindi tu devi comportarti come sempre.."
"Ma...insomma prima io e Ste eravamo semplici amici e dormire assieme non era un problema"
"Ora lo è? Sono stata giovane pure io...e poi tu e Stephan non siete mai stati semplici amici..c'è sempre stata attrazione fra di voi..e poi non vi vedrete per più di dieci giorni"
"Aiuto...non posso credere di star facendo questo discorso con te.."
"Ti tratta bene? Ti fa sentire come una principessa?"
"Assolutamente si"
"Quindi va tutto bene...lui è innamorato di te..e tu di lui..godetevi la vita...solo state attenti.."
"Non ti sforneremo nipotini a breve"
"Non parlo solo di quello...parlo della sua ex"
"Lei...bhe sarà un rischio che dovremo correre no?"
"Già..senti stamattina Stephan va da Salvo...ti va di farci una passeggiata? Poi io e Sabry dobbiamo andare da alcuni amici per pranzo..così vi lasciamo un pò da soli.."
"Ok..ora vado a svegliare Ste"
"Portagli il caffè e la brioche..ci vediamo dopo" annuii e poi presi un vassoietto con sopra la colazione per Ste. Quando entrai nella stanza lui era sdraiato sulla pancia, il lenzuolo a coprirlo dalla vita in giù..posai la colazione sul suo comodino e poi mi sedetti sul letto vicino a lui...con i polpastrelli seguii i muscoli della schiena prima di lasciargli un bacio sul collo "Amore mio...la colazione"
"Vieni più vicina" mi avvicinai fino a quando fui sdraiata vicino a lui praticamente e poi, non so neanche come, lui fu sopra di me, la sua bocca sulla mia e un suo ginocchio a separarmi le gambe "Stephan..."
"Buongiorno amore mio..."
"Giorno..." mentre le sue dita mi esploravano pensai solo che lo volevo dentro di me..poco dopo lui espresse il mio muto desiderio "Stavi sparlando di me con mia madre?"
"No scemo...mi ha chiesto se andavo con lei a fare una passeggiata dopo..poi quando torni da Salvo stiamo un pò assieme..."
"Ti dovrai ricordare di me per dodici giorni...quindi..."
"Come se mi potessi scordare di te"
"Ti amo...tanto"
"Anche io" poi mentre lui faceva colazione io mi preparai per uscire. Indossai un paio di pantaloni larghi azzurri lunghi poco oltre il ginocchio e una canotta blu. Quando Stephan prese la macchina per andare da Salvo lo baciai velocemente davanti ai suoi ma lui si riavvicinò per un bacio più lungo che mi fece arrossire "A dopo" gli sorrisi e poi presi sotto braccio sua madre...la felicità era racchiusa in quei piccoli gesti...

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