Capitolo XXIII - libera

24 1 1
                                    

Un mese. Era passato un mese da quando ero entrata in questa stanza, eppure tutto era diverso. In quel primo giorno ero stata trattata da schiava, ora invece ero un'amica. Da quando avevo parlato con lui, Christian era cambiato, era molto più tranquillo. Ogni giorno lo accontentavo e poi iniziavamo a parlare, come se fossimo amici da sempre. Lui era sincero, e questo un po' mi stupiva. Io naturalmente non potevo raccontargli tutto, quindi evitavo certi argomenti. All'inizio era difficile ignorare i suoi comandi, poi è stato sempre più facile. Ogni giorno il suo potere su di me si indeboliva, ormai era completamente svanito. Appena me ne ero accorta, l'Oracolo mi aveva parlato, e da allora fingevo che tutto fosse come prima. Un po' mi dispiaceva mentirgli in questo modo, ma se c'era qualcosa che avevo imparato, quella era che per salvarmi la pelle dovevo mentire. Ero appena tornata nella mia stanza. Damon mi salutò come al solito, con un bacio. Ormai Evelyn e Tristan sapevano di noi due, ma non me ne curavo. Finché  Christian fosse rimasto all'oscuro, sarebbe stato tutto perfetto.
《Come stai?》
《Mai stata meglio》
《Finalmente sei mia. Mia per davvero.》
Mi separai da lui e mi sedetti sul letto.

《È il momento di compiere il tuo destino, Alexis. È tempo di porre fine a questa storia.》
《Cosa?》 Non capivo cosa intendesse.
《Avanti ragazza, sai che per distruggere il legame devi uccidere Astrea》
Restai per un minuto a pensare.
《Se mi avvicino sarà di nuovo immortale》
《Hai tutto quello che ti serve, gioca bene le tue carte.》

《Alexis?》
《Sì》
《L'Oracolo ti ha parlato ancora?》
《Sì. È il momento.》
《Come pensi di farlo?》
《Non posso farlo io. Se mi avvicino saremo di nuovo immortali. Deve essere qualcun altro ad ucciderla.》
Lo guardai. Forse lui era l'unico capace di farlo, qualsiasi mortale avrebbe fallito.
《Mi chiedi tanto...》
《No, non ti chiederò niente》lo fermai.
《Lasciami finire...》
《Devo andare》
Mi alzai e feci per uscire, ma lui mi fermò.
《Trova un modo di farmi uscire per farlo》sussurrò prima di lasciarmi andare. Io annuii mentre mi avviavo.
《Vieni piccola》mi disse Christian vedendomi.
《Devi proprio chiamarmi così? Quando sei nato?》
《24 agosto 1997》
《Visto? Io il 2 maggio 97. Sono più grande.》
《Sembri una bimba di tre anni in questo momento. Forza, vieni.》 Mi affrettai a raggiungerlo sul letto e mi sedetti di fronte a lui.
《Non so come fai》
《Cosa?》
《A piacere a tutti. Tutta la mia famiglia ti adora.》
《Nah, si sono solo stufati di comprarti nuove schiave.》
Mi venne un'idea geniale.
《Ma non sono gli unici》aggiunsi in un sussurro.
《Cosa?》
《Uno schiavo mi... mi perseguita. E sai che mi fa male.》dissi mordendomi le labbra e con viso triste. Mi dispiaceva, ma era l'unica soluzione che avevo trovato.
《Chi è?》
《Damon. Il custode che sta nella mia stessa stanza.》
Si stava già arrabbiando, proprio come avevo sperato.
《Lo ammazzo》sussurrò a denti stretti.
《No, ti prego. È un custode, è immortale. Potrebbe ucciderti tanto è potente, l'ho visto. L'unico modo per liberarti di lui è lasciarlo libero.》
《Ne sei sicura? Se ne andrà e si dimenticherà di te?》
《Sì》
《E tu sarai solo mia》concluse sorridendo. Sarebbe stato molto deluso se avesse scoperto la verità, ma non potevo farci niente.
《Portalo qui》
Annuii e lasciai la stanza rapida. Raggiunsi subito Damon.
《Cosa succede?》
《Reggimi il gioco e sarai fuori di qui》
《Hai già trovato un modo?》
《Sì, ma non mi piace granché. Ti prego finisci il lavoro in fretta.》
Eravamo davanti alla porta. Lo informai su cosa stava accadendo ed entrai. Lo sguardo di Christian saettò verso la mano di Damon sul mio fianco. Abbassai lo sguardo. Era ora di iniziare a recitare.
《Cosa pensi di fare con la mia schiava?》
《Quello che ci faccio non riguarda te》
《Oh, mi riguarda eccome. Lei è mia.》 Mi tirò vicino a sé e mi strinse. Odiavo essere trattata in quel modo, ma dovevo farlo.
《In ogni caso, direi che la tua permanenza qui è finita. Sei libero di andartene, non voglio vederti più.》
Detto ciò mi baciò, come a dimostrare che gli appartenevo. Quel suo bacio era mille volte peggio degli altri, perché lo stava facendo sotto gli occhi del mio Damon. Il custode uscì velocemente. Ora non rimaneva che aspettare, forse la parte peggiore. Sapevo che Damon ci sarebbe riuscito, avrebbe ucciso la dea. Ma quanto ci avrebbe impiegato? Sapevo che era più difficile per lui che per me, dovevo incoraggiarlo. Mi assalì un dubbio. Se Astrea mi avesse anticipata? Se fosse troppo tardi? Se avesse aspettato il momento giusto per agire? Mi sentivo un bersaglio facile nonostante fossi circondata da umani. Forse perché ero mortale. In ogni caso non avrei esitato a difendermi.

Era finito un altro giorno. Scesi in mensa e mi sedetti al solito tavolo isolato. Lhokar mi raggiunse.
《Sei ancora viva》
《A quanto pare》
《Oggi non c'è il custode che ti segue?》
《Non più》chissà se stava bene.
《Hai capito come rompere la maledizione, vero?》
Sapeva della maledizione?
《Lo sapevi?》
《È ovvio ragazzina. Mi stupisce che tu sia ancora viva.》
《Non sottovalutarmi》lo avvertii.
《Oh, ma certo. Stavo solo dicendo che c'è qualche custode in giro per la casa. Suppongo stiano cercando te, visto che parlavano con Alan di una certa Alexis. Non ne era molto contento il ragazzino.》
《Quanti?》
Lhokar ridacchiò.
《Dovresti accontentarti di quello che ti ho detto》
Lo fulminai con uno sguardo.
《Ascoltami bene. Sei in debito con me, e non di poco. Se non vuoi che io finisca il lavoro ti conviene dirmi tutto. Inizia a parlare.》
《Sta' calma. Sono quattro, i migliori cacciatori di Astrea. Ti stanno cercando ovunque, ti troveranno presto.》
Speravo che Damon si sbrigasse. Mi alzai, ma Lhokar mi bloccò.
《Cosa vuoi?》
《Non te l'ho detto per farti un favore》
《Cosa vuoi da me?》
《Se i custodi mi vedranno sarò morto》
Sbuffai irritata. Dopo tutto quello che era successo voleva anche la mia protezione?
《Vieni. Un passo falso e ti uccido con le mie mani. Chiaro?》
Mi alzai e lo portai nella mia stanza. Vedendolo, Evelyn e Tristan trasalirono.
《Perché l'hai portato qui?》
《E dov'è Damon?》
《Damon è fuori di qui. E Lhokar... diciamo che ha bisogno di protezione.》

《Attenta. Astrea ti dà la caccia, i suoi custodi sono arrivati a te.》
《Damon sta bene?》
《Ora è con Astrea. Resisti.》

《Lhokar, mettiti dietro di noi. Sono qui.》sussurrai.
《Chi?》
《Custodi. Aiutatemi, devo solo prendere tempo.》
Alan entrò con i quattro custodi al suo seguito.
《È lei》disse indicandomi prima di uscire.
《Astrea ti manda i suoi saluti》
《Non c'era bisogno di mandare quattro custodi per questo》
《No, certo. Ci avrebbe fatto piacere poter salutare anche Damon, ma a quanto pare abbiamo sbagliato giorno.》
《Potete sempre attendere che finisca il suo lavoro a torni qui》
《Siamo spiacenti, ma non possiamo aspettare tanto. La nostra sarà una visita molto breve.》
Si disposero in posizione di attacco e io mi accucciai, pronta a lottare. Non avevo intenzione di lasciarmi uccidere. Si concentrarono subito su Evelyn e Tristan e li colpirono. Non potevano certo ucciderli, ma li avevano messi fuori combattimento per diversi minuti. Mi concentrai sul più vicino e quello cadde morto. Tecnica efficace ma stancante. Non potevo più usarla, ma almeno ora erano in tre. Con un colpo alla testa ne feci svenire uno. Ne restavano due. Uno mi salto addosso e presi fuoco. Mentre quello saltava indietro sentii un dolore acuto al fianco. Caddi in ginocchio gridando.
《Astrea ci ha detto di restare finché non saresti morta, per sicurezza. Per fortuna Damon non è qui, avrebbe reso tutto molto più difficile. Lui era il suo preferito, inimitabile. Sei stata molto stupida a lasciarlo andare.》
《Io non credo》
Un altro colpo, al fianco destro questa volta. Mi si stava appannando la vista, il petto si alzava e si abbassava a ritmo irregolare. In quel momento avrei voluto avere Damon accanto.
《E sarò felice di far vedere a Damon tutto questo. Secondo te come reagirà?》
Gli occhi mi si tinsero di nero e così anche i capelli. Un altro custode cadde morto, non sapevo quale. Solo poco dopo realizzai di essere stata io.
《Sei così ingenua. Ti ha illusa così facilmente. Ora è con Astrea, con la sua amata. Non ti ha mai detto cosa faceva prima di tutto questo con lei.》
Non poteva essere vero. Chiusi gli occhi. Iniziavo a vedere nero, quando tutto il dolore scomparve e io mi rialzai. Le ferite si richiusero all'istante.
《Cosa diavolo...?》
《Damon non ama Astrea, altrimenti non l'avrebbe uccisa. E ora sparisci.》
Con un gesto rapido lo mandai via e lo stesso feci con Lhokar e il custode ancora svenuto. Alla mia destra comparve l'Oracolo come l'avevo vista più volte, ma ora era reale, in carne e ossa.
《Dalia. Com'è possibile?》
《Astrea è finalmente morta e io posso riprendere forma grazie a te.》
Damon comparve nella stanza e guardò Dalia confuso, come facevano  anche Evelyn e Tristan.
《Ah giusto, voi non sapete chi sono. Mi presento. Io sono Dalia, l'Oracolo di Alexis. Sono stata l'Oracolo di Astrea, la sua guida. Ma lei ha rifiutato il mio aiuto, così mi ha fatto scomparire. Alexis, se tu mi hai vista c'è un motivo. Tu sei la nuova regina del fuoco, questo è il tuo destino. Ora andiamo. È ora che prendiate il vostro posto di sovrani e che regnate come gli dei non hanno saputo fare. Tutti loro hanno fallito, voi siete i loro discendenti. Siete la luce di cui questo mondo aveva tanto bisogno.》
A questa spiegazione reagii proprio come gli altri tre. Una cosa era avere i poteri degli dei, un'altra era scoprire di essere i sovrani di un mondo.
《Capisco i vostri timori, ed è giusto che vi preoccupiate. Io vi aiuterò se ne avrete bisogno, ma dovete accettare questa responsabilità. C'è bisogno di voi.》
Guardai gli altri tre e feci un passo avanti insieme a Damon. Allora anche gli altri due si fecero avanti. Forse era un'impresa assurda, probabilmente impossibile. Da sola non ci sarei mai riuscita, ma insieme... chissà. Forse questa non era la fine di una storia, bensì l'inizio. Avevo ancora tanto tempo davanti...

Descendants - La Maledizione di AstraeaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora