03.

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Peccato che le foto, oltre ai ragazzi, arrivano anche ai professori.

-Cazzo, cazzo Tiff, se ci sospendono è la volta buona che hanno per cacciarci da qui- la preside ci aveva appena convocate nel suo ufficio ed era ovvio che il motivo fossero le foto che avevo attaccato il giorno prima in giro per i corridoi.

-Magari vuole solo sgridarci, magari non ci sospenderà-

-Lo sai che non è cosi, il padre di Caroline finanzia la scuola da anni e la preside non può farne a meno-

Poco dopo la situazione si fa più complicata di quello che pensavamo.

Entro nell'ufficio della preside e trovo lei, Caroline in lacrime e..
-Un poliziotto! Fai sul serio Caroline?- Tiffany inizia ad urlare e inizia a correre verso la troietta. Riesco a fermarla in tempo.

-Adesso basta! Siete ufficialmente espulse da questo istituto- la preside interrompe il momento e come se non bastasse il poliziotto ci ammanetta e ci porta in questura. Inutile descrivere gli sguardi di tutta la scuola mentre ci portano via. Dio, li odio.

Una volta arrivate ci fanno qualche domanda e ci mettono in una cella temporanea e ci dicono che la cauzione da pagare per farci uscire è di 200 sterline a testa. Cazzo. Io e Tiff avevamo malapena 20 sterline.

Mi concedono di chiamare Moh e quest'ultimo mi dice che avrebbe cercato di fare qualcosa.

-Mi dispiace ma senza cauzione pagata dovrete rimanere qui un paio di giorni per aspettare la decisione della famiglia Richards (quella di Caroline) di procedere con la denuncia o ritirarla.

-Quella puttana me la pagherà, a costo di finire qui dentro per il resto della mia vita!- non avevo mai visto Tiffany così furiosa ed io non ero da meno. Il problema è che a lei non era mai importato nulla della scuola ed era furiosa solo di essere finita in una cella. Io invece non potevo permettermi di buttare via un anno scolastico per una cazzata. Senza nemmeno accorgermene scoppio a piangere e mi addormento in un angolino per terra.

La mia speranza era di diplomarmi ed entrare in un college. Sarebbe stata la mia unica chance per farmi una vita migliore e lontano da qui. E nessun college avrebbe mai affidato una borsa di studio ad una ragazza senza soldi e per di più bocciata e arrestata dentro la sua stessa scuola. Che disastro.

Sento qualcuno scuotere la mia spalla. Apro gli occhi e un poliziotto inizia a parlare.

-Hogan, Allen, potete andare, la cauzione è stata pagata- grazie a Dio

-Oh finalmente cazzo- urla Tiffany e per poco non le tiro un pugno

-Chi l'ha pagata?- chiedo al poliziotto

-Non lo so ma vi aspetta fuori- sicuramente sarà stato Moh

-Ehi calmati cazzo, mi stai dando ai nervi- mi giro verso Tiffany che non stava calma un secondo e continuava ad urlare da non so quante ore

-Vaffanculo Holly- mi trattengo dal darle un pugno e iniziamo a camminare senza rivolgerci parola all'esterno dell'edificio. Ad aspettarci però non era Moh, era Jeremy.

-Adesso vi conviene dirmi per quale cazzo di motivo siete finite qua dentro e ho dovuto pagare ben 400 sterline- un po' mi dispiace per lui ma non aveva problemi economici, anzi.

Tiffany inizia a racontare tutta la storia imprecando ed urlando.

-Cazzo ti ho detto di non urlare, quale cazzo di parte del non urlare non capisci?- esco fuori di testa. -E te che cazzo hai da guardare?- stavolta mi rivolgo a Jeremy che si era appena girato

-Senti tesoro se hai qualche cazzo di problema scendi dalla macchina ok?- mi dice Tiffany urlando ancora di più. Senza pensarci due volte scendo dalla macchina, controllo l'ora e il mio telefono segna le 12.49. Casa mia era abbastanza lontana da quella zona della città ma la rabbia prende il sopravvento ed invece di dirigermi verso la parte sud di Bradford, dove vivo, mi dirigo verso il quartiere più ricco, verso l'Alien, il pub gestito da un mio vecchio amico, Scott.

7 bicchierini più tardi inizio a dirigermi verso non so dove. Fortunatamente trovo un parco con delle panchine dove sedermi e cerco di raggiungerle.

Il mio equilibrio però decide di abbandonarmi e vado a sbattere contro un ragazzo poco più alto di me, molto magro ma con braccia parecchio muscolose.

-Se stai attenta magari- odio e ho sempre odiato gli stronzi

-Ma vaffanculo stronzo- mugugno

-Se non fossi ubriaca e non mi venissi addosso non si sarebbe creato il problema- mi dice con un'aria da superiore ed un sorrisetto ironico. Mi avvicino per dargli uno schiaffo ma mi blocca le mani prima che raggiungano la sua faccia. Noto che al polso porta un orologio d'oro, molto probabilmente un rolex. Classico figlio di papà, si credono superiori a tutto e tutti. Fanculo. Gli sputo in faccia e me ne vado barcollante.

Qualche secondo dopo le mie gambe cedono e la mia vista si offusca sempre di più.

Vedo una figura magra avvicinarsi a me, prendermi e portarmi via. Cerco di opporre resistenza ma le mie braccia non si muovono e dalla mia bocca esce solo un verso indecifrabile. Cos'altro mi sarebbe successo?

Cerco di restare sveglia ma i miei tentativi falliscono miserabilmente.

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