26.

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Ci riprovai. E si allontanò da me un'altra volta. Poi ebbi un flashback della sera prima nel momento in cui incontrai il suo sguardo, disperato e amorevole.

-Scusami, sai che non volevo, dimmi solo come posso rimediare-, scosse la testa con fare arrabbiato ma lo bloccai tra le mie mani, volevo che mi guardasse negli occhi, -ho un' idea però, che ne dici di darci un taglio con queste serate piene di alcool e musica? Prendiamoci un pò di tempo per noi e se vuoi lascerò la Holly di sempre un pò in disparte-.

-Come reagiresti al posto mio? Holly, se ieri sera non avessi bloccato quel tipo fino a dove ti saresti spinta?-, non seppi cosa rispondere, infondo aveva ragione, avevo fatto l'ennesima cazzata, -comunque sia, sono pronto a passarci sopra stavolta, ma se succederà un'altra volta...-, non lo feci finire di parlare, lo abbracciai e baciai dolcemente, non avevo più dubbi: era un ragazzo d'oro!.

Ero felice di ciò che gli avevo proposto, ci rimanevano 2 giorni in quel posto e volevo dedicarli completamente a noi. Mi preparai velocemente, indossai una gonna nera, una maglia rosa e bianca e delle scarpe bianche e scesi insieme a Rudolf a fare colazione. 

-Quali sono i programmi per oggi, padrona?-, mi chiamò cosi perchè gli avevo detto che avrei deciso al 99% il programma di quei giorni e gli avrei lasciato soltanto un giorno libero a mia scelta.

-Oggi andiamo... al luna park!-

-Sei sempre la solita! Dai, andiamo se non vuoi fare 3 ore di fila!-, stava ridendo, e il suo sorriso era la cosa più bella del mondo per me. Farlo felice rendeva felice anche me, sapevo che dietro a quello scudo era nascosto un ragazzo pieno di voglia di vivere e divertirsi come me. 

Ci dirigemmo alla fermata della metro e, una volta arrivati, pagammo il biglietto e mi fiondai, con Rudolf al mio seguito, verso la ruota panoramica, che era a due posti e perfetta per noi. Iniziai subito a baciarlo una volta saliti, ma lui mi bloccò dopo un po.

-Devo rivelarti un segreto: ho sempre sognato questo momento. Da piccolo sognavo spesso di salire su una ruota panoramica con la mia ragazza. Ora sono qui, e ti giuro che è come se stessi aspettando questo momento da sempre. Sono con te, e sono felice, e non sai quanto ti sia grato di questo, cara Holly-, quelle parole mi fecero piangere. Non lo sapeva, ma anche lui mi stava rendendo la persona più felice sulla faccia della terra. Lo stavo aspettando da tanto tempo. Lo baciai con tutto l'amore del mondo, con le lacrime agli occhi e il cuore a mille. Avrei voluto fermare quel momento e restarci dentro per il resto della mia vita.

In poco tempo i giri sulla ruota che avevamo a disposizione finirono e ci fecero scendere. Facemmo un sacco di altre attrazioni, eravamo più innamorati e felici che mai e vivemmo quei momenti al massimo. Si fece pomeriggio inoltrato, cosi tornammo in albergo e, benchè non volessi perdere tempo, mi addormentai sul letto tra le sue braccia, col suo fiato sul collo e il suo profumo che mi rassicurava più di ogni altra cosa. Al mio risveglio vidi Rudolf che si stava rivestendo, probabilmente era andato a farsi una doccia.

-Buongiorno principessa!-, sorrisi.

-Ma non è giorno-

-Però hai dormito, quindi ora alzati, preparati e usciamo-, era senza dubbio di buonumore. Venne da me e mi fece alzare, dopodichè mi baciò e uscì dalla stanza. Ero una ragazza che si stancava facilmente di queste smancerie, preferivo i fatti alle parole. 

Una volta preparati entrambi, uscimmo dall'hotel per dirigerci al porto. Il mio posto sicuro. Chi l'avrebbe detto che un giorno ci sarei tornata col ragazzo che amavo?.

-Perchè siamo qui?-, finalmente lo sapevo. Sapevo che potevo raccontargli ciò che avevo passato, chi ero ed avevo cercato di nascondere per tempo. La paura di perderlo stava improvvisamente diminuendo,  motivo per il quale ero sicura che non l'avrei perso. Non lì, non quella sera.

-Vedi questo posto?-, gli indicai con il dito tutto ciò che vedevamo, -è qui che sono cresciuta. Non fraintendere, sono nata a Newcastle, ma qui sono cresciuta come persona. Ogni volta che torno qui mi sento felice, sicura, a casa. Tutt'altro rispetto a Newcastle.-, Rudolf era attento ad ogni mia parola, era pensieroso e stava per chiedermi qualcosa.

-Anche tu devi raccontarmi qualcosa, vero Holly?-

-Si. Promettimi che non ti perderò-

-Perchè mai dovresti? Ho sempre saputo che dietro c'era qualcosa. Ma comunque sia non temere, te lo prometto-, era arrivato il momento. Iniziai a raccontargli tutto. Della storia dei miei genitori, della vita da sbandata che conducevo prima, di Anthony, della comitiva. Era un susseguirsi di tristi emozioni mischiate a attacchi di malinconia. 

-Perchè avevi paura di dirmi tutto questo, Holly?-, anche lui aveva le lacrime agli occhi.

-Perchè sono stata con tantissimi ragazzi, troppi. E ho sempre avuto delusioni. Storielle di una o poche più notti. Tradimenti. Merda.-, in quell'istante mi asciugò la faccia e mi strinse a se. Restammo lì, abbracciati per tantissimo tempo. Tornammo in albergo e ci addormentammo quasi subito, la giornata era stata lunga. La mattina dopo tornammo a casa, consapevoli che nulla sarebbe rimasto più come prima.

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