22.

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-E lui che cazzo ci fai qui?-, era Moh, e non era molto contento della scena che aveva davanti

-Moh, ne parliamo dopo, mollalo-

-No, tu vieni con me!-, mi prese per un braccio e mi porto nella sua stanza, Rudolf stava facendo per prendermi ma lo fermai.

-Ancora lui? Sei impazzita?-, la rabbia visibile nei suoi occhi aumentava

-Ti prego, non rovinare le cose-

-Holly, ti ha tirattata come una merda ed è così che vuoi ripagarlo?-

Non risposi a quelle parole, forse aveva davvero ragione, ma la mia testa era altrove.

-Se decidi di frequentarlo ancora, facendoti trattare come l'ultima volta, qui non metti più piede-, le sue parole erano fredde. Come poteva dire una cosa simile? Era pur sempre stato un fratello per me, come poteva cacciarmi di casa?

-Fa come vuoi Moh, stavo appunto facendo le valigie, me ne vado dato che è quello che vuoi!-

Raggiunsi Rudolf nella mia camera, era arrabbiato e preoccupato

-Cosa è successo?-, aveva le labbra serrate e i pugni stretti, se non lo avessi portato via di là avrebbe colpito Moh.

-Lascia perdere, ce ne andiamo-

-Ti ha cacciata di casa?-

-No, sono io a volermene andare, sono abbastanza grande per prendere le mie decisioni, non ho bisogno di persone che debbano costantemente dirmi cosa devo e non devo fare-, ero incazzata nera con Moh. Rudolf capì il mio stato d'animo e non continuò il discorso, mi aiutò solo a fare le valigie e ad andarmene.

Una volta in macchina riprendemmo il discorso.

-Cosa ti da fastidio?-

-Tutti loro, il fatto che ogni cosa io faccia debba avere sempre una sgridata o un elogio. Non è questo quello di cui ho bisogno-, trattenni a stento le lacrime, stavolta di rabbia.

-Ti capisco-

-Anthony non era così-, pronunciato quel nome scoppiai in un mare di lacrime.

-Perché piangi? Holly, perché 'era'? Non...-

-Si, pensavo lo sapessi-

-Mi dispiace tanto piccola, non voglio tu soffra-, fermò la macchina e venne ad abbracciarmi.

Smisi di piangere e, appena tornammo a casa, iniziai ad avvertire i primi sensi di colpa nei confronti di Moh, non dovevo trattarlo così, dopotutto voleva solo proteggermi. Provai a chiamarlo più volte. Nessuna risposta. Non avevo mai avuto discussioni così serie con lui, e soprattuto, non me ne ero mai andata via di casa per una lite.

-Ti va di parlare un po?- , Rudolf entrò nella sua stanza da letto

-Non so, ho sbagliato a venire qui-, mi sentivo davvero in colpa.

-Non ti fidi di me?-

-Non é che non mi fidi di te, Rudolf, ma é troppo presto, domani torno a casa mia, ci vedremo quando vorrai-

-E allora vediamoci sempre, non posso stare senza te-

-Non è vero-

-Si che è vero-

-Sei sparito per mesi, non sai quello che è successo, sei ricomparso qui come nulla fosse, senza avvisare. Mai una telefonata, un messaggio, nulla. Non sapevo nemmeno se fossi vivo o morto-

-Non ero pronto per tutto questo, Holly-

-Non eri pronto per cosa? Ti rendi conto quanto sia stata male?-

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