-E lui che cazzo ci fai qui?-, era Moh, e non era molto contento della scena che aveva davanti
-Moh, ne parliamo dopo, mollalo-
-No, tu vieni con me!-, mi prese per un braccio e mi porto nella sua stanza, Rudolf stava facendo per prendermi ma lo fermai.
-Ancora lui? Sei impazzita?-, la rabbia visibile nei suoi occhi aumentava
-Ti prego, non rovinare le cose-
-Holly, ti ha tirattata come una merda ed è così che vuoi ripagarlo?-
Non risposi a quelle parole, forse aveva davvero ragione, ma la mia testa era altrove.
-Se decidi di frequentarlo ancora, facendoti trattare come l'ultima volta, qui non metti più piede-, le sue parole erano fredde. Come poteva dire una cosa simile? Era pur sempre stato un fratello per me, come poteva cacciarmi di casa?
-Fa come vuoi Moh, stavo appunto facendo le valigie, me ne vado dato che è quello che vuoi!-
Raggiunsi Rudolf nella mia camera, era arrabbiato e preoccupato
-Cosa è successo?-, aveva le labbra serrate e i pugni stretti, se non lo avessi portato via di là avrebbe colpito Moh.
-Lascia perdere, ce ne andiamo-
-Ti ha cacciata di casa?-
-No, sono io a volermene andare, sono abbastanza grande per prendere le mie decisioni, non ho bisogno di persone che debbano costantemente dirmi cosa devo e non devo fare-, ero incazzata nera con Moh. Rudolf capì il mio stato d'animo e non continuò il discorso, mi aiutò solo a fare le valigie e ad andarmene.
Una volta in macchina riprendemmo il discorso.
-Cosa ti da fastidio?-
-Tutti loro, il fatto che ogni cosa io faccia debba avere sempre una sgridata o un elogio. Non è questo quello di cui ho bisogno-, trattenni a stento le lacrime, stavolta di rabbia.
-Ti capisco-
-Anthony non era così-, pronunciato quel nome scoppiai in un mare di lacrime.
-Perché piangi? Holly, perché 'era'? Non...-
-Si, pensavo lo sapessi-
-Mi dispiace tanto piccola, non voglio tu soffra-, fermò la macchina e venne ad abbracciarmi.
Smisi di piangere e, appena tornammo a casa, iniziai ad avvertire i primi sensi di colpa nei confronti di Moh, non dovevo trattarlo così, dopotutto voleva solo proteggermi. Provai a chiamarlo più volte. Nessuna risposta. Non avevo mai avuto discussioni così serie con lui, e soprattuto, non me ne ero mai andata via di casa per una lite.
-Ti va di parlare un po?- , Rudolf entrò nella sua stanza da letto
-Non so, ho sbagliato a venire qui-, mi sentivo davvero in colpa.
-Non ti fidi di me?-
-Non é che non mi fidi di te, Rudolf, ma é troppo presto, domani torno a casa mia, ci vedremo quando vorrai-
-E allora vediamoci sempre, non posso stare senza te-
-Non è vero-
-Si che è vero-
-Sei sparito per mesi, non sai quello che è successo, sei ricomparso qui come nulla fosse, senza avvisare. Mai una telefonata, un messaggio, nulla. Non sapevo nemmeno se fossi vivo o morto-
-Non ero pronto per tutto questo, Holly-
-Non eri pronto per cosa? Ti rendi conto quanto sia stata male?-
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Lost.
Teen FictionHolly, 18 anni, un'infanzia difficile e un'adolescenza disastrosa che le ha lasciato ben pochi sogni. Una vita segnata da amicizie pericolose, droghe e alcol. Rudolf, l'ennesimo ragazzo che passerà sulla stessa strada di Holly. Troppo misterioso e d...