16.

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Una triste illusione.

E più andavo avanti e più me lo vedevo davanti, chiudevo gli occhi e sentivo la sua voce. Volevo scacciare tutti i pensieri, mandarlo via dalla mia vita, stava diventando impossibile farlo.

Rudolf era in ogni parte di me.

Accettare tutto ciò stava diventando insopportabile, mi chiedevo tregua e soluzione, ma non ne trovavo una. E così mi ritrovai in una sperduta strada di chissà dove.

Presi il primo bus per Londra, volevo andare a trovare Lateisha.

Lateisha era stata la mia migliore amica per tantissimo tempo, prima che me ne andassi di casa, non sapevo nemmeno che fine aveva fatto, però sicuramente la credevo a Londra, era talmente affezionata a quella città.

Le mie buone intenzioni si fermarono poco dopo la partenza del bus, che si ruppe e ci fece scendere tutti quanti.

Città d'arrivo: Newcastle. Bene. Ero fottuta, a km da casa. Moh sarebbe ritornato la mattina dopo e io non ero nemmeno in casa.

Complimenti Holly, ottima dimostrazione d'affetto.

Newcastle è una delle città più famose per i locali e la vita notturna, le persone che vivono li sono solari e vivaci.

Così decisi di entrare con i pochi soldi che mi erano rimasti in un locale.

Ragazzi fighi, zoccole che ballavano, alcool a fiumi e musica a palla. Il tipico locale di Newcastle. Iniziai a parlare con due/tre tipi e a bere tantissimo. Non mi sentivo più i piedi e non ero lucida per niente, così, per la millesima volta, andai in cerca di un posto per dormire dai ragazzi che volevano una scopata.

La mattina dopo ero esausta, ma decisamente più lucida, così ripresi l'auto e tornai a casa.

Moh ancora non era tornato, mi aveva mandato un messaggio dicendo che aveva avuto problemi con il viaggio e quindi sarebbe arrivato in ritardo.

Rudolf era sempre con me, me lo vedevo e ritrovavo sempre davanti, tutte visioni.

Presi in quel brevissimo tempo la mia scelta.

Bussarono alla porta.

-Holly sono tornato!- era il mio Moh!

-Fratellone, non sai quanto mi sei mancato!- corsi ad abbracciarlo. Lo chiamavo fratellone, dopotutto è sempre stato un fratello per me.

-Piccola, che bello rivederti, mi sei mancata anche tu!-

-Come è andato il viaggio? Conosciuto qualche ragazza?- inizió a raccontarmi tutto il viaggio.

Sapevo che la mia decisione avrebbe fatto un torto a Moh, ma avevo bisogno di prenderla.

Passarono altre settimane, sempre sregolatissime, insieme ai miei soliti amici. Ero riuscita anche a chiarire con Antony, ci stavamo riattaccando molto.

La cosa non poteva farmi che piacere, ma il giorno decisivo arrivó.

Erano le 5 del mattino, Moh dormiva e la città era vuota. Lasciai sul tavolo del salone questa lettera.

"Hei fratellone mio, non dispiacerti quando leggerai questa lettera, io sto bene. Ho avuto troppi problemi negli ultimi mesi ed ho bisogno di sfogarmi, calmarmi e rafforzarmi un po. Dopotutto conosci il mio carattere, quando non reggo vado via, tanto poi ritorno. Non sto nemmeno a spiegarti cosa é successo quando te non c'eri, sarebbe solo inutile e mi farebbe ripensare a lui. Tanto avrai già capito.

Fatto sta che ho deciso di andarmene per un po, ma non un giorno o due come al mio solito, ma per tutto il tempo che mi ci vorrà per lasciarmi i brutti tempi alle spalle e tornare alla mia vita di sempre. Ora ti prego, non cercarmi, ti cercherò io e ci sentiremo molto presto, solo che non ti dico dove andrò. Mi mancherai tantissimo anche tu,

Tua Holly."

E così salutai il mio caro Moh.

Uscii di casa con il massimo silenzio, la borsa era già pronta, con tutte le mie cose.

Presi il primo treno per Cardiff.

Amavo con tutta me stessa quella città, era il mio rifugio. Durante il lungo viaggio ripensai a tutto quello che era successo, per poi lasciarmelo su quel treno. Rudolf mi aveva distrutta, ora dovevo ricominciare. Chissà che fine aveva fatto, ma non mi importava. Era il mio passato. Ora iniziava il presente.

Avrei rivoluzionato la mia vita li, tutto nuovo.

La nuova Holly stava arrivando.

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