Now we got problems
And I don't think we can solve them
You made a really deep cut
Cause baby now we got bad bloodÈ in ritardo. Lui non è mai in ritardo. Arriva sempre almeno dieci minuti prima, ma mai e poi mai un minuto dopo. Eppure oggi è ritardo di ben quindici minuti, e sto seriamente cominciando a preoccuparmi. Dove diavolo si è cacciato?
"È una mia impressione o Hemmings è in ritardo?" chiede l'ambasciatore alle mie spalle. Grazie mille Ashton, non l'avevo mica notato.
Sbuffo frustrata, spostando lo sguardo dalla porta e voltandomi verso l'ambasciatore. Da quando mi ha raccontato la sua storia le cose tra noi sono più amichevoli. E ogni volta che incontro Natasha per i corridoi della residenza, lei è sempre così gentile e sorridente. Almeno loro sono felici.
"Non ho idea di dove si sia cacciato, ambasciatore. Provo a rintracciarlo e ti faccio sapere ok?"
"Avrà avuto un contrattempo, non è un problema Ross. Comunque va bene, ti aspetto in biblioteca."
Ashton si allontana, mentre io tiro fuori il cellulare e compongo il numero di Luke per la decima volta. Squilla a vuoto, finché non scatta la segreteria, facendomi sbuffare esasperata. Io lo strangolo. A cosa gli serve il cellulare se ha sempre questa stupida segreteria in funzione?
La porta alle mie spalle si apre, e io non aspetto nemmeno un secondo prima di fargli vedere quando sia incavolata. "Dove diavolo eri finito? Ti ho chiamato un sacco di volte! Hai idea di cosa ho pensato potesse esserti successo? Irwin non te lo perdon..." ma le parole mi muoiono in gola quando mi volto verso la porta.
Davanti a me non c'è Luke. Ci sono tre uomini vestiti di scuro con il volto coperto e delle pistole. Come hanno fatto a superare le misure di sicurezza dell'ambasciata? E le guardie?
"Portaci dell'ambasciatore, ragazzina, e nessuno si farà male."
Chi pensano che sia? Una specie di guida turistica? Questi cattivi sono tutti uguali, sottovalutano sempre le donne - come se noi non fossimo in grado di tenergli testa. Sfrutterò la situazione. Fingo l'espressione più terrorizzata che mi viene, e piano piano li guido verso una stanza al piano superiore dove sono sicura non ci sia nessuno. Alle mie spalle li sento borbottare qualcosa, e riconosco l'accento. Questi tizi sono messicani, ci scommetto. Ma che cosa potrebbero mai volere dei messicani dall'ambasciatore di un Paese dell'Europa orientale?
Arrivo davanti alla porta della stanza in questione, e uno dei tre mi afferra per un braccio, trattenendomi, mentre gli altri due sfondano la porta e fanno irruzione nella stanza ad armi spianate. Il mio "aggressore" allenta la presa, allungando il collo per guardare come procede nella stanza. È la mia occasione. Gli tiro una gomitata nello stomaco, prima di fargli lo sgambetto, facendolo cadere giù dalle scale. Con un volo del genere si sarà rotto qualcosa di sicuro, non dovrò più preoccuparmi di lui. E ora tocca agli altri due. Tiro fuori la pistola e mi apposto accanto alla porta, aspettando che gli altri due escano dalla stanza. Non devo attendere molto: un secondo dopo uno dei due uomini esce di corsa, e io ne approfitto per tirargli un pugno sul viso, facendolo barcollare. Lui tenta di contrattaccare, ma è troppo lento. Gli assesto un calcio allo stomaco, e lui cade all'indietro. Alza la pistola e tenta di sparare, ma io sono più veloce di lui. Il proiettile lo colpisce al petto, e una macchia di sangue si allarga sulla sua maglietta. Sono così concentrata ad osservare ogni sua mossa, che non mi ricordo che c'è ancora un uomo alle mie spalle. Il suo braccio si attorciglia attorno al mio collo, stringendolo e facendomi mancare il respiro. Scalcio con tutta la forza che ho, ma questo tizio è più robusto degli altri, e i miei colpi non lo scalfiscono nemmeno un po'. Devo trovare una soluzione alla svelta. Faccio vagare lo sguardo attorno a me, alla ricerca di qualcosa che possa aiutarmi a liberarmi, e alla mia sinistra, a portata di braccio, c'è una vetrinetta con appoggiato sopra un vaso di fiori - spero sinceramente che non sia un Ming, altrimenti Irwin me lo detrarrà dallo stipendio.
Allungo il braccio, mentre il mio aggressore continua a stingere la presa sul mio collo. Agli angoli del mio campo visivo cominciano a formarsi delle macchioline nere, mentre io boccheggio in cerca d'aria. Quando finalmente sotto le mie dita sento il materiale freddo del vaso, accade tutto velocemente. Piego il braccio all'indietro, colpendo il mio aggressore alla testa con il vaso, frantumandolo in mille pezzi. Lui mi lascia andare e si accascia sul pavimento, mentre il sangue sgorga dalla ferita che gli ho causato, dentro la quale alcuni frammenti di ceramica brillano. Mi appoggio con la schiena al muro, mentre riprendo fiato. Il tizio a cui ho sparato è morto, e anche io tizio in fondo alle scale ha decisamente smesso di respirare. Per quanto riguarda l'ultimo uomo, con la ferita alla testa di certo non morirà. Meglio così, ho un paio di domande d a fargli.
Al piano di sotto la porta d'entrata si spalanca, e Luke entra con la pistola spianata. Il suo sguardo cade sull'uomo morto in fondo alla scale, e quando alza lo sguardo e mi vede, tira un sospiro di sollievo. Si precipita su per le scale, e quando mi arriva di fronte mi stringe in un abbraccio inaspettato. Con la testa appoggiata contro il suo petto riesco a sentire il suo cuore battere all'impazzata.
Si stacca leggermente e mi circonda il viso con le sue grandi mani, mentre i suoi occhi saettano da un punto all'altro del mio viso per assicurarsi che io sia tutta intera. "Stai bene? Ti fa male qualcosa? Chi diavolo sono questi tizi? Cos'è successo?"
Parla a macchinetta, e vederlo così preoccupato per me mi scalda il cuore - lo so che è strano, ma lo interpreto come un segno del fatto che non gli sono indifferente.
"Sto bene, Luke, davvero" dico forzando un sorriso, e lui punta i suoi occhioni azzurri nei miei, come se stesse cercando di leggermi dentro. Mi accarezza dolcemente una guancia, prima di sospirare, e fare un passo indietro.
So che sta solo facendo quello che gli ho chiesto io, ma in questo momento non mi importa niente di quello che gli ho detto un paio di giorni fa. Insomma, ho appena rischiato di morire! Faccio un passo verso di lui, e prima che possa dire qualcosa lo abbraccio, beandomi per un attimo del calore del suo corpo. Lui rimane spiazzato per un secondo - per un millesimo di secondo in realtà - prima di avvolgere le braccia attorno a me è stringermi forte al suo petto.
"Mi dispiace, se fossi stato qui..."
"Sarebbe successo comunque, Luke. Erano ben addestrati, non degli sprovveduti qualsiasi."
"A maggior ragione avrei dovuto essere qui. Avremmo dovuto affrontarli insieme. E invece ti ho abbandonata, e mi dispiace tantissimo" mormora dolcemente, lasciando un delicato bacio tra i miei capelli. Vorrei poter fermare il tempo e restare così per sempre, senza pensare a niente, solo a godermi questa sensazioni che Luke mi fa provare dopo tanto tempo.
Ma ovviamente questo momento non poteva durare. Ve lo ricordate il tizio che avevo steso con un vaso? Beh, pare si sia ripreso più in fretta del previsto. Sta arrancando giù per le scale, ma non possiamo lasciarlo scappare. Luke tira fuori la pistola e lo colpisce alle spalle, facendolo ruzzolare fino al pavimento. Di corsa lo raggiungiamo, determinati ad avere delle risposte.
"Chi vi manda? Cosa volete dell'ambasciatore?" chiedo dura.
Ma il tizio, nonostante stia per morire, sorride beffardo, prima di dire qualcosa che cambierà le carte in tavola.
"Gabriela sta arrivando. Non avete nessuna speranza di sopravvivere."
Le pupille ruotano all'indietro, e in un attimo l'uomo è decisamente morto. Ma la cosa peggiore è vedere l'espressione sconcertata di Luke. Che gli prende?
"Luke?" lo scuoto per un braccio, ma lui continua a guardare il vuoto, come in uno stato di trance. "Luke, cosa sta succedendo? Tu lo sai chi è Gabriela?"
Lui annuisce debolmente, e questo non fa che alimentare la mia preoccupazione. Appoggio una mano sulla sia guancia, facendolo voltare verso di me, e nei suoi occhi vedo qualcosa che mi fa stringere il cuore.
Dolore.
SPAZIO ME
Ed ecco che cominciano i guai seri. Secondo voi chi sono questi tizi messicani e cosa vogliono da Ashton? E Gabriela? Cosa c'entra con Luke? Sono curiosa di sapere le vostre opinioni 😏
Vi ringrazio per essere arrivate fino a questo punto della storia, siete le lettrici migliori del mondo ❤️
Alla prossima, bacini 🍬P. S. Sono l'unica che detesta il nuovo aggiornamento di wattpad? 😠😤
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Undercover Love ~ Luke Hemmings
FanfictionJay potrebbe sembrare una ragazza normale, sempre se considerate una cosa da tutti i giorni proteggere ambasciatori e diplomatici di altri Paesi, sventare complotti ed essere cintura nera di qualsiasi arte marziale vi venga in mente. Se per voi tutt...