4. Partner

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Il sole splende, gli uccellini cinguettano e le persone fanno jogging. E poi ci sono io, che sono nella palestra della base a prendere a pugni un sacco da boxe, mentre aspetto che il capo arrivi con il mio nuovo partner.

In realtà, sto fingendo di prendere a pugni quell'idiota di ambasciatore dall'Arzmakistan. Questa storia è tutta colpa sua. Se non avesse piagnucolato come una ragazzina, ora non mi ritroverei qui ad aspettare un nuovo partner.

I polsi e le nocche mi fanno male a causa dei pugni, ma amo troppo la boxe per fermarmi proprio adesso. Per un attimo la mia mente ritorna indietro ad un giorno di sei anni fa, e il cuore comincia a battermi all'impazzata.

Continuo a prendere a pugni il sacco da boxe, mentre il sudore scivola sulla mia pelle. Sono talmente concentrata, che non appena una mano si poggia sulla mia spalla, scatto subito come una molla. Afferro la mano estranea, e con un gesto fulmineo il mio aggressore si trova con la schiena sul pavimento. Appoggio il piede sulla sua gola, e nei suoi occhi scuri vedo una strana scintilla, mentre le sue labbra carnose si curvano in un sorriso.

"Chi diavolo sei?" chiedo, ma lui non risponde. Ha una folta capigliatura mossa e nera, che unita ai suoi occhi scuri come la pece gli conferisce un'aria davvero misteriosa.

Sono talmente concentrata a guardarlo, che non mi accorgo delle sue mani sulla mia caviglia finché non mi ritrovo distesa sul pavimento, con lo sconosciuto sopra di me che mi tiene fermi i polsi accanto alla testa.

"Regola numero uno per essere una buona spia: mai abbassare la guardia" dice lui, prima di alzarsi e porgermi la mano. "Sarà davvero un piacere lavorare con te. Io sono Bellamy, il tuo partner."

Non avrei mai immaginato che quel giorno avrebbe cambiato la mia vita così tanto. Né tantomeno che quel ragazzo mi avrebbe regalato tre anni meravigliosi.

"Lo sai che startene lì impalata a guardare il sacco da boxe non ti insegnerà come prendere a pugni qualcuno, vero?"

Mi volto lentamente verso l'idiota che ha parlato, e quando lo riconosco alzo gli occhi al cielo.

"Non accetto consigli da uno come te, Hemmings" ribatto, prima di tirare al sacco una ginocchiata. Ci mancava solo Luke Hemmings per rendere questa giornata ancora peggiore. Non capisco come abbia fatto un tizio così imbecille a diventare una spia della CIA. Davvero, è un'enorme incognita per me. Ha un ego smisurato, è un idiota completo e come se non bastasse crede di essere la spia migliore del mondo.

"Quella non è una mossa regolamentare" si lamenta lui alle mie spalle, e io sbuffo.

"Si può sapere che cavolo vuoi?" chiedo scocciata, e lui sorride beffardo, avvicinandosi a me. "Io non mi avvicinerei ancora Hemmings, a meno che tu non voglia provare personalmente quanto male fa la mossa non regolamentare."

"Sempre così aggressiva Ross. Non ti rilassi mai?"

"Una buona spia non deve mai abbassare la guardia" dico, e lui scoppia a ridere.

"Chi è l'idiota che ti ha detto questa cosa?" sbiascica tra le risate, e io non riesco più a trattenermi. Non avrebbe dovuto dire una cosa simile. In un attimo il mio pugno si scontra contro il suo zigomo, e lui mi guarda con un'espressione mista tra lo sconcertato e il divertito. "È questo il meglio che sai fare?"

Sento la rabbia montarmi dentro, e in un attimo scoppia una specie di rissa. Io gli tiro una ginocchiata nello stomaco, e lui mi colpisce sul fianco. Gli tiro un pugno sul naso, e lui me lo restituisce, colpendomi allo stomaco e facendomi mancare il respiro. Continua ad avere quel sorriso strafottente stampato sulla faccia, e questo non fa altro che farmi infuriare ancora di più. Lo ha voluto lui. Gli tiro una ginocchiata niente affatto regolamentare, e lui geme di dolore, prima di inginocchiarsi a terra. Ed ora il colpo di grazia: gli tiro un calcio sullo stomaco, facendolo cadere con la schiena sul pavimento, dolorante.

Undercover Love ~ Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora