8. Heart Attack

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The feelings got lost in my lungs
They're burning,
I'd rather be numb
And there's no one else to blame

JAY'S POV

Non riesco a credere di avere accettato. Mi ha manipolata, sapeva che per paura di farmi scoprire dai miei amici avrei accettato qualsiasi cosa. Maledetto Hemmings!

Perciò ora siamo qui, seduti su una panchina di fronte all'ambasciata, a fare colazione insieme. Ma perché è successo proprio a me? Io stavo così bene da sola...

"Allora Ross, parlami un po' di te" dice Hemmings, prima di dare un morso alla sua ciambella ricoperta di glassa al cioccolato. E per un breve, anzi, brevissimo attimo, non posso fare a meno di soffermare lo sguardo sulle sue labbra, mentre addentano il dolce. Dio, sembrano così morbide...

Scuoto la testa vigorosamente, tentando di scacciare i pensieri folli che ho appena fatto. Non posso averli pensati davvero, non su Luke Hemmings. Insomma, io lo detesto, non è possibile che la mia mente malata stia cercando di farmi credere che baciarlo sarebbe una bella cosa. Giusto? Oppure sono completamente impazzita?

"Ok, ho capito, ti farò delle domande" sbuffa Hemmings, riportandomi con i piedi per terra, più o meno. È come se questo ragazzo stesse cercando di friggermi il cervello con un solo sguardo. Com'è possibile? "Allora, cominciamo con una domanda semplice: prima di me, avevi mai avuto un partner?"

Lo osservo, puntando il mio sguardo nei suoi occhi limpidi, ma subito l'immagine del viso di Bellamy fa capolino nella mia mente, e mi sembra di non riuscire più a respirare.

"Ross, ti senti bene? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma" dice Luke, appoggiando la sua mano sul mio braccio, e il contatto caldo della sua pelle mi fa venire i brividi. Annuisco, anche se io non sto affatto bene. Luke non è convinto, però non dice niente. Si limita a accarezzarmi piano il braccio, e io sento il cuore battermi all'impazzata. Non va bene, non posso sopportare tutto questo.

Mi alzo di scatto dalla panchina, e mormoro delle scuse a Hemmings, prima di mettermi letteralmente a correre per arrivare a casa. L'ho piantato in asso, e mi dispiace, ma non posso più tenere tutto questo peso dentro. Non posso guardarlo negli occhi senza pensare a Bellamy, come posso affidargli la mia vita in missione? Ma soprattutto, come può lui affidare la sua vita a me, se non mi conosce?

E prima che me ne accorga, le lacrime stanno già scendendo sulle mie guance, mentre continuo a correre come una matta. Mi fanno male i piedi a causa dei tacchi, ma non è niente rispetto al dolore che sento dentro. Isolato dopo isolato, finalmente arrivo a casa, e non appena apro la porta, vengo invasa dai ricordi.

"Bell, ti prego smettila, non riesco a respirare" dico tra le risate, ma il mio ragazzo proprio non ne vuole sapere di smettere di farmi il solletico. Stavamo guardando un film, ma a lui improvvisamente è venuta voglia di farmi i dispetti. Maschi...

"È così che reagisci sotto tortura, Jay? Non è così che ti ho addestrata" dice lui serio, ma lo vedo benissimo il sorriso divertito sulle sue labbra. Continua a muovere le dita sui miei fianchi e sul mio stomaco, e io ho le lacrime agli occhi per le risate, e mi fanno male gli addominali.

"Non voglio farti del male" sbiascico, ma lui mi guarda con uno sguardo misto tra lo scettico e il divertito. È così che la mettiamo, eh? Bene.... Gli assesto una ginocchiata nello stomaco, e lui si ferma solo per un momento, ma per me è più che sufficiente. Appoggio le mani sulle sue spalle e lo spingo giù dal divano, prima di capovolgere la situazione, mettendomi a cavalcioni sopra di lui. "Atterrato" mormoro.

"Ti ho lasciata vincere, tutto qui" ribatte lui, e io alzo gli occhi al cielo, prima di poggiare le labbra sulle sue, facendomi travolgere dalle meravigliose emozioni che solo Bellamy riesce a farmi sentire.

Una morsa mi attanaglia lo stomaco, e le lacrime mi appannano la vista. Sono raggomitolata con la schiena contro la porta e le ginocchia al petto. È tutta colpa mia se lui è morto, non avrei dovuto fidarmi di quella maledetta soffiata dell'FBI. Se avessi ascoltato l'istinto, ora lui sarebbe ancora qui, e io non sarei più a pezzi di un vaso di cristallo andato in frantumi.

Se mi vedesse adesso, sarebbe molto deluso dal mio comportamento così poco professionale. Mi direbbe qualcosa tipo: 'Non è così che ti ho addestrata, quella che vedo non è una spia distaccata e pronta a mettere a rischio la sua vita per la missione. Quella che vedo è una ragazza fragile che sta cedendo al sentimentalismo, ma le spie non si fanno coinvolgere dalle emozioni. Altrimenti è la fine. Perciò ora riprendi il controllo e torna dal tuo partner e dal tuo incarico.'

La serratura della porta d'ingresso scatta, un secondo prima che la porta si spalanchi e una figura che conosco molto bene appaia davanti a me.

"Oh mio Dio, Jay" dice Michael preoccupato, inginocchiandosi di fronte a me. Mi asciuga le lacrime con le mani, prima di stringermi forte a sé. "Stai tranquilla, ci sono io con te" mormora, cullandomi tra le sue braccia. Io continuo a singhiozzare e mi aggrappo a lui come se fosse la mia ancora, perché è proprio così. Lui mi è sempre stato vicino e mi ha sempre aiutato a rialzarmi dopo una ricaduta. "Andrà tutto bene, fidati di me" sussurra, lasciandomi un bacio tra i capelli.

Non so per quanto tempo restiamo abbracciati sul pavimento, so solo che quando finalmente esaurisco le lacrime, lui è ancora lì con me. Non mi ha lasciata sola nemmeno per un istante, e io gli sono immensamente grata per questo.

"Va un pochino meglio?" mi chiede dolcemente, e io annuisco, tirando su con il naso, e passandomi le mani sulle guance per eliminare i resti delle lacrime.

"Grazie Mikey" mormoro, e lui mi sorride, prima di lasciare un bacio sulla mia fronte.

"Non sono l'unico che dovresti ringraziare, Jay."

E questo che vorrebbe dire? Ma non ho nemmeno il tempo di chiederlo, che Michael anticipa la mia domanda.
"Mi ha avvisato Luke."

"Cosa?" chiedo con voce strozzata.

"Mi ha chiamato, agitato, dicendomi che eri corsa via prima di entrare all'ambasciata, e che eri davvero scossa, anche se lui non sapeva perché. E così ho mollato il mio esperimento a metà, e sono corso da te" dice Michael, lasciandomi senza parole. Non mi sarei mai aspettata che Luke Hemmings si sarebbe preoccupato per me. Insomma, lui mi detesta, proprio come io detesto lui. O almeno era quello che credevo fino a un minuto fa. "Non voglio assolutamente dirti quello che devi fare, però secondo me dovresti parlargli di Bell."

Mi volto di scatto verso il mio amico, e dentro di me sto pregando con tutte le mie forze di essermi immaginata le sue parole. "Scherzi, vero?" chiedo scioccata, ma dall'espressione di Michael capisco che non è mai stato tanto serio in vita sua. "Mike, io non ho alcuna intenzione di parlargli di Bell, ok? Non è rilevante per la missione, e questo è il nostro primo e ultimo incarico insieme, dopodiché non ci rivedremo più. Non racconterò a Luke Hemmings una cosa così importante per me, non ci penso nemmeno" dico categorica, ma il mio amico scuote la testa, contrariato.

"Come puoi affidargli la tua vita, se non ti fidi di lui? E lui come può fidarsi di te, se tu non ti apri con lui?"

Detesto quando Michael ha ragione....

SPAZIO ME
Mikey è troppo dolcioso 😍 questo capitolo è stato davvero pieno di emozioni per la nostra povera Jay. Che ne pensate? Riuscirà a fidarsi di Luke? Fatemi sapere le vostre opinioni. E ditemi anche cosa ne pensate dell'idea di mettere un pezzetto di canzone all'inizio del capitolo. Non so, mi piaceva come idea, ma sappiate che non lo inserirò in tutti i capitoli, ma solo in qualcuno. In più, domani comincio gli esami di maturità (fatemi gli auguri vi prego, ne avrò bisogno) quindi non pubblicherò per un po'. Ma vi prometto che quando avrò finito con questa tortura chiamata scuola aggiornerò molto più spesso.
Mamma mia, questo è il più lungo spazio autrice che io abbia mai scritto 😂 ok, e dopo questo me ne vado 😜
Alla prossima,
Bacini

Undercover Love ~ Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora