Casa dolce casa

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Nido del Drago si presentò davanti a loro, in tutto il suo splendore, dopo cinque lunghi giorni di viaggio a cavallo. Il paesaggio innevato faceva sembrare la scena ancor più irreale agli occhi dei quattro giovani. Il castello si ergeva imponente, confondendosi appena con le vette innevate alle sue spalle. Il lago ghiacciato sembrava emanare luce propria, aggiungendo un tocco di magia ad una scena che tutti loro osservavano come in un sogno.

Ad attenderli nello spiazzo antistante il castello si era riunita, in religioso silenzio, una discreta folla capeggiata da Adrian e Ginevra.

<aspettano tutti noi?> chiese Alina, intimorita da quel dispiegamento di uomini e donne a lei sconosciuti.

<aspettano tutti Erik.> le rispose Fred, in sella al suo cavallo a qualche metro di distanza da Ares.

<ha salvato buona parte di quelle persone e delle loro famiglie, si adopera per tenerli al sicuro e addestra gli uomini affinché possano fare altrettanto in sua assenza.> le spiegò Augustus con tono fiero, quando lei si voltò a guardarli con aria interrogativa.

Erik dal canto suo, rimase in silenzio, alle spalle della ragazza, limitandosi ad irrigidirsi a quelle parole. Che il popolo lo considerasse come una specie di eroe, gli era familiare, ma lui non condivideva affatto quell'opinione.

Smontarono da cavallo circondati da un silenzio carico di aspettativa. Davanti a loro Adrian aveva un'espressione quanto mai severa, che intimidì Alina sin da subito.

La ragazza cercò con lo sguardo le sue sorelle, ma non riusciva a scorgerle in nessun modo, e questo non fece altro che aumentare la sua apprensione.

Erik si pose davanti al gruppo, tenendo la schiena ben dritta e lo sguardo fisso. Fare qualche passo in avanti per andare incontro all'amico di sempre, gli costò fatica, sebbene tentasse di non darlo a vedere.

<Adrian.> salutò chinando appena il capo.

<vedo che sei ancora vivo.> fu la risposta dell'altro. <sono contento che sia così, amico mio.> aggiunse dopo attimi di tensione. I due si strinsero in un abbraccio fraterno, sorridendo.

<è bello essere a casa.> aggiunse Erik, rilassandosi.

<Siamo stati così in pensiero per te.> Ginevra si intromise tra i due, stringendo il ragazzo a sua volta, come se fosse sua madre o sua sorella. L'affetto che li legava era evidente e sincero.

Anche Augustus e Fred si unirono alla conversazione, facendo un breve resoconto di come fossero andate le cose.

Alina, rimasta in disparte accanto ad Ares, osservava la scena con un gusto amaro in bocca. Non sperava certo di essere accolta come una di famiglia, ma sul cuore le gravava come un macigno l'assenza delle sorelle. Il desiderio di rivederle sovrastava la fatica del viaggio e la stanchezza, e persino il gusto dolce amaro di quel momento.

<Alina, unisciti a noi.> la invitò Frederik con un sorriso.

Riluttante la ragazza si avvicinò al gruppo, mantenendo lo sguardo fisso sui propri piedi immersi nella neve.

<benvenuta a Nido del Drago. Siamo contenti di poter finalmente conoscere la primogenita dei sangue di Lupo.> la voce di Adrian era sicura, tipica di un uomo abituato al comando. Quando la ragazza alzò lo sguardo però, quello che vide fu un giovane uomo dallo sguardo gentile, sebbene indurito dalle responsabilità. Era bello e fiero come un'aquila, ma il sorriso che le rivolse dissipò rapidamente la durezza dello sguardo. Alina ricambiò il sorriso, timidamente, e lo ringraziò con un cenno del capo.

<vieni cara, vorrai sicuramente rinfrescarti e riposarti dopo un viaggio così duro.> nella voce, come nell'aspetto e nei modi, Ginevra ricordava un angelo.

Rebirth - l'albero del silenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora