L'aria cominciò a odorare di fumo ancor prima che qualcuno potesse vedere le fiamme. Poi si udii il crepitio del fuoco. Un battito ritmico come di tamburi fece vibrare il terreno. La guerra bussò prepotentemente alle loro porte.
L'arancio del fuoco accese il cielo con l'aspetto dell'alba di un cielo d'estate. Stormi di uccelli presero il volo sopra le teste degli uomini attoniti, fuggendo dalla distruzione che si consumava oltre la copertura degli alberi.
Ciascuno mise mano alle armi. Il clangore del metallo superò il rumore degli ordini abbaiati da un lato all'altro dell'accampamento.
Il battito ritmico sotto i loro piedi si fece più intenso. Qualcuno perse l'equilibrio e cadde mentre la terra si crepava. Qualcun altro corse via cercando di mettere in salvo il necessario.
Non ci fu tempo per riunirsi. Nessuna formazione di soldati fu schierata.
Ognuno cercò la propria fazione, il proprio popolo, e attese quasi disciplinatamente i nuovi ordini.
Helena, con la sua andatura ultraterrena e lo sguardo opaco, vagava per il campo alla ricerca della sorella. Quando la trovò la prese per mano e cominciò a camminare.
<Helena non possiamo allontanarci, abbiamo promesso che saremmo rimaste al sicuro nelle retrovie.>
Alina tentò di fermarla, ma la bambina sembrava sorda alle sue richieste.
<Helena!> la chiamò a voce alta.
La bambina continuò a tirarle il braccio con più insistenza di prima.
L'aria si era fatta quasi irrespirabile, il fumo cominciava ad offuscare anche la vista.
Alina puntò i piedi, decisa a non lasciarsi smuovere.
Helena puntò i piedi a sua volta, prese un respiro, e ricominciò a camminare verso l'obiettivo che solo lei conosceva.
Alina tentò di resistere con tutto il proprio peso, ma si ritrovò ad essere trascinata via. Non potè fare a meno di seguire la sorella.
Attraversarono il campo in fermento e nessuno si accorse di loro, nemmeno le guardie che sorvegliavano il perimetro. Solo una di loro, una ninfa, si voltò a scrutarle con sguardo interrogativo.
Alina stava per accampare una spiegazione, ma bastò uno sguardo di Helena e la ninfa annuì, lasciandole passare.
Dovevano essere tutti impazziti, si ritrovò a pensare la ragazza mentre l'ansia le montava nel petto.
Attraversarono la boscaglia. Alina aveva l'impressione che gli alberi si spostassero per lasciarle passare. Forse era lei ad aver perso il senno.
Il cuore intanto cominciò a batterle nel petto così forte da soffocarla. Ebbe un capogiro. Si appoggiò ad un albero per sostenersi, ma un dolore acuto al palmo della mano la costrinse a ritirarla immediatamente.
Si guardò il palmo e le parve intatto. Guardò la corteccia dell'albero e notò un germoglio che prima non c'era.
Un brivido la attraversò. I suoi poteri stavano prendendo il sopravvento e quello non era affatto un buon segno.
Helena la strattonò di nuovo e appena i loro occhi si incrociarono Alina fu folgorata da un'intuizione: l'Albero del Silenzio. I Bianchi stavano bruciando l'Albero per indebolirlo e costringerli a venire allo scoperto.
<Dobbiamo avvertire tutti! Sarà un massacro.>
Si voltò in direzione dell'accampamento.
Helena la tirò ancora una volta in direzione opposta.
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Rebirth - l'albero del silenzio
خيال (فانتازيا)Sono passati secoli da quando la Terra ha mosso guerra contro il genere umano, e questo, contro ogni aspettative è riuscito a risollevarsi. Lo scontro ha dato vita a nuove specie che popolano le giovani foreste nate sugli scheletri delle città. Tut...