Capitolo 11

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-Anche se non ci vediamo da poche ore mi sei mancata lo stesso- sorrise Luke -Peccato che tra non molto dovrò tornare a casa e dopodiché dovrò aspettare un'altra settimana prima di poterti vedere di nuovo- -Spero passi in fretta- -Allora, dato che adesso siamo tutti svegli, più o meno, che si fa?- disse Calum sedendosi sul letto -Non saprei- disse Luke -Potremmo ordinare una pizza- propose Michael -Smettila di pensare alla pizza! Dai seriamente, prima di finire a farsi ognuno i cazzi propri troviamo qualcosa da fare- -Guardiamo un film? Facciamo una partita a Guitar Hero? Andiamo a fare un giro?- disse Ashton guardando lo schermo del cellulare -Io voto per il film- disse Luke poggiandomi il mento sulla spalla -Io voto per Guitar Hero- disse invece Michael -Luke, se sei d'accordo preferirei anche io Guitar Hero- -Sì dai, così ti umilio davanti ai tuoi amici- dissi a Calum ridendo -La tua è solo fortuna- -Non penso proprio- -Sono curioso di vedere come te la cavi principessa- disse Luke stampandomi un bacio sulla guancia -E Guitar Hero sia- disse Ashton alzandosi; andammo in soggiorno e iniziammo a giocare.

-Si è fatto tardi, io devo proprio andare- dissi poggiando la chitarra del gioco sul divano -Posso accompagnarti?- chiese Luke -Penso sia meglio di no, non vorrei mai che mia zia ti vedesse e andasse a dire tutto a mio padre... mi dispiace- -Fa niente... ci sentiamo più tardi allora- disse sorridendo -Certo, ti chiamo appena ho un attimo di tempo- gli stampai un bacio e, dopo aver salutato anche gli altri ragazzi, tornai a casa. Camminavo a passo svelto, ero già in ritardo e mia madre non ne sarebbe stata felice; entrai in casa e andai in cucina -Mamma scusa se sono arrivata tardi, adesso ti aiuto- -Non c'è tempo Addison- disse poggiando il cellulare accanto al lavandino -Ce la possiamo fare, non ci metteremo molto in due...- -No... dobbiamo andare in ospedale, papà ha avuto un incidente mentre rientrava a casa- si voltò verso di me e vidi che aveva gli occhi rossi e gonfi dal pianto -Magari non è niente di grave... cerchiamo di mantenere la calma. Te la senti di guidare? Sennò posso chiedere a Joy o a David se possono accompagnarci- -Non ce n'è bisogno... ma penso sia meglio dirlo anche a loro, David e Nathan sono molto amici e penso voglia essere presente- -Ok adesso chiamo Calum- andai in soggiorno e chiamai Calum -Addison, sei appena stata qui... hai dimenticato qualcosa?- -No Cal... c'è tua madre o tuo padre?- -Uh sì, c'è mia madre- -Potrei parlarle un attimo?- dissi iniziando a mangiucchiarmi le unghie -Certo- disse per poi andare dalla madre -Ciao Addison- disse Joy -Ciao, il signor Hood è al lavoro?- -No, David è fuori a sistemare il giardino... è successo qualcosa?- chiese sentendo il nervosismo nella mia voce -Mio padre ha avuto un incidente e non abbiamo idea di quanto possa essere grave... mia madre dice di voler guidare ma penso non sia il caso. Potreste accompagnarci in ospedale?- -Arriviamo subito-

Stavamo guardando la televisione quando vidi la madre di Calum uscire di casa in tutta fretta e raggiungere il marito in giardino che, immediatamente, fece cadere gli attrezzi e corse dentro casa -Ragazzi, noi dobbiamo andare via... non distruggete la casa mentre non ci siamo- -Che succede?- chiesi -Era Addison al telefono prima... deve essere successo qualcosa- -Suo padre ha avuto un incidente, le accompagniamo all'ospedale- -Vengo anche io- dissi alzandomi dal divano -Anche io- disse Calum -Povera Addison... magari una pizza la tirerà su di morale- disse Michael -Vengo anche io, avrà bisogno di tutto il sostegno possibile- disse infine Ashton -Va bene, potete venire anche voi ma dovremo dividerci in due macchine: due con me e due con Joy- disse David, il padre di Calum, -Io e Ashton, Luke e Calum... a voi va bene?- chiese Michael -Certo- ci catapultammo tutti in garage e salimmo in macchina per poi andare da Addison. In quel momento ripensai alla nostra prima uscita, a quando mi disse di avere un rapporto speciale con il padre e subito mi sentii male per lei. Appena arrivammo corsi da lei, che aspettava i genitori da Calum insieme alla madre, e la strinsi a me -Addison, spero non sia niente di grave- -Lo spero anche io- disse con le lacrime agli occhi; salimmo di nuovo in macchina e andammo di corsa all'ospedale.

-Cerco mio marito- disse la madre di Addison ad un'infermiera -Come si chiama?- -Nathan, Nathan King- -Mi segua- l'infermiera ci fece accomodare in sala d'attesa e ci disse di aspettare lì fino a quando non avessero finito di operarlo; in quel momento Addison si lasciò andare e iniziò a piangere, pensavano tutti al peggio e non era affatto un bene. Feci sedere Addison sulle mie gambe e cercai di consolarla, le dicevo che magari non era nulla di grave e che per il momento non aveva nulla di cui preoccuparsi, ma niente sembrava calmarla. Era rannicchiata sulle mie gambe e aveva la testa nell'incavo del mio collo, le mie braccia la tenevano stretta; solo dopo diversi minuti riuscì a calmarsi e si addormentò. Dopo diverse ore, un medico venne ad aggiornarci sulle condizioni di Nathan, così svegliai Addison -Principessa, c'è un medico che è venuto a parlare di tuo padre- lentamente aprì gli occhi e guardò l'uomo davanti a noi che iniziò a parlare -Nathan ha avuto un'emorragia intracranica in seguito al trauma cranico subito durante l'impatto ed ha presentato una frattura scomposta della tibia; ho fermato l'emorragia, mentre il chirurgo ortopedico si è occupato della frattura. Adesso è nel reparto di terapia intensiva e potrete vederlo tra un paio d'ore, appena svanirà l'anestesia- -Quindi starà bene?- chiese Addison raddrizzando la schiena -Sì- in quel momento Addison e sua madre scoppiarono nuovamente in lacrime, ma questa volta erano lacrime di gioia, e i genitori di Calum andarono ad abbracciare quest'ultima; eravamo tutti felici e tirammo finalmente un sospiro di sollievo. Finalmente vidi la mia piccola principessa sorridere di nuovo e non potei esserne più felice.

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