Capitolo 30

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Luke mi riaccompagnò a casa e, dopo avermi dato la buona notte, sparì in fondo alla via. Entrai in casa e, tutta sorridente, me ne andai in camera a prepararmi per la notte; misi il pigiama, lavai i denti, pettinai i capelli raccogliendoli poi in una coda e mi tolsi quel poco di trucco che avevo per poi fiondarmi nel letto e stringere tra le braccia il pinguino di peluche. Il sorriso sparì poco dopo dal mio volto, quando mi ricordai che a breve mi sarei dovuta trasferire chissà dove; improvvisamente scoppiai in lacrime e iniziai a pensare a Luke, a Calum, a Michael e Ashton, li avrei lasciati, me ne sarei andata via da loro e non ne ero affatto felice. In lacrime e con il piccolo peluche tra le braccia, corsi in soggiorno dai miei genitori che, sentendomi piangere, si preoccuparono -Addison che succede?- chiese mia madre alzandosi dal divano -Io non... io non voglio- -Tesoro, siediti un attimo e cerca di calmarti- disse mio padre facendomi segno di andare vicino a lui. Asciugai le lacrime con il dorso della mano e feci un respiro profondo per poi guardare il peluche e iniziare a parlare -Non voglio trasferirmi, voglio restare qua con Luke, Calum, Ashton e Michael. La mia vita è qua e non voglio lasciarla- -Addison, abbiamo già deciso dove andare ormai, adesso è solo questione di tempo prima di trovare una casa e andarcene- -Non vi importa ciò che dico, vero? Voi avete deciso dove andare senza prima chiedermi se potesse andarmi bene, non avete nemmeno pensato a ciò che lasceremo dopo essere partiti. Voi potrete andarvene, ma io resterò qui- corsi di nuovo in camera e mi buttai sul letto, affondando il viso nel cuscino lasciando che le lacrime scorressero come fiumi.

Erano le due di notte quando ricevetti una chiamata da Addison -Sono le due di notte... perché chiami a quest'ora?- chiesi assonnato -Mi trasferisco- disse singhiozzando -Cosa? No, non puoi andartene...- -Ormai i miei hanno deciso, appena trovano una casa ce ne andiamo- avevo le lacrime agli occhi, la mia migliore amica se ne sarebbe andata e non avrei più potuto vederla -Sono sedici anni che ci conosciamo... non puoi lasciarmi, non puoi- -Mi dispiace Calum, mi dispiace davvero tanto- -Verrò a parlare con i tuoi genitori e li convincerò a restare qua... non voglio rinunciare alle nostre uscite, al nostro giorno "pizza e videogame", non voglio rinunciare a te. E Luke? Luke è fragile, non puoi lasciarlo, gli spezzerai il cuore e lui cadrà in depressione, si chiuderà in camera sua e non uscirà più... non puoi fargli questo, non puoi farci questo- -Credimi, se potessi non lo farei. Ma ormai è tutto deciso- entrambi piangevamo -Calum, che succede?- disse Ashton svegliandosi per poi accendere la luce sul comodino e notare le mie lacrime -Tutto bene?- -Addison si trasferisce- dissi quasi in un sussurro -Sei al telefono con lei adesso?- -Sì...- -Posso parlarle un secondo? Intanto puoi andare a bere un bicchiere d'acqua, così ti calmi un po'- annuii e gli passai il telefono per poi andare al piano di sotto a prendermi da bere.

-Addison, perché ti trasferisci?- chiese Ashton -I miei vogliono ricominciare da capo e lasciarsi alle spalle ciò che è successo negli ultimi tempi...- dissi con voce spezzata -Mi mancherai...- -Anche tu- -Senti, ti va se domani andiamo a farci un giro? Così da poter passare del tempo insieme prima che tu parta- -Certo, fammi sapere dove e a che ora- un lieve sorriso si fece spazio sul mio viso bagnato dalle lacrime -Dopo ti mando un messaggio. Adesso devo lasciarti, è tornato Calum e dubito sia nelle condizioni di tenere discorsi sensati. Ciao Addison- -Ci vediamo- chiusi la chiamata e poggiai il telefono sul comodino per poi rannicchiarmi sotto le coperte e tentare di dormire. Come avrei detto a Luke che me ne sarei andata presto? E Michael? Michael era stato come un fratello per me negli ultimi tempi e mi sarebbe dispiaciuto davvero tanto lasciarlo.

Erano le tre e mezza del pomeriggio, di lì a poco sarei dovuta essere al parco dietro la scuola per incontrarmi con Ashton; mi infilai le scarpe e sistemai i capelli, presi il cellulare e misi la felpa per poi uscire di casa e avviarmi verso il nostro punto di incontro. Quando arrivai, notai che lui era già lì ad aspettarmi, seduto su una panchina -Ciao- dissi avvicinandomi -Ciao Addison- rispose leggermente imbarazzato abbracciandomi -Ti va di andare a bere qualcosa?- -Certamente- sorrisi e iniziai a camminare al suo fianco. Entrammo in un bar e ordinammo da bere, per poi andare a sederci ad un tavolo -Posso chiederti una cosa?- dissi poggiando il mio cappuccino -Certo- -Perché volevi passare del tempo con me prima che partissi? Insomma, non ci siamo mai parlati molto e quindi non ci conosciamo bene... non che non mi dispiaccia passare del tempo con te ovviamente- -Beh, ecco... sinceramente ci sarebbe una cosa che vorrei dirti ma penso sarebbe solo un male per tutti, quindi meglio evitare. Ti prego cambiamo discorso- disse diventando rosso in viso -Va bene- dissi ridacchiando mentre lo osservavo bere un sorso del suo frullato -Come vanno le cose tra te e Luke?- chiese dopo qualche istante con un lieve sorriso sulle labbra -Bene, ieri abbiamo festeggiato il nostro primo mesiversario e siamo andati fuori a cena. Sinceramente ho paura per ciò che accadrà quando mi trasferirò, perché da quanto ho capito i miei vogliono lasciare Sydney... non so come potrà sopravvivere la nostra relazione e sinceramente non vorrei dover rompere con lui per via della distanza- -Luke non sopporterebbe di perderti, lo conosco bene e posso assicurarti che potrebbe fare qualche cazzata...- -Tipo?- chiesi guardando il ragazzo negli occhi -Una volta, dopo essere stato lasciato, si è chiuso in camera per un mese intero e non usciva da lì nemmeno per mangiare. Quando è uscito, sembrava uno zombie: era pallido, aveva perso peso, i suoi occhi erano rossi da tanto che aveva pianto... non lo riconoscevamo più. Tutto questo è successo poco meno di un anno fa e non vorrei che succedesse di nuovo- -Calum me lo aveva accennato... io non voglio ferirlo, non lo farei mai, ma non ho altra scelta, non posso restare qua. Verrò a trovarvi appena ne avrò l'occasione ma sarà veramente difficile; intanto proverò a convincere i miei genitori a non andare troppo lontani, ma la vedo dura... spero solo di non andare ad abitare dall'altra parte del pianeta-

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