Capitolo 26

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-Com'è andato l'intervento?- -L'intervento è riuscito alla perfezione e non ci sono state complicazioni- -Erano soltanto coliche addominali...- -Aveva un'emorragia, ma l'abbiamo fermata e adesso starà bene- -Quando uscirà dall'ospedale?- -Lo terremo in osservazione per ventiquattro ore, dopodiché se tutto va bene potrà tornare a casa- mi avvicinai lentamente al suo letto e lo guardai; accarezzai i suoi capelli biondi e pensai intensamente ai suoi bellissimi occhi -Ti amo- sussurrai con un lieve sorriso sulle labbra, per poi lasciare la stanza poco dopo. Uscii dall'edificio e mi sedetti su una panchina appena fuori -So che è difficile vederlo in quelle condizioni- disse Ashton sedendosi accanto a me -Ma ha bisogno di sapere che tu ci sei, che sei lì per lui perché lui c'è stato per te. Non lasciarlo solo in un momento così importante, le prossime ventiquattro ore saranno cruciali per determinare il suo stato di salute. In questo momento devi amarlo con tutta te tessa, più di sempre- poggiai la testa sulla sua spalla e mi asciugai le lacrime -Perché sei venuto tu a dirmi questo? Mi sarei aspettata di vedere Michael o Calum ma non te...- -Io so ascoltare, ho pensato che tu magari avessi bisogno di qualcuno che ti ascoltasse e capisse come ti senti- disse sospirando -Luke è il più piccolo del gruppo, anche se non si direbbe data la sua statura, mentre io sono il più grande e in un certo senso mi sento come in dovere di proteggerlo. Ma in questo momento, l'unica cosa che sento è di aver fallito; negli ultimi tempi non sono stato molto presente, ero troppo preso da una ragazza che non mi amava e ho trascurato i miei migliori amici... non voglio ripetere lo stesso errore anche con te, perché adesso siamo amici. Sarò più presente per tutti a cominciare proprio da te perché so che in questo momento sei a pezzi e hai bisogno di qualcuno che ti stia accanto- gli stampai un bacio sulla guancia e sorrisi; mi avvolse un braccio attorno alle spalle e mi strinse a sé -Adesso torniamo dentro, lui ha bisogno di te-

Eravamo tutti seduti attorno a lui, in silenzio, ad aspettare che succedesse qualcosa, qualsiasi cosa; io ero seduta sul bordo del letto e gli stringevo la mano mentre i ragazzi erano seduti su delle sedie di plastica. Lentamente aprì gli occhi facendomi sorridere lievemente -Ero molto preoccupata e spaventata...- sussurrai -Sto bene, per fortuna non era niente di grave- disse togliendosi la maschera dell'ossigeno -Sono felice- i ragazzi si avvicinarono e iniziarono a parlare con lui, tranne Ashton. Lui osservava da lontano. Mi avvicinai al riccio e lo guardai -Perché non vai anche tu a parlargli?- -Li ho delusi tutti, sono i miei migliori amici da una vita e io li ho delusi. Mi chiedevano sempre di andare con loro in montagna, al mare o semplicemente a fare un giro in centro e ho sempre rifiutato per stare con una ragazza. Loro hanno smesso di chiedermelo e se propongo qualcosa io, di solito rifiutano o scartano la mia idea. Nonostante Luke stia con te, è sempre disponibile per qualsiasi cosa; Michael non ha mai nulla da fare se non mangiare, dormire e giocare ai videogiochi e gli fa sempre piacere se qualcuno gli chiede di fare qualcosa; Calum, invece, puoi chiamarlo a qualsiasi ora e ti risponde, anche se sono le tre di notte. Loro ci sono sempre stati per me ed io gli ho voltato le spalle...- -Loro ti vogliono bene, sennò a quest'ora non sapresti nemmeno che Luke è qua in ospedale. Calum ti ha chiamato e ti ha detto di venire perché Luke stava male; siete una famiglia e lo sarete sempre, smettila di pensare a cose che non stanno né in cielo né in terra. Adesso vai da loro, perché tu hai bisogno di loro tanto quanto loro ne hanno di te- sorrisi prendendolo per mano, portandolo poi dagli altri ragazzi.

-Finalmente siamo un po' soli- disse Luke appena uscirono i ragazzi -Tra un po' devo tornare a casa anche io, come già sai vengono i parenti di Michael a pranzo, ma ti prometto che appena finito di mangiare torno qua e passiamo un po' di tempo insieme- -Tranquilla, vieni quando vuoi- mi stampò un bacio sulle labbra e sorrise -Scusa, ti giuro che ti scrivo o ti chiamo appena arrivo e se hai bisogno di qualcosa vengo di corsa qui... mi dispiace lasciarti solo- -Ti ho già detto che è tutto ok, tranquilla- -Lo so che in questo momento mi stai odiando- poggiò le mani sulle mie spalle e mi guardò negli occhi -Addison, rilassati. Va tutto bene, non devi venire per forza, non sentirti obbligata a farlo; sei libera di fare ciò che vuoi, tanto io da qua non mi muovo- sorrisi e lo abbracciai -Adesso vai che sennò Karen si preoccupa e stai attenta lungo la strada- gli stampai un bacio sulla guancia ed uscii dalla stanza per poi tornare a casa.

-Addison, finalmente sei arrivata- disse Michael correndomi incontro per poi abbracciarmi -Le mie zie sono insopportabili- sussurrò facendomi ridere -Dai non possono essere così male...- -Michael! Chi è quella ragazza? La tua fidanzatina?- chiese una donna sbucando dalla cucina -Non è la mia fidanzata zia Grace! Lei è una mia cara amica- disse il ragazzo senza voltarsi verso la donna -Ti prego scappiamo da qua finche siamo in tempo- sussurrò dopo un po' -Michael, ti sei trovato la morosa?- chiese un'altra donna mentre andava in cucina -Noi due non stiamo insieme- sbuffò per poi afferrarmi la mano e trascinarmi in camera chiudendo la porta alle sue spalle -Un incubo, è un vero incubo- disse buttandosi a peso morto sul letto -Con tutte queste zie non hai neanche un cugino?- chiesi sedendomi accanto a lui -Sì, mio cugino Mark dovrebbe arrivare tra poco, mentre Andrew penso non venga oggi...- -Quindi di solito hai qualcuno con cui parlare, no?- -Di solito ognuno si fa i fatti propri, non ci parliamo da quando avevamo otto anni...- mi alzai dal letto e iniziai a camminare avanti e indietro per la stanza -Perché vai avanti e indietro?- -Sto pensando- dissi fermandomi un istante -A cosa pensi?- -A qualcosa da fare- -E non puoi pensarci stando ferma? Mi fai venire il mal di mare...- disse affondando il viso nel cuscino -Non mi viene in mente niente...- dissi stendendomi accanto a lui. Fu questione di minuti che il campanello suonò, Michael si alzò e scese al piano di sotto mentre io restai in camera e mandai un messaggio a Luke. Poco dopo tornò insieme al cugino -Addison, lui è mio cugino Mark- disse facendo entrare il ragazzo -Tu?-

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