due

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La notte stava scendendo tra le strada affollate di New York, la città era gremita di gente che passeggiavano tranquilli mentre osservavano il buio impossessarsi del cielo nascosto tra i grandi grattacieli, c'era chi passeggiava con la propria famiglia e si godeva quel poco di tempo libero che avevano, chi osservava le vetrine dei negozi prima di fiondarsi all'interno e chi, semplicemente, aveva bisogno di una boccata d'aria e di spegnere il cervello per un po'.
Tra quelle persone c'era Benjamin.
Il ragazzo si confondeva tra la folla, camminava tra le persone mentre si stringeva nel suo cappotto grigio, che ormai gli stava piccolo già da un po' ma a cui era troppo legato per sostituirlo, osservava i grandi edifici e si domandava se quello fosse il suo posto, se tra così tanta gente con manie di grandezza ci fosse spazio per un ragazzo che voleva solo vivere la sua vita nel modo più dignitoso possibile, che non voleva grandi cose ma che, purtroppo, era costretto a fingersi chi non era solo per piacere a quei pochi amici che aveva in quel posto.

A prima vista Benjamin sembrava un ragazzo come tanti altri, ventitrè anni e tante speranze per il futuro, o almeno era quello che lui aveva deciso di mostrare agli altri, la gente non conosceva il suo passato e lui non vedeva motivo di raccontare qualcosa a chi non voleva ascoltare.

Il ragazzo dal folto ciuffo moro, perennemente disordinato, aveva un brutto vissuto alle spalle che cercava di dimenticare.
New York non era la sua città, non lo era mai stata, lui era nato in una piccola cittadina del Sud dell'Australia ma quel posto era troppo piccolo per lui e, soprattutto, pieno di ricordi.

I primi anni della sua vita erano stati assolutamente perfetti, un padre e una madre amorevole e una sorella maggiore con cui bisticciare ma che era anche sempre pronta a consolarlo, una vita perfetta, no? Ma i suoi problemi iniziarono dopo il suo quinto compleanno.

Quell'anno Benjamin decise di fare una grande festa per il suo compleanno, scelta che mise l'uno contro l'altro i suoi genitori, suo padre voleva una semplice festa con i loro familiari, come tutti gli anni, mentre sua madre voleva per suo figlio la festa più bella che potesse dargli, con i tutti i suoi amichetti, e da lì iniziarono a volare parole forti che ferirono il piccolo cuore del bambino.
Poco più di un anno dopo i genitori di Benjamin si separarono legalmente, il bambino e sua sorella vennero affidati alla loro madre, in quanto il padre risultò incapace di crescere due bambini tutto da solo, che li portò lontano dall'uomo che aveva contribuito alla loro nascita.
Benjamin si sentiva profondamente colpevole per quella situazione che si era venuta a creare, vedeva suo padre solo poche volte all'anno e sua madre era costretta a spezzarsi la schiena per riuscire ad arrivare a fine mese, e questo lo costrinse a cambiare, era l'affetto che provava nei confronti dei suoi genitori ad averlo reso tanto vulnerabile e infelice, aveva deciso che non si sarebbe mai più affezionato a nessuno, solo sua sorella era degna del suo affetto.

A quindici anni corse il rischio di finire in galera, per mostrarsi grande agli occhi dei suoi compagni si era infiltrato in quella che a lui sembrava una casa abbandonata e mentre stava per andarsene con un prezioso candelabro venne fermato dai proprietari che lo denunciarono alla polizia, riuscì a farla franca solo con l'aiuto di suo padre che, fortunatamente, aveva delle conoscenze in quella centrale, sua madre era profondamente delusa ma a lui non importava; il vero colpo di grazia lo ebbe quando sua sorella, mentre lo guardava negli occhi, gli disse 'Mi hai deluso Benjamin.', fu l'ultima cosa che sua sorella gli disse.

La mattina seguente il moro venne svegliato dai singhiozzi mal trattenuti di sua madre, assonnato, scese al piano di sotto e trovò sua madre piangere disperata stretta a suo padre che a faticava a trattenere le lacrime.
"Cos'è successo?" Chiese lui.
La risposta lo uccise del tutto, determinò la fine del vecchio Benjamin.
Sua sorella era morta e lui con lei.

Un sospiro fuoriuscì dalle sua labbra mentre osservava i suoi piedi poggiati sull'erba di Central Park, decine e decine di persone lo circondavano ma lui si sentiva solo, in fondo, lo era sempre stato.
Il suo sguardo finì alto verso il cielo e strinse i pugni mentre la sua bocca si chiudeva in una linea dura.
"Ci rivedremo un giorno, te lo prometto."



C'era un grande via vai di persone che camminavano a grande ritmo tra le fredde strade di New York ma nessuna di loro degnava di uno sguardo quel ragazzo seduto sull'asfalto con le ginocchia strette al petto nel tentativo di riscaldarsi.

Federico, seduto nel suo piccolo angolo, guardò sconsolato anche l'ultimo supermercato del posto chiudere prima di rivolgere un'occhiata al suo vecchio capello, vuoto, quella per lui non era stata una bella giornata, si dice che a Natale sono tutti più buoni ma non con lui, nonostante la tanta gente che gli era passata davanti nessuno aveva speso neanche pochi secondi per guardarlo, erano tutti troppi occupati a scegliere i regali più adatti per le loro famiglie senza preoccuparsi per quel giovane che non aveva neppure di che mangiare.

"È stata una brutta giornata mio piccolo Fiocco." sussurrò il ragazzo, troppo stanco per parlare ad alta voce, al suo amico a quattro zampe che, per tutta risposta, miagolò.

Una lacrima solitaria rigò la guancia sporca del giovane che rivolse uno sguardo al cielo.
Il buio si stava impossessando del cielo di New York, c'erano sempre meno sfumature di rosa è sempre più buio, il pensiero di Federico lo riportò alla sua vecchia vita.

Era nato proprio lì, a New York, non aveva mai avuto grandi cose ma almeno prima aveva sempre qualcosa da mangiare, c'era sempre qualcuno pronto a cucinargli qualcosa e a farlo sorridere.
Era figlio unico, i suoi genitori non potevano permettersi di crescere un altro figlio, sua madre lavorava fino a tarda sera per aiutare la famiglia mentre suo padre faceva il minimo indispensabile, non era mai stato molto disponibile nei confronti del biondo, lo vedeva più come qualcuno di cui liberarsi il prima possibile, ma Federico, ingenuo com'era, cercava di vedere il lato positivo in lui e si accontentava dell'affetto che sua madre gli donava, i pochi soldi che la donna guadagnavano erano tutti per lui, o almeno era quello il suo intento, suo padre finiva per prosciugarle fino all'ultimo centesimo con la scusa di qualche buon investimento.

Federico a scuola era sempre stato etichettato come quello povero, come quello che doveva accontentarsi dei vecchi vestiti dei suoi cugini ma a lui non era mai importato, voleva solo studiare e diventare qualcuno per aiutare la sua povera madre.
Ma i suoi veri problemi iniziarono a undici anni.
Sua madre, in seguito a vari malori, scoprì di avere una brutta malattia che non le lasciava molto da vivere e quella, per suo padre, fu la motivazione perfetta per abbandonarli.
Un giorno Federico si recò nella stanza di sua madre e la trovò mentre piangeva disperatamente, decine di lacrime rigarono anche il suo volto quando scoprì l'accaduto, suo padre li aveva abbandonati, aveva lasciato tutte le sue cose a casa ed era sparito portando via con sè i pochi soldi che avevano.
Pochi mesi dopo anche sua madre lo abbandonò e in quel momento lui rimase solo, nessuno dei suoi familiari voleva prendersi cura di lui, avevano tutti i loro problemi e Federico era solo un peso per tutti.

Dieci anni per strada non sono semplici per nessuno, tantomeno per chi voleva solo affetto, la fame era l'ultimo dei problemi di Federico, lui sentiva la mancanza di qualcuno che gli volesse bene ma sapeva che mai nessuno si sarebbe legato ad un senzatetto, aveva solo il suo amico Fiocco, trovato per strada pochi anni prima.

Il buio si era del tutto impossessato del cielo nascosto tra i grattacieli e il suo vecchio cappello continuava ad essere vuoto, quella sera né lui né il suo gattino avrebbero mangiato.
"Andiamo Fiocco, domani sarà un nuovo giorno." Si sforzò di sorridere il ragazzo mentre a malapena si reggeva sulle gambe.

forbidden soulmates; fenji AU [with doubleemme]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora