diciassette

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Il sangue pompava nelle sue vene a una velocità spaventosa, e sentiva il sudore colare lungo la sua tempia, mentre stringeva la mano del veterinario. Benjamin aveva un piccolo sorriso in viso, quasi compiaciuto, come se stesse tramando qualcosa, e in pochi passi era proprio davanti a loro. Federico lo osservò; gli occhi brillavano, i capelli erano ben messi, e le mani erano unite. "Zayn," sorrise, annuendo con il capo e guardando il moro. "Federico,"

"Benjamin. Che ci fai qui?" chiese leggermente scettico il veterinario. Gli occhi di Benjamin si abbassarono, e quando il biondo si rese conto che stava guardando le loro dita intrecciate, Federico guardò altrove, troppo imbarazzato dalla situazione in cui si ritrovava.

"Ho una proposta," rispose lui. "Speravo di trovarvi qui," aggiunse come un secondo pensiero.

"Quale sarebbe?" chiese Zayn serio.

"Sapete che fra pochi giorni è Natale, giusto? E non c'è niente di meglio che festeggiarlo con gli amici e la famiglia. Che ne dite di venire a casa mia, cenare, divertirci, e brindare insieme?" domandò entusiasta.

Federico era incerto dell'idea, ma questa era l'unica opportunità di vedere il ragazzo una intera serata. Zayn guardò esitante il biondo, e gli strinse la mano. "Vuoi andarci?" chiese a bassa voce. Federico, per la prima volta, incontrò lo sguardo del moro. Annuì velocemente, e sul volto del moro comparve un sorriso genuino. "Sicuro?" domandò incerto.

"Ci saremo," rispose fermamente Federico.

"Bene!" esclamò, unendo le sue mani. "Ci vediamo alle otto a casa mia, va bene?"

I due annuirono velocemente, e subito, in pochi secondi, il moro era sparito.

"Sei sicuro di volerci andare? Insomma lui ti ha--"

"No," rispose fermamente. "Sono sicuro,"


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Quando Benjamin chiuse la porta alle sue spalle, gli sembrò che finalmente poteva respirare. Non sapeva perché aveva chiesto ai due di venire a casa sua in una giornata così importante come Natale, ma quella gli sembrava la miglior scusa per poter vedere il biondo che da tanto gli tormentava i sogni, e le giornate. Tutti quei giorni spesi a stare in casa, erano consumati con pensieri su di lui.

Che sta facendo? Vive per strada, ancora? Con chi è? È andato veramente da Zayn dopo che abbiamo litigato? Perché l'ho cacciato di casa? Sono proprio uno stupido, e ora non c'è più via di ritorno.

Quando aveva sentito la porta sbattere, quel giorno, aveva preso tra le mani la prima cosa che gli era capitata, e la lanciò dall'altra parte della stanza, mentre lacrime di frustrazione gli bagnavano il viso e il pavimento. Si era piegato a terra, sentendo qualsiasi parte dolere. Faceva male. Dappertutto. E quel dolore non sembrava avere un antidoto. Non aveva rimedio, ed era questo che lo faceva infuriare.

Che cosa prova verso il ragazzo? Se dovesse provare qualcosa, Federico invece, cosa prova per lui? Proverebbe le stesse cose?

Non sapeva nemmeno se lo avrebbe rivisto, ma quando gli venne la favolosa idea di invitare lui e Zayn per Natale, non poteva dire di no a se stesso. Aveva bisogno di chiedergli scusa, di dirgli che lo voleva nella sua vita anche se questo comportava dei rischi. Aveva perso troppe persone nel passato, e non voleva perdere qualcuno con cui potrebbe potenzialmente avere un futuro.

Così, quando non appena si era ripreso, aveva preso il cellulare, chiavi e portafoglio, e senza un ripensamento si diresse fuori.

Avendo invitato il ragazzo per Natale, doveva pur comprargli qualcosa.









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Non sei troppo elegante. Vai bene così.

"Sei davvero bellissimo questa sera," la voce dolce del moro lo fece uscire dai suoi pensieri, e si girò verso Zayn, che stava analizzando il suo outfit. Federico sorrise, e stringendolo in un abbraccio gli baciò la guancia.

"Anche tu lo sei," disse. "Ma non solo questa sera. Tu sei sempre bello,"

Zayn guardò altrove timidamente, e nascose il suo rossore. "Anche tu, Rossi," disse.

Dopo baci e risate, i due uscirono e raggiunsero la casa del moro all'orario stabilito qualche giorno fa. Federico non si rese conto di essere nervoso finché non erano davanti alla porta di casa, e lui sospirò rumorosamente, attirando l'attenzione del veterinario. "Non ti preoccupare," disse, baciandogli la tempia. "Andrà tutto bene."

Dopo aver bussato, Benjamin aprì la porta. "Ragazzi! Che bello vedervi!"

"Ciao, Ben," sorrise. Il biondo fu confuso e sorpreso quando il moro abbracciò il suo ragazzo, e fu ancora più sorpreso non appena fu stretto in un abbraccio dal ragazzo. Non sapeva neanche di aver così tanto bisogno di un abbraccio da parte di Benjamin finché le sue braccia non erano attorno a lui.

"Entrate pure!" esclamò contento.

Federico, tuttavia, si aspettava qualcosa di brutto. Si aspettava un litigio tra Zayn e il ragazzo, ma nulla di tutto questo successe. Anzi, al contrario; i due avevano riso a crepapelle tutta la sera, ma c'era qualcosa nel sorriso di Benjamin che non lo convinceva; sembrava forzato e non genuino.

"Allora, tempo dei regali," disse Zayn. "Mi dispiace se non ti ho fatto un regalo, ma dato che fra un po' è il compleanno di Fede, ho fatto un regalo a lui." spiegò.

"Oh, anche io ho un regalo per Fede," disse Benjamin. "È piccolo, però è un regalo," aggiunse con un leggero rossore sulle guance.

"Dagli prima il tuo," offrì Zayn. Benjamin annuì velocemente, e prese una piccola scatolina dalla sua tasca. La allungò al ragazzo, che prese con mani tremanti, e la aprì lentamente. Dentro di essa, giaceva una piccola collana con un ciondolo a forma di sole. Federico sentiva le sue guancie scaldarsi, o forse quello era il suo cuore?

"È bellissimo," sussurrò, e subito fu imbarazzato non appena sentì la sua voce; tremante e bassa.

"Penso che tu sia l'unica cosa positiva che sia successa nella mia vita. Come il sole tiene in vita la terra, illumima i giorni degli umani, porta calore agli animali, tu fai la stessa cosa con me," spiegò. "E poi, non potevo lasciarla lì quando l'ho vista," aggiunse sorridendo.

"Grazie mille," disse Federico, sorridendo come un bambino. "È bellissima,"

Federico non mancò lo sguardo scettico e nervoso del veterinario di fianco a lui, ma lo aiutò comunque a legarla attorno al suo collo. "Ora ti do il mio," disse Zayn compiaciuto. Si alzò dal divano, e si recò nell'altra stanza. Non appena tornó, aveva una grande scatola, con dei piccoli buchi attorno ad essa.

"Ecco a te," disse con un sorriso compiaciuto. "Buon Natale, piccolo,"

Federico non mancò lo sguardo di disgusto da parte di Benjamin, che si spostò imbarazzato nel divano, e aprì la scatola, ma mai aveva immaginato di trovarci quello che c'era veramente dentro.

"Oh mio Dio, Zayn," respirò. "Mi hai preso un gattino?!"

Zayn gli sorrise dall'alto, e subito il biondo si alzò col gatto fra le braccia. "È stupendo!" esclamò saltellando. Subito, senza pensarci, baciò velocemente Zayn sulle labbra, e saltellò fino all'uscio della porta. "Posso giocare con lui?" chiese, emozionato. Zayn gli sorrise e annuì, e in pochi secondi il biondo era corso via.

Benjamin sapeva che l'occhiata che gli aveva lanciato prima di lasciare la stanza era uno di sfida, come per dire 'stai lontano dal mio ragazzo.', ma non poté fare a meno che pensare che gli stava dichiarando guerra.

Non appena fu lasciato solo, con un sorriso compiaciuto sussurrò,"Che guerra sia, allora."

forbidden soulmates; fenji AU [with doubleemme]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora