sedici

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Il Natale si avvicinava sempre di più, mancava poco più di una settimana al giorno della vigilia, la città era addobbata con decorazioni di Natale di tutti i tipi ed era una vera e propria gioia per gli occhi, in quel periodo la bellezza di New York era messa in risalto dalle tante luci e dalla felicità che gli abitanti emanavano.
Dopo tanti anni Federico avrebbe di nuovo potuto passare questa speciale ricorrenza in una casa, con qualcuno che lo amava e si faceva in quattro per proteggerlo, nonostante sentisse la mancanza di sua madre, e anche del suo piccolo Fiocco, voleva godersi quel giorno anche per loro.

Era passata circa una settimana da quando il più piccolo si era trasferito a casa del veterinario, si trovava molto bene con Zayn, nonostante non passassero insieme gran parte della giornata per via del lavoro del ragazzo, quest'ultimo faceva sempre di tutto per vederlo felice e, alcune volte, gli aveva anche portato qualche piccolino regalino o qualche dolce pur di vederlo sorridere, Federico gli era grato per ciò che stava facendo per lui ma sentiva che gli mancava qualcosa.

Nei giorni passati a casa di Zayn non aveva fatto altro che pensare a Benjamin, si domandava dove si trovasse, cosa stesse facendo e se, anche lui, lo stesse pensando; gli occhi di Benjamin, in cui tante volte si era perso, lo seguivano ovunque, continuava a cercarli tra le persone che lo circondavano ma nessuno era lui, sapeva che non l'avrebbe mai più rivisto perché era troppo rischioso per Benjamin, o almeno così diceva, ma non riusciva ad accettarlo, voleva poter passare un'ultima giornata con lui e ringraziarlo per averlo accolto, per averlo reso felice e, soprattutto, per aver fatto risvegliare il suo cuore addormentato da anni.

La porta di casa si aprì facendo sobbalzare il più piccolo che era, in cucina, intento a prepararsi un panino, pochi istanti dopo entrò nella grande stanza un Zayn visibilmente infreddolito che cercava riscaldamento dalla sua felpa azzurra, che Federico amava.

-"Piccolo." Lo chiamò il castano e gli sorrise debolmente mentre si sedeva su uno degli sgabelli neri.

-"Zayn." Ricambiò il sorriso Federico e si avvicinò a lui. "Bentornato." Aggiunse sussurrando e gli diede un bacio a stampo.

Zayn sorrise ampiamente e circondò la vita dell'altro con le sua braccia per attirarlo più vicino a sè.

-"Mi piace questo bentornato." Disse lui senza mai smettere di sorridere.
Federico rise brevemente cercando di non far vedere il rossore che era comparso sul suo viso.
-"Sei adorabile." Continuò Zayn e gli diede un bacio sulla tempia.
-"Se continui così mi farai diventare più rosso di un peperone." Rispose il biondo e nascose la testa nell'incavo del collo del ragazzo.

Il castano prese di peso il corpo del minore e lo fece sedere sulle sue gambe.
-"Sei speciale per me, mio piccolo biondino." Sussurrò lui con il naso schiacciato sulla guancia del ragazzo.
-"A- anche tu..." Balbettò il più piccolo mentre sentiva il suo cuore battere sempre più velocemente.
-"Voglio averti accanto a me, sempre." Continuò il ragazzo.

-"Che i- intendi dire?" Chiese Federico.
Zayn lo guardò negli occhi per qualche istante prima di farlo scendere e farlo appoggiare al ripiano della cucina mentre nei suoi occhi una strana luce brillava.
-"Che vuoi fare?" Continuò a chiedere il minore prima di deglutire.

Il castano gli sorrise, cercò qualcosa all'interno della sua giacca e, una volta trovata, prese la mano di Federico e gli diede un bacio sopra.
-"Voglio farti una proposta, posso?" Domandò.

Un singhiozzo fuoriuscì dalle labbra del biondo che, l'altro, prese come un si.

-"Federico, vuoi essere il mio fidanzato?" Chiese sorridente Zayn.

Federico non aprì bocca per parlare, semplicemente, gli gettò le braccia al collo e fece unire le loro labbra.
Il castano non esitò un solo istante, rispose al bacio e fece allacciare al minore le gambe sul suo bacino.

-"Quindi è un sì?" Chiese Zayn una volta interrotto il bacio vari minuti dopo.
-"Ma certo che sì!" Esclamò allegro Federico.

Il castano gli sorrise nuovamente e gli diede un bacio sulla punta del naso.
-"Sai una cosa?" Continuò il biondo.
-"Dimmi." Rispose Zayn e si accomodò su una sedia senza mai far scendere il ragazzo dalle sue gambe.

-"Mi piace davvero tanto la tua felpa." Ammise il più piccolo.
-"Davvero?" Chiese il ragazzo.
Federico annuì e prese a giocare con i suoi capelli.

Il castano lasciò la presa dalla vita del ragazzo e, senza dire una parola, si tolse la felpa.
-"Cosa fai?" Chiese il biondo.
-"È tua." Rispose sorridente Zayn e gli mise la felpa sulle spalle.
-"Grazie." Sussurrò Federico felice e strinse la felpa tra le mani.
-"Non devi ringraziarmi, piccolo mio." Rispose il ragazzo e fece unire, nuovamente, le loro labbra.

Un nuovo giorno era arrivato, un timido sole era nascosto dalle nuvole candide che, in quel momento, riempivano il cielo.
Zayn e Federico avevano passato la notte stretti l'uno all'altro e i momenti passati svegli li avevano trascorsi a sorridersi e a ripetersi quanto fossero felici di essersi trovati e di stare insieme ma c'era una cosa che Zayn non sapeva.

Federico era felice di stare con lui ma non quanto lo era l'altro ragazzo, sentiva che gli mancava qualcosa e sapeva anche cosa, era dal momento in cui aveva lasciato l'appartamento di Benjamin che sentiva uno strano peso sul petto che quasi non lo lasciava respirare, l'opprimeva continuamente, lui attribuiva quel 'dolore' al fatto che il maggiore l'avesse trattato male e di non aver avuto la possibilità di salutarlo ma sapeva che non era quello il motivo, continuava a negarlo a se stesso.

Zayn aveva insistito affinché Federico lo accompagnasse a lavoro, non voleva passare mai più così tanto tempo separato da lui e poi sperava che circondato da animali riuscisse a non pensare al suo piccolo Fiocco che aveva perso dieci giorni prima.

-"Ti sei divertito?" Chiese Zayn mentre si sistemava la sciarpa.
-"Si, mi è piaciuto tantissimo passare del tempo circondato da così tanti animali." Rispose sorridente il biondo. e gli prese la mano. "E da te ovviamente." Aggiunse e si sporse per lasciargli un bacio sulla guancia.

-"Per fortuna che l'hai detto, stavo per offendermi." Rispose il castano prima di scoppiare a ridere.

Federico iniziò a ridere a sua volta e poggiò la testa sulla spalla del ragazzo ma la sua risata finì nel momento stesso in cui i suoi occhi incrociarono quelli di colui che continuava a tormentare i suoi pensieri.

Benjamin era poco distante da lui e non faceva altro che osservarlo con i suoi occhi vuoti ma pochi istanti dopo iniziò a camminare diretto nella sua direzione, cosa voleva fare?

forbidden soulmates; fenji AU [with doubleemme]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora