tredici

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La notizia era arrivata pochi giorni dopo il loro primo incontro; Fiocco non faceva altro che peggiorare, e tutto questo lo faceva soffrire, tanto che non aveva nessuna ragione di vivere più. "L'unico rimedio al suo dolore è la morte," aveva detto piano Zayn, non incontrando lo sguardo del biondo mentre lo diceva. "Sopprimerlo," confermò Federico. Il moro aveva annuito velocemente, e accarezzò la testa del gatto mentre esso miagolò, come per chiedere cosa gli stesse succedendo e perché.

"Non voglio sopprimerlo," scosse la testa, mentre un enorme nodo alla gola si formò. "Non voglio assistere alla sua morte."

"Lui sta soffrendo, Fede. Soffre ore, ha sofferto ieri e soffrirà anche domani. Magari non è quello che vuoi tu, ma è la soluzione migliore in questo momento," disse, mentre con un braccio cinse un fianco del ragazzo. Gli mise una mano sopra la guancia, e scacciò via le lacrime che avevano iniziato a calare. "Nel corso della vita ho imparato che il mondo non è tutto rose e fiori. La gente muore, soffre, e così anche gli animali. La vita non è vivere, ma sopravvivere. Si sopravvive lavorando, cercando di mangiare. Si sopravvive amando, ma a volte non è abbastanza. Devi anche imparare di lasciare andare una cosa, anche se preferiresti che restasse. Fiocco soffre, per lui è quasi meglio morire, perché non soffrirebbe più. Fede, devi solo fare una cosa," sospirò. "Metti fine a questa sua sofferenza. Non ti fa bene vederlo soffrire,"

Federico cercò di reprimere un singhiozzo, ma uscì dalle sue labbra come un missile, e sorprese il ragazzo più grande, che poco dopo lo abbracciò stretto. "Ti giuro che ti terrò la mano se ne avrai bisogno durante il processo," sussurrò, mentre strinse forte il ragazzo a sé. "Quando vuoi farlo?"

"Sono stanco di vederlo così. Voglio-- fallo ora. Ti prego, non posso vederlo così," pianse, mentre una lacrima sfuggì dal suo occhio destro.

"Va bene, dammi un'oretta e poi lo facciamo," disse triste, mentre si ritirò nel suo laboratorio, lasciando solo lui e il gatto.

Stiamo per sopprimere Fiocco. Per favore, so che non sei grande fan di Zayn, ma ho bisogno anche di te qui con me. Lo facciamo tra un ora. Ho bisogno di te, Ben. Perché ora sto per perdere qualcosa che mi è stato accanto quando nessun'altro lo era.

Sapeva che magari non sarebbe mai venuto, ma ci sperava, ci sperava così tanto nella presenza del ragazzo più grande.

Prese una sedia, tirando su col naso, e si sedette di fianco al micio steso sul lettino dall'ambulatorio. Guardò le sue grandi iridi verdi, ormai spente, e cercò qualcosa di confortante in loro, ma ci trovava solo tormento. "Perché mi fai questo, piccolo," rise leggermente, strisciando due dita sotto il mento di Fiocco. Miagolò contento, e cercò più contatto con le sue dita spingendo la testa in avanti.

Gli faceva così male, vedere che con tutte le sue forze cercasse un contatto umano, forse l'ultimo.

Passarono una ventina di minuti, quando Zayn entrò dicendo,"Ci siamo," e guardò esitante il biondo. I suoi occhi si riempirono di paura oltre che a lacrime, e subito guardò il micio che ora era tra le sue braccia.

Il gatto miagolò e con la sua piccola ruvida lingua leccò il mento del suo proprietario. Federico rise tra il suo silenzioso pianto, e appoggiò cautamente il gatto nel lettino, come se avesse paura di distruggere qualcosa che già lo era destinato ad essere.

Zayn si avvicinò, e Fiocco cercò di vedere la sua mano. Stava per iniettare il liquido trasparente che era nella siringa, quando qualcuno entrò dentro all'ambulatorio.

"Ho sentito che sopprimi-- Oh," si fermò non appena vide lo stato del gatto, e affiancò immediatamente il biondo. Benjamin gli accarezzò la schiena, e strinse la sua mano che stava accarezzando il pelo morbido del gatto sofferente.

Federico lo guardò e in un sussurro disse,"Grazie di essere venuto,"

Benjamin gli sorrise leggermente.

"Andrà tutto bene, Fiocco," gli sorrise Federico, mentre delle lacrime rigavano il suo viso. Gli baciò la cima della testa, e non appena disse a Zayn che era pronto, la siringa era già conficcata nella sua schiena, e i calci deboli del gatto cessarono, così come i suoi respiri.

"È andato?" domandò senza voce Federico.

"È andato," confermò Zayn. Si tolse i guanti e andò di fianco al biondo. Lasciò che egli si buttò fra le sue braccia, e pianse come non aveva mai fatto. "Mi dispiace," sussurrò.

Benjamin non seppe cosa fare; si sentiva così inutile lì in quel posto, mentre il ragazzo era tra altre braccia. Si odiava a morte per non averci pensato prima, di fare la prima mossa e cingergli i fianchi. Invece dovette guardare i due mentre si stringevano in un abbraccio assai intimo. "Io allora vado," mormorò imbarazzato il più grande. Nessuno dei due rispose, e così prese il sui giubbotto nero, e senza dire un'altra parola, uscì.

L'unico motivo per cui era uscito non era perché si sentiva inutile lì dentro, ma era perché voleva nascondere le lacrime che non riusciva ancora a comprendere dal biondo.












A/N: ahhhhh ben inizia a provare qualcosa per fede . Questo è solo l'inizio lol. Comunque, grazie mille di tutti i commenti su Zayn mi fate morire lol. Comunque volevo solo dirvi che ho pubblicato una nuova storia (spread your wings) spero solo che vi piaccia, e mi raccomando non dimenticatevi di commentare ♥

forbidden soulmates; fenji AU [with doubleemme]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora