1 Capitolo

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Nubi grigiastre sovrastavano la smeraldina campagna inglese. Se si riusciva a scovare uno spiraglio tra quel soffice tappeto vaporoso si potevano scorgere in lontananza i confusi lineamenti di una stazione ferroviaria, picchiata costantemente da gelide gocce di pioggia.

Se attraverso lo spiraglio si acuiva la vista, assottigliando gli occhi, si potevano scorgere diverse figure popolare la fredda zona, quasi indifferenti alla tempesta che frastornava il silenzio tombale di quel luogo.

Una in particolare non era intenta come le altre a prender parte all'attesa impaziente della locomotiva, sotto l'ombra incombente di pesanti ombrelli.
Era semplicemente appoggiata al vetro appannato della finestra del locale situato accanto ai binari, in osservazione di qualcosa che andava probabilmente aldilà del velo sensoriale delle cose.

Hermione stringeva tra le sue lunghe dita affusolate una tazza di cioccolata calda e cercava un sincero conforto nel tepore che le trasmetteva la sua sciarpa rossa ed oro attorcigliata delicatamente attorno al collo pallido.
Sul tavolo dinanzi a lei le pagine ingiallite dell'ennesimo volume che stava sfogliando da quella mattina conferivano un'aria più calda in quella parte meno affollata del bar.

Al contrario di molte altre sue compagne, amava la pioggia e tutto ciò che ne derivava.
La incantavano i fischi secolari del vento e il picchiettare di quelle piccole ed impertinenti gocce d'acqua sulle enormi vetrate del locale.

In effetti lei non aveva dei bei capelli splendenti di cui preoccuparsi, né tantomeno un complicato make-up da proteggere, perciò forse il suo amore per quell'ambiguo clima era più che giustificato.

Numerose candele erano state lasciate a mezz'aria tra i tavoli della grande sala e quell'aria soffusa fece socchiudere gli occhi ambrati della giovane, già intontita dalla troppa assidua lettura.
Decise quindi di bere l'ultimo sorso della sua bevanda preferita e di recarsi successivamente all'esterno, dove la tempesta imperversava sempre più, come a precedere una futura disgrazia.

Numerosi studenti in attesa di giungere ad Hogwarts sani e salvi aspettavano l'arrivo del treno rabbrividendo sconsolati.
Non vi era mai stata una giornata così piovosa da una cinquina d'anni e i maghi, seppur agevolati grazie al loro potere, erano stati colti impreparati.

Hermione si strinse nel suo cappotto color beige e uscì dal bar, facendo trillare il campanello posto al di sopra della porta tinta in rosso.
Venne subito investita da un'ondata di freddo e qualche fastidiosa goccia d'acqua, ma intelligente com'era strinse con forza la sua bacchetta magica e sussurrò qualche parola, permettendole così di rimanere al caldo e all'asciutto anche al di sotto della pioggia.

Molti ragazzi si girarono a fissarla, invidiosi, riparandosi con i propri bauli. Qualche ragazzina la indicò schernendola in modo maleducato, ma la bruna era ormai abituata ai pregiudizi e incassava i colpi in silenzio.

Cercò di scorgere in quella folla di persone i suoi migliori amici, Harry e Ronald, ma all'improvviso accadde qualcosa che non riuscì momentaneamente a registrare.

Una mano le si era posata saldamente sulla spalla e qualcuno con forza l'aveva trascinata in un vicolo accanto al locale, al riparo da occhi indiscreti.
Seppur la sorpresa, Hermione era sveglia e reagì immediatamente d'istinto: sguainò la sua arma incantata e la puntò decisa all'altezza del volto del suo assaltatore.
Entrambi si ritrovarono a sgranare gli occhi con sorpresa: una per l'incredulità, uno per l'impreparazione a quella cruenta reazione.

«Lei è... Narcissa Malfoy?» chiese balbettando Hermione, cercando conferma negli occhi algidi della donna.
Ella annuì, abbassandole con una elegante mossa della mano il braccio teso.
Hermione non aveva avuto la piacevole opportunità di incontrarla nei sei anni precedenti, ma essendo parte di una delle famiglie più in voga nel mondo magico era a conoscenza di come fosse il suo aspetto e il suo carattere.
Era vestita in una tunica nera, ricamata in broccato d'argento. La rigidità del suo corpo stavano ad intendere quanto anche per lei fosse sgradevole quella situazione.

«Tu dovresti essere Miss Granger, dico bene?» chiese l'altra, in tono freddo ma che trapelava una certa insicurezza.
Hermione annuì e la donna si ritrovò a sospirare, rincuorata.
«Cosa volete da una Nata Babbana come me?» esclamò la Grifondoro dopo attimi di silenzio.
L'espressione di Narcissa si fece più cupa.

«Ho bisogno del tuo aiuto, signorina Granger.»
«Del mio aiuto?» quella domanda posta con un tono incredulo ebbe come risposta l'eco rimbombate della pioggia. Entrambe lo ignorarono bellamente.
«Sì, vorrei che tu proteggessi mio figlio Draco Malfoy. So bene che lo conosci, a volte mi parla di te e dei tuoi continui successi scolastici. Ho optato che tu saresti stata perfetta per questo compito, nessuno sospetterebbe di te.» la donna sembrava tremendamente seria, gli occhi le brillavano di una triste malinconia.

Hermione si accigliò un attimo.
«Perché dovrei? Vostro figlio Draco non ha fatto altro che importunarmi in tutti gli anni scolastici passati. Non vedo il motivo per cui dovrei proteggerlo, e se permette, vorrei sapere anche da chi o da cosa.».
Narcissa si ritrovò a sorridere, intuendo che finalmente aveva trovato qualcuno in grado di dialogare in modo efficiente.
«Signorina Granger ti conviene accettare. So dove abitano i tuoi genitori e non vorrei che potesse capitare loro qualcosa di spiacevole, spero che tu intenda. Non sono obbligata a rivelarti il motivo, ma non avrei voluto passare a compromessi.»

Nel volto di Hermione balenò un'espressione di un'ansiosa preoccupazione.
Narcissa era una donna furba, lo aveva intuito appena l'aveva scorta sotto il mantello piovoso di quel giorno, ma ora era certa che era anche una donna determinata.
Non l'avrebbe lasciata stare senza aver ottenuto ciò che voleva, e per quanto fosse intelligente non poteva circumnavigarla, di mezzo vi era l'incolumità dei suoi genitori.

«Va bene, proteggerò suo figlio Draco, ma vorrei esser certa che non sarà torto un capello ai miei genitori.»
«Sei astuta signorina Granger. Sono pronta a giurarlo su mio marito e mio figlio.»
Le due donne esitarono un attimo prima di stringersi la mano, sancendo un patto in completo silenzio.

«Mi giuri, Hermione Granger, che proteggerai mio figlio da qualunque persona e cosa, affinché possa superare quest'anno in serena armonia?» le ultime due parole della frase furono dette con un tono così divertito che entrambe dubitarono della loro coerenza.

«Lo giuro. E lei, Narcissa Malfoy, mi promette che non importunerà mio padre e mia madre fino alla fine di questo patto?»
«Lo prometto. Arrivederci, signorina Granger. È stato delizioso parlare con lei ed ovviamente le chiedo cortesemente di mantenere il tutto un nostro segreto. Sono convinta che ci rivedremo presto.» Hermione non fece in tempo a rispondere che Narcissa si era già smaterializzata, lasciandola sola con i suoi dubbi e i suoi rimpianti.

«Hermione!» Harry e Ronald le stavano correndo incontro, completamente zuppi. Dietro di loro galleggiavano a mezz'aria i loro bauli e la gabbia di Edvige.
«Che tempismo, ragazzi...» sussurrò la bruna, prima di andar loro incontro con passo pesante.

Quell'anno sarebbe stato interminabile per lei.
Prima di tutto avrebbe dovuto svolgere numerose ricerche sugli eventi attuali, per poter collegare il tutto con la richiesta della signora Malfoy. Pur non avendo stretto un voto infrangibile era consapevole della serietà di quella promessa.
Per seconda cosa doveva iniziare a tollerare e controllare quel dannato di suo figlio e accertarsi quotidianamente della salute dei suoi.
Per terza cosa, avrebbe dovuto fare il tutto completamente sola ed in incognito.

Il primo passo falso Malfoy, e sarò io stessa ad ucciderti...

Nota autrice:
Buongiornissimo people!
Ho eliminato una mia storia Dramione che si chiamava "I'm only a human" perché non mi convinceva molto. Se ho ricominciato con questa devo ringraziare solamente Flaviiosky (ti amo sistah, thanks you).
Spero la apprezziate come avevate apprezzato l'altra(che aveva raggiunto quasi mille visualizzazioni okè LEL)!
Al prossimo capitolo e fatemi sapere che ne pensate❤️

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