Ginevra Weasley era assorta nella lettura di un antico manuale di trasfigurazione. Avrebbe dovuto superare un test di inizio anno, altrimenti non avrebbe potuto seguire il programma di pari passo e con tutti gli sforzi compiuti dai suoi genitori non poteva permetterselo, né tantomeno voleva permettermelo. Era una ragazza forte e grintosa, con un carattere di quel livello sviluppatosi per il semplice fine di farla distinguere dai membri della sua numerosa famiglia. Spesso giudicata per la sua faccia imbronciata e le sopracciglia sempre corrugate, in quell'umido pomeriggio di Settembre, illuminata dai deboli raggi del sole che penetravano timidi dal vetro della finestra, possedeva una tranquillità ed una grazia ignota a tutti. Le gambe accavallate con garbo, la piuma stretta tra le dita pallide e il suo rosso fragola ad adornarle il viso perlaceo, la rendevano quasi una visione irreale, un quadro astratto di un artista impressionista.
Quell'equilibrio e quel silenzio, tuttavia, la distraevano dal suo compito principale, ovvero studiare per il test dell'ormai imminente domani. Sospirò, accasciandosi sul libro aperto di fronte a lei, cercando di non starnutire a causa della polvere. Quanto avrebbe desiderato possedere la costanza e la tenacia della sua amica Hermione, lei sì che era un ottimo esempio da seguire.
Sapeva quanto ella, invece, nonostante tutte le splendide qualità di cui era in possesso, detestava ogni minima parte di ciò che era. Perché sottovalutarsi avendo tali invidiabili pregi?Ginny sospirò frustrata, rimandando per l'ennesima volta il suo studio ad un altro momento, posizionando nuovamente il libro al proprio posto sullo scaffale. Alzatasi ormai sulle punte, esaminò con attenzione la mensola all'altezza della sua fronte, e decise di ripulirla rapidamente con un veloce tocco di bacchetta.
Un rumore richiamò la sua attenzione subito dopo, e la ragazza si ritrovò a correre giù a perdi fiato per le scale del dormitorio, sperando di trovare una buona compagnia per qualche chiacchiera o pettegolezzo. A suo malincuore si ritrovò davanti solamente Harry e Ron, entrambi sudaticci in seguito al loro allenamento di Quidditch. Avevano sporcato di terra l'ingresso della Sala Comune, mentre avevano poggiato sulle pregiate poltrone in pelle le loro divise umide di sudore, le quali emanavano un fetore davvero rivoltante.
Ginny, arricciando il naso, andò loro incontro, disobbedendo al proprio giudizio igienico femminile.
«Come mai siete tornati così presto?» chiese la giovane, squadrando in malo modo i due ragazzi. Il fratello si limitò ad alzare le spalle sboccatamente, sbadigliando. Harry lo guardò anche lui storto, sospirando subito dopo, levandosi gli stivali e lasciandoli asciugare accanto al camino. Le fiamme color sangue si riflettevano sui suoi trasandati occhiali, conferendogli un'aura incognita e misteriosa, che andavano a nascondere il suo sguardo perplesso.
«Silente desiderava parlarmi.» disse con il suo solito tono teso. Ron, al contrario di Ginny, non sembrava essersi accorto della sua preoccupazione.
«E..?» lo invitò a continuare la ragazza, sedendosi accanto a lui sul grande divano della Sala, mentre il fratello si era adagiato su una poltrona di fronte a loro.
«A quanto pare Lucius Malfoy ha coinvolto il suo figlio prediletto in qualcosa di... sciagurato?» tentò di trovare la parola adatta il corvino, riflettendoci un poco.
«Sono sicura che Silente non ti avrebbe mai rivelato una cosa del genere...» osò intervenire Ginny, a bassa voce. Ron si voltò con il busto verso di loro, improvvisamente interessato alla conversazione.
«Infatti è solo una sua supposizione.» dichiarò il rosso, ghignando. Harry lo guardò storto, più divertito che adirato.
«È una supposizione fondata, per lo meno.» dichiarò il giovane Potter, alzando il mento fiero. I suoi due amici scoppiarono a ridere, dando alla questione un altro peso di quel che avrebbe dovuto avere.
«Per questo bisogna interpellare Hermione!» rifletté Ginny. Harry parve illuminarsi, come se fosse stato appena colto da un improvviso ricordo.
«A proposito! Sembra che Hermione, a quanto mi ha detto Silente, è stata coinvolta in un incidente con Blaise Zabini. Sono sicuro che è stata tutta una fortuita coincidenza.» li informò il corvino, con aria pensierosa. Ron assunse un'espressione corrucciata, probabilmente impegnato ad ipotizzare fantasiose teorie riguardanti l'accaduto della sua migliore amica. Ginny sorrise loro, rassicurante.
«Ne sono sicura anche io.» affermò la più giovane dei Weasley.In quel momento, dietro di loro, il quadro della Signora Grassa cigolò, lasciando il passaggio libero proprio alla diretta interessata.
Hermione Granger fece il suo ingresso, stagliandosi tra le ombre della sera illuminata dalla tremolante luce delle fiamme che saettavano allegre nel camino. I bagliori color oro le accarezzavano i capelli e la figura con delicatezza, facendola apparire ancor più delicata di quanto non fosse.
Il suo pallore cadaverico risaltava ancor di più in quella buia stanza, mentre tra le mani gelide stringeva con stupore di tutti una sciarpa dai filamenti color argento e smeraldo.
Ginny, da brava amica, decise di rimandare le domande ad un'altra volta, notando l'espressione esausta sul volto della bruna. Ron, tuttavia, non ebbe lo stesso tatto delicato della sorella.
«Hermione come mai hai in mano una sciarpa dei Serpeverde?» chiese immediatamente, colto da un ansioso interesse.
«Ron! Hermione, stai bene?» domandò invece più delicato Harry, che di sua spontanea iniziativa aveva pensato bene di seppellire nei meandri del suo cervello la sua fervida curiosità.
«Oh, non è nulla. L'ho solamente sequestrata ad un ragazzino del secondo anno... Potrei andare a riposarmi? Sono tremendamente stanca.» borbottò la ragazza, massaggiandosi le meningi. Harry annuì subito, scostandole una sedia che le intralciava il passaggio. Ron, più riluttante, si rassegnò, augurandole un frettoloso buonanotte.
«A domani.» si congedò Hermione, scomparendo salendo la scalinata, lasciando i suoi amici completamente nella confusione.
Solo Ginny, tra i tre, sembrava essersi accorta che nella soffice sciarpa nelle mani della sua migliore amica, erano incise tre eleganti lettere in filamenti argentati.D. L. M.
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Dramione - Three Empty Words
FanfictionQuel sesto anno per Hermione non si preannunciava men che meno clemente nei suoi riguardi, presentandosi a lei con una sconvolgente notizia come benvenuto. La ragazza non si aspettava minimamente di poter in qualche modo esser in grado di proteggere...