#ELAIA 2 {COMPLETA}

Capitolo 2

Ritorno a casa con un sorriso che va da un orecchio all'altro stampato in faccia.

Non vedo l'ora di dirlo alla mamma, così mi avvio veloce verso il portone ed entro euforica.

Sono cambiata ulteriormente  in questi mesi, la ragazza dai paraocchi piano piano sta sparendo e non mi disturba affatto questa cosa e non disturba nemmeno la mamma.

Senza mio padre stiamo meglio, nonostante tutto quello che è successo mi ha fatto stare male.

<<Mamma>> la chiamo entrando.

<<Sono qui tesoro, allora?>> mi domanda venendomi incontro.

<<Mi hanno preso!>> esclamo contenta.

Lei mi abbraccia e mi fa i complimenti.

<<Grazie mamma. Però ho due giorni di prova. Domani inizio a lavorare>> dico sorridendo.

Non mi fermo sui troppi dettagli, quindi mi dirigo in camera ad informare Angelica.

Lascio la borsa a tracollo sulla sedia, mi siedo sul letto e compongo il suo numero che conosco ormai a memoria.

Al terzo squillo risponde una voce squillante che fa: <<Amica mia! Come è andata?>>

<<È andata, domani incomincio a lavorare!>> spiego.

<<Che bello Nora! Dove?>> chiede euforica come me.

<<Indovina? Forse questa è l'unica pecca>> sospiro.

<<No! Non mi dire che al L.D.M.V.?>> domanda incredula.

<<È proprio lì>> dico.

<<Hai già conosciuto chi lavorerà con te? Apparte mio fratello logicamente>>

<<Sì. Ho conosciuto una ragazza. Si chiama Andrea>> ripenso alla nostra chiacchierata pomridiana, davanti al nostro drink.

<<La conosco. Vale ci ha provato ma non le ha dato molta considerazione. È una furbetta>> racconta.

<<Perché è una furbetta? Oggi mi ha offerto una birra, non ha voluto che io pagassi e mi ha definito "carina" e poi è davvero una bella ragazza>> pronuncio sfoderando un sorriso, ricordando i suoi occhi verdi acido.

Erano profondi, me ne sono accorta mentre la osservavo.

<<Ecco appunto. Ci prova sempre, non farti incantare dal suo fascino. Dicono che le piacciano sia i ragazzi che le ragazze>> afferma.

<<Ah>> la mia euforia diminuisce un poco.

<<Ma mi sembra giusto che tu la guardi. Sei appena uscita da una relazione che ti ha distrutta, fai bene a svagarti. A proposito, l'hai sentita?>>

Domanda azzardata.

<<Se ti riferisci a chi so io, non voglio parlarne>> rispondo seria.

<< E dai Nora. Non puoi fare così. So che ti ha ferita, ma ha dimostrato di amarti. Ti ricordi al funerale?>> chiede.

<<Certo che mi ricordo...Come posso scordarlo? Ci penso ogni giorno da mesi ormai, ma non posso...>> confido.

<<E perché no? Le avevi promesso che ci pensavi su. L'hai fatto? Le hai fatto sapere qualcosa? Non è questo il comportamento giusto>> continua lei.

Sospiro. Non è certo questa la conversazione che mi aspettavo.

<<Senti Angy se dobbiamo parlare di questo attacco la telefonata. Non ne ho propria voglia, che vuoi fare?>> chiedo.

<<Hai ragione, scusami Nora. Beh devo raccontarti anche io delle cose...>> incomincia.

Parliamo per diverse ore al telefono, è l'unico modo per sentirci vicine.

È partita per la Grecia da una settimana e mi manca tantissimo.

Ultimamente siamo state molto più unite e il nostro rapporto si è intensificato ancora di più, forse dipende anche dal fatto che io stia cambiando.

Insomma, in queste ore di chiacchiere mi ha detto che ha conosciuto un ragazzo di nome Vincent.

Racconta che è molto sexy e molto interessante. "Ha un qualcosa di tenebroso, misterioso e soprannaturale" ha detto lei. 

Io ho riso talmente forte al punto di svegliare la mamma.

"Tenebroso? Misterioso? SOPRANNATURALE? Cos'è un vampiro Angy?" Ho chiesto ancora ridendo.

La sua risposta è stata " Non sarebbe male. Ma purtroppo non è un vampiro"

Lei e Davide si sono lasciati poco dopo me e Gaia. Lei lo ha lasciato perché non sopportava più il suo comportamento strafottente.

Non appena smettiamo di parlare è ora di cena e mi dirigo in cucina per mangiare la parmigiana cucinata da Rosita, la domestica.

Nel frattempo fantastico sul mio primo giorno di lavoro, e ripenso, alle parole di Angelica.

Non le ho davvero fatto sapere niente. Che razza di persona sono?