Capitolo 21

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I nostri passi echeggiano sulle enormi mattonelle di marmo verde dell'ospedale.

<<Stai tranquilla, andrà tutto bene>> mi tranquillizza Gaia, notando la mia agitazione.

<<Se lo dici tu>>rispondo, mordendomi il labbro.

Arriviamo al piano di sopra e fermiamo un'infermiera.

È Gaia a parlare.

<<Mi scusi, sa dove posso trovare il dottor. Rossi?>>

L'infermiera la guarda da capo a piedi. È giovane.

<<Il dottore non può ricevere pazienti al momento. Provi a prendere un appuntamento oppure a tornare più tardi>> risponde la ragazza con antipatia.

Gaia si schiarisce la voce e poi la guarda con sfida.

<<Non posso tornare più tardi, perché non sono un paziente. Io sono sua figlia>> dice, drizzandosi e sorridendo.

L'infermiera ride.

<<Tu?>> La indica con il dito.

<<Sì, perché? Hai problemi? Lei è sua figlia>> intervengo io sulla difensiva.

<<Ma fammi il piacere! Lui non vorrebbe mai una figlia come te>> dice con disprezzo.

<<Ma come si permette signorina!>> Tessa,  l'altra infermiera che ho conosciuto la scorsa volta, interviene ammunendo l'altra.

<<Mi scusi. Ma queste due cialtrone volevano imbrogliarmi>> risponde.

<<Non sono cialtrone. Lei è davvero la figlia del dottor Leonardo. E non si permetta mai più di parlare in quel modo con i pazienti e non. Il suo compito è quello di aiutare, non di fare l'acida>> la sgrida Tessa.

È evidentemente una sua superiore.

<<C...certo. Mi scusi>> pronuncia a bassa voce la ragazzina.

<<Grazie Tes, ma non c'era bisogno di ridurla così piccola. Posso farla licenziare in un battito di ciglia se voglio>> dice Gaia, guardandola seria, ma con una piccola percentuale di divertimento nello sguardo.

L'infermiera la guarda sbalordita.

<<Ma non voglio, per questa volta. Mi dica adesso però dove si trova mio padre>> aggiunge Gaia dopo qualche secondo.

<<In sala operatoria. Tra qualche minuto si sarà liberato>> pronuncia.

<<Grazie>> risponde soddisfatta Gaia, poi, sotto l'accompagnamento di Tessa, ci avviamo ad aspettare Leonardo.

<<È una delle poche che non sa chi sono, ma solo perché è molto giovane. Da piccola venivo sempre qui con mio padre. Era il mio sogno fare il medico>> mi racconta Gaia mentre aspettiamo in sala d'attesa.

Sono passati già 15 minuti, chissà che operazione starà facendo.

<<Non lo sapevo...In cosa volevi specializzarti?>>domando guardandola.

Cammina avanti e in dietro ripetutamente, l'argomento le metterà agitazione?

<<Psichiatria>> dice.

A quelle parole la guardo turbata.

Non sapevo volesse condurre una vita da psichiatra, mi rendo conto che in fondo, non so un sacco di cose sulla sua vita.

<<Come mai proprio quel settore?>> domando incuriosita.

Esita un attimo a rispondere, ma poi mi rivela un informazione che non mi sarei mai aspettata.

#ELAIA 2 {COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora