Capitolo 1

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Sono agitata. Tanto agitata. Ho un appuntamento e non mi sento pronta, ma lo devo fare.

Come sempre mi guardo allo specchio e mi aggiusto i capelli legandoli in una coda alta e bionda.

Sistemo la frangia con le mani e spruzzo un po di profumo.

<<Bene>> dico sospirando <<ce la posso fare!>> mi autoconvinco.

Prendo le chiavi dal piatto all'entrata e saluto la mamma che dipinge sorridente sulla nuova tela, un passaggio di mare.

<<Io vado, a dopo mamma. Ciao Alex>> saluto con la mano anche il nostro amico di famiglia.

<<Ciao tesoro, buona fortuna>> risponde lei.

Apro la porta ed esco di casa, mischiandomi con il tempo soleggiato e caldo di giugno.

Per arrivare alla mia meta e distrarmi dai miei pensieri e le mie domande, infilo le cuffiette nelle orecchie e faccio partire "Poison" di Rita Ora.

Cercando di cantare nella mia mente e di capire il testo, dopo neanche dieci minuti arrivo a destinazione: L.D.M.V.

Locale dei morti viventi.

Dopo tanti posti mi ritrovo qui, insieme alla mia ultima speranza di lavorare e guadagnarmi qualcosa.

Economicamente non ho bisogno di soldi, quindi cerco lavoro solo per una piccolissima parte riguardante il denaro, più che altro lo faccio per distrarmi.

Come immaginavo non appena metto piede del locale, accade il contario.

La distrazione è tutto l'opposto che mi provoca il luogo, anzi, tornano in mente i più piccoli dettagli di quello che è successo qui ed è iniziato qui.

Gaia.

La mia mente torna in rewind alla vista delle sue labbra. Dei suoi occhi. Del suo vestito e delle sue labbra.

Ritorna indietro a quando mi ha sfiorato il collo con le sue mani. E a quando mi ha fatto bere e mi ha fatto davvero divertire per la prima volta.

A quando mi ha fatto innamorare. L'unica.

<<Hey bella, posso servirti qualcosa o hai intenzione di rimanere lì come una baccalà?>> Mi domanda una voce femminile dall'altra parte del bancone.

Quelle parole mi riportano alla realtà e scuoto leggermente la testa, come per mandare via quei pensieri.

Una ragazza dai capelli lunghi neri, con ciocche mosse verdi e viola e una maglietta a maniche corte nera si prende tutta la mia visuale.

<<Io veramente... sono qui per il posto di lavoro. Ho visto che cercano una ragazza e...>> dico piano, osservando i suoi occhi grandi e verdi.

Quanto è bella!

<<Perfetto. Vieni con me>> mi dice con un sorriso che appare assolutamente malizioso, uscendo da dietro al bancone e raggiungendomi.

<<Vale ci pensi tu qui? Accompagno la biondina carina da Marco>> aggiunge poi, prendendomi per un polso e portandomi a passi veloci su per le scale.

Mi ha appena definita "carina"?
Oh wow.

<<Dove stiamo andando?>> chiedo facendo due scale alla volta.

<<Dal nostro capo. Spero ti prenda!>> bussa con vivacità ad una porta di legno nera e una voce maschile parla.

<<Avanti>>

<<Vai>> mi dice a bassa voce la ragazza, spingendomi verso l'entrata.

Improvvisamente mi ritrovo in una piccola stanza confusionaria, con un uomo calvo sulla quarantina.

<<Salve. Sono venuta qui per il posto di lavoro, ho visto che cercate una ragazza e io sono disponibile>> inizio a dire nervosamente.

<<Oh bene. Piacere Marco, tu sei?>> chiede gentile allungando una mano.

<<Eleonora>> gliela stringo e sorrido.

<<Bene Eleonora. Hai già avuto esperienze in un bar prima? Hai un curriculum a cui posso dare un'occhiata?>> chiede sedendosi.

Che gli dico adesso?!
Per forza quello che ho detto agli altri incontri.

<<In realtà non ho un curriculum. Questa è la prima volta che cerco un lavoro>> dico sincera.

<<Mmh...ho capito>>dice strofinando le dita contro il mento.

<<Allora facciamo così. Noi stiamo disperatamente cercando qualcuno che faccia la cameriera. Il fine settimana il locale è sempre pieno e domani è sabato. Ti do due giorni di prova per vedere come lavori, da lì deciderò cosa fare. Va bene per te?>>chiede sorridendo.

<<Certo. Va benissimo. Grazie mille signore>> rispondo contenta.

<<Bene Eleonora, vieni domani alle 17. Ti aspetto>> si alza e mi porge nuovamente la mano.

Nuovamente gliela stringo e mi congedo.

Scendo le scale contenta e vado verso la ragazza di prima, che mi fa un cenno con la testa.

<<Allora?>> domanda mentre asciuga dei bicchieri.

<<Mi ha preso!>>dico al settimo cielo.

<<Hai incantato anche lui eh. Lo sapevo! Adesso posso offrirti qualcosa compagna di lavoro?>> sorride con malizia e mi guarda.

<<Una birra>> dico rispondendo al suo sorriso.

#ELAIA 2 {COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora