Capitolo 13

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Mezz'ora dopo sono a casa.

Insieme ad Andrea sono passata al bar a prendere i miei primi 25 euro di paga.

Non sono molto, ma sono soddisfatta del mio lavoro, calcolando di non aver fatto nemmeno una figura di merda.

<<Ci vediamo domani Eleonora, vieni alle 16. Sei stata assunta>> mi congede Vittorio con un sorriso.

Dopo quella notizia ho sorriso, ho abbracciato Andrea e sono tornata a casa con lei.

<<Ci vediamo oggi pomeriggio?>> domanda lei sporgendosi verso il finestrino opposto.

<<Non lo so>> dico guardandola.

<<Perché non lo sai?>> alza un sopracciglio e assume un tono serio.

<<Ho da fare>> rispondo anch'io seria.

La saluto con la mano e mi volto non appena il cancello scricchiola.

<<Ciao mamma>> le dico, baciandole una guancia mentre entro in casa.

<<Hey tesoro, come stai? Dove hai passato la notte?>> domanda chiudendo la porta.

Mi fermo nell'atrio e lancio un occhiata al piatto con all'interno le mie chiavi.

<<Sono stata...>> come dovrei chiamarla? Amica? Scopamica, come ha detto lei? <<Ho dormito a casa di una ragazza che lavora con me>>

Una ragazza che lavora con me.

<<Potevi suonare ieri sera, mi sarei svegliata>> dice la mamma, andando verso la cucina.

<<No mamma, ti conosco>> rido << non ti saresti svegliata, e poi, ha iniziato a piovere e mi sono inzuppata>> prendo una mela dal cestino sul tavolo e l'azzanno andando verso la mia stanza.

Indosso ancora i vestiti prestatomi da Andrea, i miei erano ancora troppo bagnati stamattina.

Chiudo la porta e mi ci appoggio contro. Vedo il mio riflesso nello specchio dall'altra parte della stanza: jeans blu e una felpa gialla mi coprono.

Mi domando come mai prima abbia mentito ad Andrea.

Dopo pranzo decido di dedicarmi un Po alla musica.

<<NORAA!>> urla la mamma nell'altra stanza <<C'è una visita per te!>> continua.

Mi alzo dal piano, interrompendo la suonata di Mozart e apro la porta, dirigendomi all'ingresso.

Subito, una parte di me pensa che sia Andrea, l'altra, la più piccola pensa a Gaia.

Vederla nel locale ieri, insieme ai suoi amici, il giorno del suo compleanno...era bellissima, ma è stato autodistruttivo.

<<Nora>> non è nessuna delle due. Angelica mi si butta al collo e mi abbraccia, con un sorriso stampato in faccia.

<<Hey Angy, come stai?>> domando, salutandola con un Po meno enfasi.

<<Ti devo raccontare alcune cose, preferisco dirtele di persona piuttosto che per telefono>> mi prende per mano e mi trascina in camera mia.

<<Si, anche io ti devo parlare.>>

<<COSA?!D'AVVERO?>> domanda Angelica
sbalordita, dopo averle  raccontanto del mio incontro con Gaia.

<<Non fare finta di niente. So che lo sapevi. Davide era lì.>> dico seria.

<<Ti ricordo che io e lui abbiamo rotto. Non so dove vada e con chi, quindi non mi accusare ingiustamente. Io non sapevo nulla, Nora>> risponde lei guardandomi.

<<Okay...allora scusami>>

<<Come ti sei sentita? Le hai fatto gli auguri?>> continua lei avvicinandosi ancora di più a me come una preda che adocchia la sua cena.

<<Mi sono sentita come se...se un tram mi investisse. Avevo deciso di parlarle il pomeriggio, dopo aver parlato con te, ma non era ne il momento ne il luogo adatto, e poi...>> smetto di parlare. Non so come la prenderà.

<<E poi...?>>fa eco.

<<Io e Andrea ci siamo baciate>> dico tutto d'un fiato, abbassando la testa sul letto.

<<TU HAI FATTO COSA?!>> quasi urla.

<<E non solo...>> aggiungo, con lo sguardo di un cane bastonato.

Angelica mi guarda scioccata, letteralmente a bocca aperta.

<<Cosa significa questo "e non solo"?>> ripete.

La guardo prima di parlare, so già cosa mi dirà.

<<Mi ha portata a casa sua e abbiamo fatto sesso...due volte>> parlo, mordendomi il labbro.

<<NORA! OH CRISTO!>> si alza di scatto dal letto e mi fissa, sconcertata.

<<ANGY!>> l'ammunisco.

<<Tutto bene ragazze?>> domanda la mamma entrando in camera e rimanendo sulla soglia della porta.

<<Sì, certo mamma>> e così esce.

Lo sguardo di Angelica ritorna su di me e mi chiede:<<Perché?>>

<<Perché cosa?>> respiro.

<<Perché l'avete fatto>>

Bella domanda Angy.

<<Perché...io non lo so il perché. Forse mi andava. Forse mi attira. Forse per scordarmi di Gaia oppure per farla ingelosire. Io non lo so Angy.>> rispondo guardandola, sperando di avere un Po di comprensione.

La mia amica sospira. Si lega i capelli in una coda veloce e poi si siede di nuovo sul letto. Mi prende le mani e parla di nuovo, ma stavolta con una voce dolce.

<<Nora. Se vuoi farlo okay, se vuoi usare questa ragazza per fare sesso è affar tuo, ma non è giusto. Pensa a Gaia. Pensa a come è rimasta lei sulle spine dopo che ti ha difeso da tuo padre, ti ha chiesto scusa e ti ha chiesto di ritornare con lei. Pensa a come si è sentita lei dopo averti visto baciare un'altra ragazza. Questo non è giusto. Se vuoi stare con qualcun'altro, prima devi chiudere ufficialmente una relazione. Quindi, io ti suggerisco di parlare con Gaia. Incontratevi e parlate.>> mi dice, con affetto. Io annuisco, ritrovandomi senza parole.

Quando la mia amica se ne va, mi concedo un momento per me stessa. Riempio la vasca nel mio bagno e mi ci immergo,  con l'aria che profuma di lavanda e cannella.

"Mi manchi tantissimo Ele. Non riesco a stare senza di te. Ti prego. Ti prego, ritorna da me. Ti chiedo scusa."
"Ti prego Ele. Io ti amo. Ti prego. Ritorna da me."
"Se vuoi stare con qualcun'altro, prima devi chiudere ufficialmente una relazione."
"Quindi, io ti suggerisco di parlare con Gaia."
"Ho sempre voglia di fare sesso."
"Vuoi essere la mia scopamica?"
"Ci vediamo oggi pomeriggio?"

Senza volerlo penso a queste parole. Penso alla notte passata insieme ad una ragazza che non è la mia. Penso a ieri sera, al locale, quando i miei occhi si fermavano sulla ragazza che invece mi ha fatto battere il cuore come nessuno mai. Penso a cosa ha da offrirmi Andrea. E a cosa invece può offrirmi Gaia, se ancora mi vuole.

Mi mordo il labbro e prendo il telefono da terra per comporre un messaggio.

#ELAIA 2 {COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora