10 ° capitolo

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Aaron's pov

La vedo entrare con Margot.
Spalanco gli occhi vedendo il succinto vestito che ha,e quando si volta rimango ancora più stabiliato.
Ha una profonda scollatura sulla schiena e il collo è alto,è di vari colori,credo blu elettrico e azzurro.
La lunghezza mi sorprende,di sicuro è stata Margot a imporle quel vestito,non porta abiti di questi genere.
È corto,ma su di lei non è volgare,per niente,anzi lo rende molto elegante.
Ha delle curve meravigliose e nella mia testa penso a tutti modi in cui potrei prenderla..
Tucker piano piano,sei in un luogo pubblico!
M-m-ma
Ma niente Tucker datti una regolata!

Arriva al nostro tavolo e guardo i miei amici guardarla spogliandola con gli occhi,ma per favore!
Anche Kevin!
Ma che cazzo!
Tutti la fissano e Margot cerca la nostra attenzione invano.

"Margot guarda quella ragazza nuda sul palco!"
Tutti all'improvviso cambiano rotta e entrambe si voltano indicando il palco,tutti tranne me guardano in quella direzione.
Io sto ammirando la schiena di Cally.
Amico ha un gran bel lato b questa fanciulla!
Lo so lo so.

"Kevin ma sei scemo?Non c'è nessuna ragazza nuda"-Margot si rivolge con aria divertita al fratello-
Il fratello presenta Margot e Cally con le solite battutine sulla sorella.
Litigano ventiquattro ore al giorno,stanno sempre a bisticciare.
Ma si vogliono un gran bene,c'è l hanno fatta da soli.
Con le loro forze.
E sono andati avanti dopo la morte dei loro genitori.
Quando li ho conosciuti erano appena arrivati qui e ho subito stretto amicizia con entrambi e kevin veniva sempre qui,a giocare con la mia chitarra.
Poi un giorno arrivò una chiamata dall'ospedale e lui corse via senza dire nulla.
Lo rividi una settimana dopo a scuola completamente distrutto e la sorella non faceva altro che piangere da sola nei corridoi.
Non capivo cosa fosse successo,ma poi le voci hanno cominciato a girare e ho scoperto che i suoi genitori sono stati uccisi da un rapinatore mentre tornavano a casa dal lavoro.
Li ha uccisi per dei miseri soldi.
Quando l'ho saputo sono corso da Kevin.
Ma mi allontanò,sapevo che voleva stare da solo per un po.
Lo lasciai stare,ma con Margot non smisi mai di parlare,mi raccontava di come il fratello avesse preso un brutto giro, e avevo intenzione di salvarlo,salvare il salvabile,Margot non poteva farlo da sola.
Andavo tutti i giorni a bussare alla porta di camera sua.

Dopo un lungo mese mi apri e lo aiutai a risolvere tutti i suoi problemi.
Mi trasferì da loro per qualche settimana per controllare che non facesse qualche stupidaggine,tanto i miei erano già morti.
Le cose andarono sempre meglio e il mio rapporto divenne sempre più profondo con entrambi.
Sono la mia famiglia,l'unica costante che abbia mai avuto,era mio dovere aiutarli.

Kevin è Cally si dirigono verso il bancone.

Cerco di calmarmi,Kevin non sa che è lei la ragazza del piano.
Gli racconto tutto giorno per giorno ma non gli ho mai detto il nome e ora quel baccalà ci sta provando,meglio andare da loro.

"Amico spostati"-dico a voce alta per sovrastare la musica-
"Tutta tua Tucker!"
Sì scansa per lasciarmi passare con le mami alzate in segno di arresa.
Subito dopo intravedo la faccia confusa di Calliope.
Ho assistito alla scena di prima,Kevin ha cacciato quel moccioso meglio di come mi aspettassi.
Evidentemente non si aspettava si arrendesse cosi facilmente.

La posso guarare da vicino finalmente.
È truccata più del solito,quel trucco valorizza i suoi occhi neri ancora di più.
La vedo osservarmi per poi soffermarsi sul mio labbro,ha un espressione corrugata,chissà se le piacerà il piercing che ho fatto.
"Allora principessa,mi segui adesso?"
-dico divertito-
La vedo arrossire dalla rabbia,adoro provocarla!
"Non ti seguirei nemmeno fossi l'ultimo uomo della terra idiota!"
E se ne va.
Bravo amico,complimenti,ottimo lavoro
Tu stai zitto!
Non mi va di correrle dietro,che si fotta!
Brucia eh Tucker che non cada subito ai tuoi piedi?
Al diavolo Cally.

Cally's pov

Un idiota.
Un fottuto idiota.
Ecco cos'è.
Aaron Tuckeridiota.
Lo odio!
Che rabbia!
Corro spingendo la folla,devo trovare Margot,ma quando la trovo penso sia meglio non interromperla.
Si sta baciando con un ragazzo vagamente familiare,lo avrò già visto da qualche parte,forse all'università,riesco ad intravedere solo dei capelli biondo platino.
Cerco Kevin con lo sguardo ma anche lui è occupato diciamo..a socializzare ecco.
Perché tutti si baciano qui dentro?
Invece di Laguna dovevano chiamarlo gruppo di adolescenti in calore alla riscossa!
Nome carino Cally,proprio carino.
Tu stai zitta.
Non so nemmeno perché ho accettato.
Potevo starmene da sola a casa.
Certo a crogiolarti nel dolore?

Esco fuori dal locale,ho bisogno di aria.
Vedo un marciapiede e decido di sedermi li per fumare una sigaretta.
Non fumo spesso,ma le porto sempre con me nel caso ne avessi voglia.
Sussulto al contatto delle mie cosce scoperte con il freddo del marciapiede di pietra.
Tiro fuori dalla minuscola pochette il pacchetto di sigarette e l'accendino.

Passano dieci minuti,poi venti,poi quaranta e il pacchetto è ormai finito.
Mi guardo intorno in questa strada che all'improvviso mi ricorda quella notte.
È molto simile a quel vicolo,ma molto poi frequentato.
"Cazzo! Lasciami in pace! Esci dalla mia testa Lizbeth!"
-urlo esasperata-
Vedo le poche persone rimaste per la strada guardarmi come fossi pazza.
Non mi interessa,sono sempre stata così.
Sono pazza.
Ed è colpa mia se lei è morta.
È colpa mia se mia madre è una cazzo di alcolizzata.
È colpa mia se papà se ne è andato.

Mi accascio per terra con le lacrime che minacciano di uscire,ma scorgo in lontananza Aaron.
Perché cammina così?
Sta..barcollando?
Oh cielo
Kevin è Margot sono nelle stesse condizioni.
Ecco perché non volevo venire.

Lo faccio solo per Margot.
Ripeto la frase nella testa come fosse un mantra mentre mi avvicino verso il gruppo di sgangherati.

"Cally,Cally,ti abbiamo cercato ovunque!"
-dice Margot-
"Anche nello spogliatoio delle spoglirelliste"-aggiunge Kevin con viso convinto-
"Credevo ci avessi abbandonati Calliope!!"-questa volta parla Aaron-
Rabbrividisco al suono del mio nome,ma non dico nulla,è solo ubriaco.
È solo ubriaco.
"Quindi ti chiami Calliope? Ma è un nome così...così..."
"Inusuale Margot?"
"Sì,Inusuale,ma è bellissimissimo"
-biascica Margot quasi cadendo-

"Ragazzi dove sono le vostre macchine?"
Sì guardano e ridono.
Cosa ridono.
Però sono così buffi,li conosco da meno di qualche giorno ma mi sono affezionata molto a loro,chissà se andranno via anche loro..
"Margot?La macchina dov'è?"
"I-i-io n-n-o"
Non finisce la frase che comincia a vomitare.
Scoppio in una fragorosa risata quando vedo che vomita sui vestiti di Aaron.
Ben ti sta stronzo!
"Andiamo a cercare la macchina allora"
Cominciamo a camminare ma dopo nemmeno cinque metri si accasciano sulla prima panchina disponibile.
"Ragazzi su!"
"Cally io non ce la faccio"-dice Kevin distrutto-
"Allora facciamo così,rimanete qua,la cerco io,poi domani andremmo a prendere la macchina di Aaron okay?"
"Sì signore!"-dicono all'unisono-
"Mi raccomando fermi qui"
Comincio a camminare cercano di ricordare dove fosse a macchina.
Pensa Cally pensa.
Ci sono!
L'avevamo parcheggiata dietro il locale vicino a dei cassonetti gialli.
Corro tirando fuori le chiavi dalla piccola borsetta verso il retro.
La vedo!
Sono un genio!

"Ragazzi,salite!"
Niente,perché non rispondono,sono di spalle ancora su quella panchina.
Meglio vedere che succede.
Scendo dall'auto e mi accorgo che questi cretini dormono l'uno sull'altra.
Devo scattare una foto,sono così carini.
Margot è al centro stretta negli abbracci di Aaron e Kevin.
Sono davvero molto carini,anche mentre dormono si dimostrano affetto,sembrano una grande famiglia.

Prendo Aaron e praticamente lo trascino all'auto,è sveglio più o meno e biascica qualcosa di incomprensibile.
Stesso vale per Kevin è Margot.
Ecco perché non bevo!
Decido di portarli a casa mia,meglio che i genitori non sappiano e non li vedano in questo stato.
A pensarci Margot non ha mai parlato dei  suoi genitori,solo dei nonni,ma parla sempre a raffica raccontando tutti i dettagli di tutto.
Certo la conosco da un giorno,come pretendo di sapere qualcosa di lei o di loro.
Non so niente di loro.
Ma ormai mi sono legata.
È come se avessi trovato il mio posto.
E spero che questa sensazione duri per sempre.

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