16°capitolo

66 5 1
                                    

Rimango in silenzio per secondi che sembrano ore,ha mantenuto la promessa,mi è venuto a prendere.

Papà...

Incastro il suo sguardo con il mio e ammiro quel paio di occhi neri come la pece.

Ha un sorriso beffardo stampato in faccia,come sapeva che ero qui?

Mi ha cercata?

O ha avuto fortuna?

O magari non mi voleva cercare e questo è uno sconveniente.

A quel pensiero un'onda di rabbia m scalda il petto e mi volto per andare dietro al bancone.

"Judith non disturbare il mio lavoro,appena finisco giocheremo,lo prometto"

Decido di seguire le parole che mi diceva sempre da bambina.

È un importante uomo d'affari e i convenevoli li possiamo lasciare a dopo,abbiamo tutto il tempo del mondo.

Ha sempre giocato con me dopo il lavoro,le promesse le mantiene sempre.

Margot si siede sul tavolo assieme a loro con fare da vera imprenditrice.

Sul grande mobile di legno è posata una tovaglia nera semplice con del tee e dei biscotti.

Guardo attentamente tutti gli uomini attorno a Mar,ce ne sono tre oltre mio padre.
Tutti di mezza età con eleganti completi neri e capelli brizzolati
Mio padre è l'unico con un accenno di barba.

Sembrano tutti calmi compresa Mar,Kevin è fin troppo calmo,ma so che tiene quanto la sorella a questo suo progetto.

***

Un'ora e tre caffè dopo la trattativa è conclusa e dalla faccia soddisfatta di Mar capisco che è andata bene.

Alzandosi mi rivolge uno sguardo rassicurante e un occhiolino.

Guardo l'orologio e mi accorgo che il turno è finito.

Perfetto.

Corro fuori dal bar salutando tutti frettolosamente e cerco mio padre.

È seduto sul marciapiede.

È proprio tuo padre,gli amici dei marciapiedi.

Osservo le sue braccia muoversi animatamente e una mano all'orecchio,sta parlando al telefono..

"Lizzy si l'ho trovata! La cosa che mi fa imbestialire però è che era a due passi da me,sono stato così stupido.
Si Lizzy adesso vado a cercare Judith,ti farò sapere,grazie mille"

Lo vedo riattaccare e incrociare immediatamente il mio sguardo nero come il suo.

Ciò che viene dopo è una scomposta corsa da entrambi e un salto da balena quale sono per salirgli in braccio.

Dopo pianti di gioia, ma nessuna parola,finalmente riesco a parlare.

"Come un koala papà." -mi guarda con ancora gli occhi lucidi e annuisce frettolosamente per poi proferire parola-

"Ti ho cercato ovunque,te lo giuro.
Non ho mai smesso,se solo avessi saputo che eri qui,sarei venuto immediatamente,ma non sono stato abbastanza bravo,come ho potuto,ti ho abbandonata,e poi ho preteso..."

"Shh papà,sono qui,tu sei qui,non importa del resto,hai capito bene?
Hai mantenuto la tua promessa,lo hai sempre fatto e non avevo dubbi che lo avresti fatto anche in questa occasione."
-un sorriso poco pronunciato si fa spazio tra le sue labbra,seguito da una lacrima solitaria che scende lungo la sua barba folta.-

AliveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora