Capitolo 1

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La sveglia suonò in perfetto orario, ma io, per la gioia, non avevo dormito: era Lunedì, il che significava che andavo a trovare mia madre... in ospedale.

Soffriva di cancro ed era in coma da qualche mese, anche se non ne ero completamente consapevole: avevo solo 8. Non ricordavo più il suono della sua voce...

Uscii dal bagno e spensi l'allarme dell'oggetto a forma di coccinella di fianco al mio letto.

Mi guardai allo specchio appoggiato alla parete opposta al letto: non ero ancora pronta.

Mentre mi sistemavo il vestito bianco con la gonna che arrivava alle ginocchia, cercavo di ricordare la sua risata; mentre mi legavo il nastro rosa tra i capelli, speravo che si svegliasse e mentre mi allacciavo le scarpe sedendomi sulla sedia di vimini davanti al letto, sognavo di giocare in un prato con lei e per un attimo il prato mi sembrò davvero in camera mia.

Poi entro Lucas, mio cugino. <<Ti muovi Sofia! Sei qui da un quarto d'ora!>>

Indossava un paio di jeans, una camicia bianca con un paio di scarpe nere e un po' di gel sui capelli pettinati con una riga a destra.

Era la prima volta che si pettinava quei ricci biondo cenere o, se lo faceva, non si notava.
Sembrava un piccolo uomo d'affari.

<<Hai contato i minuti?>> gli chiesi perché quando si annoiava riusciva a tenere il tempo a mente: era più preciso di un orologio svizzero!

<<Divertente...>> rispose lui sarcastico. -Dai vieni!

<<Ehi genio! Hai preso il disegno?>> gli chiesi.

Lui rimase fermo attonito sull'uscio di camera mia con la bocca leggermente spalancata.
Dopo qualche istante esordì: <<Ehm... Oh Carlo Magno!>> e si precipitò nella camera accanto, la sua.

Odiavo quando usava quelle espressioni ebeti da secchione!

Aveva sempre preso solo 10 a scuola; aveva la mia età, ma gli avevano fatto saltare qualche classe ed era in prima media e se ne vantava!

Io prerivo invece le cose più pratiche, più... insomma quello che faceva mio zio, il padre di Lucas: il generale!

Sognavo di entrare nell'esercito, ma tutte le volte che chiarivo questo concetto mio padre insisteva perché cambiassi idea e andassi a studiare medicina. Gli amici di mio zio dicevano che trovare una femmina nell'esercito era estremamente raro, se non impossibile.

Sapete come si dice: dite di no a una donna e lei lo vorrà di più... più o meno.

Secondo mio zio, era un'ottima idea, anche se sperava che un lampo di genio come quello venisse anche Lucas.

Secondo mia zia era meglio se fossi rimasta piccola e secondo mia mamma... beh non lo sapeva ancora...

<<Ehi! Carlo Magno!>> urlai <<C'è l'ho io il disegno, genio di puffolandia!>>

Lo presi dal mio comodino e lo sventolai davanti alla mia faccia in segno di trionfo.

Lucas arrivò marciando nella stanza, prese il foglio dalla mia mano, lo ripiegò per bene e lo mise nella tasca dei jeans.

Speciali - Il Reclutamento [COMPLETATO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora