Natale in Grecia - Parte 1

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Se questo sarà davvero lo speciale di Natale voglio il copyright prima che facciano il film: Natale in Grecia (o l'hanno già fatto?).

Come un genio, attraversai il portale senza guardare e sbattei contro Carlo. -Hey!- esclamò.

-Scusa.

-Ci hai messo un po'.- notò Pietro. -Tutto bene?

-Sì, certo.- risposi titubante.

Era ancora un po' imbarazzato, ma non voleva farlo notare.

-Ci muoviamo?.- chiese brusco Carlo.

"Se il ragazzo è antipatico come lui preferisco non trovarlo." pensai.

"Sono d'accordo." mi rispose Pietro. Non mi ero neanche resa conto che stavo comunicando con lui.
-Ora dove andiamo?- chiese.

-E io che ne so! Lei è quella che trova la gente!- esclamò Carlo.

-Solo per caso.- puntualizzai.

-Credici.

-Va bene!- ci zittì Pietro. -Carlo facci fare un giro e vediamo.

-Ok.

Ci trovavamo nell'ennesimo vicolo, ormai era una prerogativa dei portali, che poco distante da noi si apriva in una strada maestra con mercatini e moltissima gente che andava in tutte le direzioni o che si fermava a fare compere. C'erano luci attaccate ai tetti di palazzi pubblici e su alcune case.
Avevamo nei borsoni dei giubbotti, ma non faceva poi così tanto freddo e stavamo bene anche con le giacche.
Ci mescolammo tra la folla e fingemmo di essere interessati agli oggetti esposti (di nascosto comprai una maglietta per Julie), poi cambiammo strada e ne imboccammo una un po' più piccola ma comunque abbastanza affollata con camioncini Street food e non riuscii a resistere alla tentazione di comprare un paio di pacchetti di caramelle varie.

-Seria?- mi chiese Pietro. -Riuscirai a mangiarle tutte? E poi non ti verranno le carie?

-Tu mi sottovaluti.- dissi seria. Due pacchetti di caramelle? Una bazzecola. -Ne vuoi una?

Lui analizzò con lo sguardo ogni caramella del sacchetto che gli avevo porto e scelse una Jelly Belly rossa.

-Vuoi?- porsi le caramelle a Carlo che ne scelse una alla liquirizia.

Perché c'è della liquirizia nel nostro sacchetto?!

Non lo so ma le rifilerò tutta a lui.

Dopo un po' di tempo che camminavamo (circa il tempo per finire un pacco di caramelle) un idiota mi venne contro facendomi cadere il sacchetto ancora pieno. -Attenta.- mi disse e si allontanò senza neanche aiutarmi. Io gli feci linguaccia appena si girò, ma notai una cosa che non avrei mai voluto notare: aveva il cappuccio alzato, ma si intravedeva comunque una protuberanza sulla nuca.
Pietro, che si era chinato di fianco a me per aiutarmi a raccogliere le caramelle (per fortuna erano incartate o in pacchi), seguì il mio sguardo e sussultò.

Raccolsi il sacchetto e lo misi in borsa senza perdere d'occhio il ragazzo, poi mi alzai e lo seguii, Carlo e Pietro dietro di me.

Dopo qualche strada girata a vuoto il ragazzo svoltò in un vicolo cieco, noi sbirciammo, ma non vedemmo nessuno. Sembrava sparito e quindi, scoraggiati, tornammo indietro.

-Perché lo stavamo seguendo?- chiese Carlo dopo che avevamo passato minuti in silenzio senza spiegare.

-Aveva una di quelle scatole del S.U. sul collo.

-Vi ha riconosciuto?

-No.- rispose Pietro. -Ma ora sanno che siamo qua e ci dobbiamo sbrigare.

-Perché non chiediamo in giro?- chiesi.

Speciali - Il Reclutamento [COMPLETATO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora