Capitolo 9

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Spazio Autrice
Scusate se non scrivo da un po' ma per questo capitolo ci ho messo un po' di più. Se siete arrivati/e fino a qui deve piacervi il mio libro, ne sono felice!
Voglio solo chiedervi una cosa: commentate!!!! I commenti sono importanti! Se voi commentate io capisco cosa va' e cosa non va', in modo tale da fare un libro che vi piaccia di più. Pur sempre tenendo il mio stile. Ad esempio... cosa ne pensate di 18116 o meglio Pietro? Cosa si nasconde dietro a quel sorriso falso? E soprattutto: ce la faranno a uscire da lì? Rincontrerà Lucas?
Bonne lecture!
Asia

-Allora... dimmi qualcos'altro su di te.- mi disse 18116 il giorno dopo.
-Cosa ti dovrei dire?
-Non lo so... qualcosa sulla tua famiglia ad esempio...
-Mia mamma soffriva di cancro. I dottori l'avevano appena portata a casa quando siete venuti, dicevano che non potevano fare più niente.
-Mi dispiace.
-Ti dispiace perché sono tutti morti per colpa vostra o perché una bambina di 8 anni viveva con la mamma che moriva di cancro?
Lui mi guardò storto, ma poi rispose: -Perché non deve essere stato facile.
La sua risposta mi sconvolse: davvero gli importava?
-Si certo che mi importa.- rispose ai miei pensieri. Mi ero dimenticata che poteva leggerli.
-Ok facciamo che non mi leggi più nel pensiero?
-Perché? Se vuoi leggi nel mio.
-Non posso...
-Certo che puoi! Devi solo concentrarti! Come fai a non saperlo?
-Il mio insegnante non era dei migliori...- dissi con un leggero sorriso.
-Dai provaci.- disse ignorando la mia affermazione.
Mi concentrai pensando all'idiota che avevo davanti.
"Visto che ci sei riuscita?" Sentii nella mia testa la voce di Pietro.
"Figo." Risposi. "E utile." Continuai.
"3312 è con noi." Disse lui.
"COSA?!?!?!?!"
"Ha detto che ci vuole aiutare, ma non se ne vuole andare da qua: dice che è più sicuro questo posto rispetto a la sopra."
"1 è strana; 2 COME TI SEI PERMESSO DI PARLARE A LEI O A QUALCUN'ALTRO DI QUESTA COSA?!?!?!" Gli urlai nella testa tanto che lui si mi se la mano sulla fronte e corrugò la fronte per il mal di testa improvviso.
"Fai piano!" Rispose. "Qualcuno potrebbe sentirti!"
"Ma che cavolo dici? Siamo nella tua testa!"
"Tu però hai una forte connessione, potresti involontariamente far ascoltare la nostra conversazione a tutti!"
"Ah... Comunque non dovevi dirglielo senza il mio consenso..."
"Oh, scusa mammina!"
"La mammina vorrebbe solo salvarti il..."
"Ok ok! Ho capito!"
"Bravo."
Suonò la campanella e noi ci dirigemmo dai nostri allievi.
-Buon giorno.- mi salutò 6231.
-Ciao. Oggi c'è il test.- risposi. Oggi, infatti, lei e le altre due reclute si scontreranno in uno scontro a mano armata e non e con i poteri. Un tutto in uno per vedere a che punto sono. Logicamente sarà uno scontro base, Julie è qui da solo qualche mese.
Nonostante questo ci sa fare. Vinse contro quei due in un quarto d'ora.
Era davvero un talento.
Potevamo partire anche subito, lei sarebbe sopravvissuta. L'unica cosa che non mi quadrava era 3312. Non mi fidavo di lei: a parte il fatto che era sempre stata la cocca del comandante, perché aiutare a scappare altri per poi rimanere in questo posto? Perché tradirlo se le piace tanto?
Quella notte mi svegliai nel mio letto, incatenata come al solito. Provai liberarmi con i miei poteri ma, come previsto, la scatolina sul collo ci faceva usare i nostri poteri solo quando volevano. Alzai leggermente la testa e iniziai a far uscire l'acqua che mi ero tenuta in bocca ( lo so disgustoso) che colò lungo il mio collo fino a spegnere temporaneamente il circuito, il tempo necessario per fare apparire quattro chiavi che mi liberassero. Mi alzai e vidi che anche gli altri si erano già liberati e stavano svegliando Julie. Per sicurezza nn le avevamo detto niente, non sapevamo se sarebbe riuscita a tenere i suoi pensieri controllati come noi.
Si svegliò allarmata, ci guardò e sorrise avendo capito tutto: era molto sveglia. Trovammo l'armadio dei vestiti, ci cambiammo e passammo per i corridoi correndo fino ad un bivio. Io, Pietro e Julie andammo a destra, mentre 3312 continuò dritta.
Ci ritrovammo davanti alla porta che portava alla sala degli atterraggi. Ora bastava solo aspettare che quella "fidata" amica ci aprisse.
Passarono diversi minuti prima che vidi aprire quelle porte. Personalmente mi aspettavo di trovare tutto il resto dell'esercito dietro. Fortunatamente non fu così.
Corremmo tra gli aerei fino al nostro. Appena fummo davanti a quello partì l'allarme, guardai a sinistra e in alto vidi 3312 nella torretta di comando mentre tentava di far aprire il soffitto per farci uscire in aereo. Salimmo sull'aereo e 18116 si precipitò ai comandi mentre io aprivo la scatola sul collo di Julie e tentavo di disattivarla. Sentii la porta d'entrata aprirsi e due uomini dire: "Eccoli là!"
Pietro chiuse il portellone dietro di noi.
-Sofia!- disse. -Lascia stare 6231 e facci da coprifuoco!
Salii nella cabina superiore girevole dove si trovavano i comandi per le armi. Presi in mano l'asta dei comandi e sparai a mitraglietta ai due che stavano arrivando, ma purtroppo si erano protetti con i loro poteri creando una cupola invisibile. Sfortunatamente per loro però mi venne l'idea di sparare all'aereo di fianco a loro. Il veicolo espose e loro vennero lanciati di lato e persero i sensi. Guardai nella torretta di comando e vidi 3312 che combatteva contro altri due, si voltava e premeva un pulsante... ma, mentre lo faceva, uno dei due con cui combatteva le sparò. Sopra di noi il soffitto si aprì e 18116 accese i motori. Io scesi giù e mi misi tra Pietro e Julie che si era messa nel sedile a destra. Iniziammo a prendere quota e finalmente fummo fuori. Poi 18116 partì al massimo della velocità senza destinazione.

Speciali - Il Reclutamento [COMPLETATO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora