Un certo affetto...
Si può pensare a tre parole per giorni?
A quanto pare si perché fu così per me.
-Allora? Che cos'hai? Confessa!- mi ordinò Julie.
-Niente.
-Centra Pietro vero?- prima fece un sorrisetto malizioso e poi aprì la bocca sorpresa. -OH! TI SEI PRESA UNA COTTA!- menomale che eravamo solo io, lei e mina nella camera di quest'ultima.
-NO! Certo che no!
-Julie non puoi fare affermazioni del genere solo perché lei è pensierosa!- la ammonì Mina.
-Grazie.
-Però ha ragione. Hai una cotta per Pietro ammettilo.
-No!
-Lo prendo per un si.- insistette Julie.
Io mi arresi e provai a cambiare discorso. -L'allenamento a che ora è?
-Tra... Mezzora.- mi rispose allarmata Mina.
Io e Julie ci dirigemmo nella nostra stanza e ci andammo a cambiare in bagno, poi incontrammo Mina nell'atrio per andare insieme nella sala di addestramento.
-Siete in ritardo.- ci ammonì Pietro.
-Manca ancora un quarto d'ora!- lo avvisò Julie.
Lui la ignorò e passò il suo sguardo a me. Molto probabilmente diventai rossa come un peperone...
Togli il "molto probabilmente".
...passiamo oltre.
-Hey!- ci salutò mio cugino.
-Ciao.- gli risposi.
-Basta chiacchiere e andiamo ad allenarci.- disse brusco Carlo.
-Oggi ci alleniamo con le spade?- mi chiese Lucas.
-No!- si affrettò a rispondere Julie. -Oggi si allenerà con Pietro!
-Cosa?- chiedemmo io e Pietro all'unisono.
Io guardai arrabbiata Julie e lei capendo che le stavo tirando dietro un sacco di insulti mi rispose:- Sta zitta e muoviti. Lucas si allenerà con Carlo.
-E chi ti ha detto che a me stia bene?- le chiese quest'ultimo.
Lucas e Julie si scambiarono una stana occhiata e mio cugino trascinò via Carlo. -Dai muoviti e non fare storie.
Quei due erano poli opposti eppure andavano sempre d'accordo ed erano grandi amici.
Intanto Julie e Mina se ne erano andate ed eravamo rimasti solo io e Pietro nei 5 metri quadrati che ci servivano per allenarci in quel enorme stanzone tra tanta gente.
Non c'eravamo più parlati dopo quella volta. Arrossì un poco e anche lui.
-Allora... che facciamo?- chiesi per spezzare quel imbarazzante silenzio.
-Ci alleniamo.- rispose ovvio lui.
Gli allenamenti li erano diversi: non erano programmati o supervisionati e non c'era un superiore o qualcuno che insegnava ufficialmente di qualcun altro. Semplicemente ci si allenava come e con chi meglio si credeva.
Dopo più di un'ora tentai ancora: -Non abbiamo più avuto modo di... parlare.- e schivai un suo attacco. Avevamo deciso di utilizzare le spade.
-Di cosa?- fece un salto di quasi due metri, mi arrivò alle spalle e tentò un affondo.
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Speciali - Il Reclutamento [COMPLETATO]
FantasiaSofia si ritrova catapultata in una realtà sconosciuta, con dei poteri di cui non sapeva nulla. Dovrà reclutare altri come lei per sconfiggere il nemico che tenta di distruggere l'umanità e allo stesso tempo proteggere i suoi nuovi amici.