Capitolo 13

20 4 0
                                    

Seguii Mina fino alla mensa: un altra sala enorme simile alla sala di addestramento ma con tavoli e sedie.
Nella parete alla mia destra c'erano una fila di vassoi e poi un self-service molto lungo.
-Puoi prenderne al massimo due di quelle.- mi disse Mina.
Tutti i piatti erano riempiti con la stessa sostanza: una sbobba bianca.
-Che grande scelta...- risposi.
Lei mi sorrise come se avessi detto la cosa più stupida di questa terra.
Comunque avevo fame e presi un piatto piano e una scodellina fonda.
Trovammo poi un tavolo dove erano seduti Pietro e Julie. Lei si sposto e mi fece segno di sedermi tra loro due mentre Mina si metteva davanti a Julie.
-Quindi tu sei stata li poco?- chiese la mia nuova amica a Julie.
-Si, come fai a saperlo?
-Non servono poteri per capirlo: nessuno che sia rimasto li per tanto ne è mai uscito con un sorriso.
-A lei è andata meglio che a molti altri.- risposi.
-Già!- affermò Julie. -Menomale che mi hanno prelevato loro due! Non è morto nessuno!
Mina mi guardò confusa e io distorsione lo sguardo.
-Allora, voi davvero mangiate questa roba?- cambiai argomento.
-È alieno, con i nostri poteri riusciamo a trasformarlo in qualsiasi cibo vogliamo.- mise la mano sulla sua scodellina, la sbobba si illuminò e diventò del riso al curry.
Notai che non ero la sola ad essere confusa.
Ci provò prima Pietro con il suo piatto fondo e ne uscì della pizza. Al S.U. non avevamo la pizza... Non mi ricordavo più il suo sapore, non mi ricordavo più il sapore del vero cibo.
Poi toccò a Julie e lei tirò fuori un kitchen-burger.
Io pensai al cibo che adoravo di più da piccola: il sushi. Nel piatto piano si formarono tanti vari tipi sashimi, roll... Mentre nella scodellina feci apparire dell'insalata giapponese.
Vidi che mi guardavano strano. -Che c'è?
-Con tutti i tipi di cibo tu preferisci il sushi?
-Ho voglia di cibo fresco.
-Vedo che non sei cambiata.- mi disse Lucas.
Io gli sorrisi. Un sorriso che svanì quando vidi da chi era accompagnato: quel ragazzo maleducato che mi aveva aggredito nei corridoi.
Ci guardiamo in cagnesco fino a che mio cugino non lo notò e disse: -Vi conoscete?
-Per mia sfortuna.- risposi.
Lui sembrò aver capito. -Oh... Beh, vedi Sofy, lui può essere un po'... rude.
-E io un po' vendicativa.
-Un po' tanto!- ammise Lucas che subito dopo si tappò la bocca.
-Vi sedete?- chiese Mina. E loro due lo fecero.
-E per le bibite?- cambiati discorso.
-Oh, beh...- schiacciò un pulsante al centro del tavolo e si aprirono due buchi perfettamente rotondi intorno ad esso da cui uscirono sei bicchieri e un termos con quella roba aliena ma liquida.
Presi un bicchiere e me ne versai un po', poi ma trasformai in tè freddo alla pesca.
E così fecero gli altri. Coca, avevano scelto tutti la Coca.
-Non mi dire adesso che non ti piace la Coca!- mi ammonì Julie.
-Non è che non le piace, è che le bibite frizzanti le fanno lacrimare gli occhi e le danno fastidio.- rispose mio cugino.
-So ancora parlare.- gli sorrisi.
Lui trasformò la sua poltiglia in una lasagna.
-Ma guarda!- continuai.- neanche tu sei cambiato!
-Grazie.
-Hai mangiato più lasagne tu che Garfield!
-Ah ah ah.- finse di ridere.
-Avete finito?- chiese lo scorbutico.
-E tu?- gli risposi io.
-Senti Sofy...
-Non chiamarmi così, solo la mia famiglia può.
-E come ti devo chiamare? Non ne conosco altri.
-È il tuo modo idiota per chiederle come si chiama?- chiese con un sorriso furbo Julie.
-Hey non ci proverai mica con mia cugina!
Vidi Mina ridere e cercare di nasconderlo.
-Prova ad usare quel enorme cranio vuoto che ti ritrovi: Sofy sarà il diminutivo di quale nome secondo te?
-Bene, Io mi chiamo Carlo.
-Come?!
-Carlo Beati.
Fantastico! La Prima mi stava mandando a cercare questo qui?!
-Perché?- chiese curioso.
Guardai mio cugino e lui capì.
-La Prima mi aveva chiesto di reclutare tre persone, una di queste eri tu.
-Beh, meno male che mi ha preso tuo cugino! Sarei finito con quelli!
La mia rabbia aumentava e credo che tutti l'avessero notato.
-Magari li ti avrebbero insegnato a stare zitto.- intervenì Pietro.
Mi aveva difeso?
Lo guardai confusa ma soprattutto grata.
-Ma li senti Lucas? Sei serio?
-Lei è mia cugina e mi fido di lei più che di chiunque altro: se dice che sono scappati da li, sono scappati e questo non è un trucco.
Carlo si alzò e se ne andò.
-Non lo biasimare.- mi disse Pietro. -Qui siamo ancora il nemico.
-Già, noi ci facciamo uccidere le famiglie, marchiare, torturare e controllare e ci trattano da nemici gli unici che dovrebbero aiutarci.- disse Julie. -Per non parlare del fatto che se non gli diciamo di sì ci fucilano!- continuò.
-Ma di cosa stai parlando?- chiese mio cugino.
-Quando arriviamo li...- risposi. -Ci obbligano a dire di si, o ci ammazzano. Poi ci marchiano, mettono il recettore, tagliano i capelli e ci addestrano fino allo sfinimento. Ogni volta che sbagliamo ci marchiano di nuovo. Io ne ho quattro, escluso quello di entrata.
-Si eri una testa dura!- affermò Pietro.
-Lo sono ancora.- dissi dura. Su quel argomento era meglio non passarci, valeva soprattutto per lui.
-Ok...- disse mio cugino. -Che ne dite se questa sera andiamo al cinema?
-Cinema?- chiedemmo io e Pietro in coro.
-Si... C'è un cinema nella cittadina su di sopra... Andiamo?- propose Lucas.
-Con i S.U. alle calcagna? No, li conosco troppo bene, ci troverebbero subito: controlleranno tutte le telecamere adesso che siamo scappati.
-E quindi? Basteranno volti e nomi finti.
-Possiamo combinare anche aspetto?
-No... Cioè, sì, ma non possiamo usare i nostri poteri, li rilleverebbero. Usiamo delle maschere!
-Delle maschere?- rise Julie. -E non credi che qualcuno le noterebbe?
-Ma no!

"Che piano idiota" pensavo mentre ci dirigevamo nell'armeria dove dicevano di tenere anche le maschere. "Perché poi tenere delle maschere vicino alle armi?"
"Si appunto! E poi con chi credono di avere a che fare? Con degli idioti? Lo vedranno subito che siamo mascherati!" mi disse nella mente Pietro mentre camminavano l'uno affianco all'altra.
"Quando la finirai di entrarmi nella testa?"
"Mi dispiace ma questa è una cosa che sfugge la mio controllo."
Ammutolii e  sbiancai. Poi mi avvicinai a mio cugino tanto per togliermi dalla testa quello che aveva detto Pietro.
-Perché tenete le maschere con le armi?- chiesi.
-Adesso lo vedrai.- rispose lui.

Entrammo nella sala delle armi, degna di quel nome.
C'erano armi ovunque ma non ne avevo mai viste di simili.
-Armi ad energia.- disse Lucas.
-Indovina quale.- esclamò Mina.

Mio cugino si avvicinò ad uno scaffale e prese una specie di cordicella di metallo che passava da un orecchio all'altro sulla nuca, se lo mise, chiuse gli occhi e la sua faccia cambiò: il naso più grande, la bocca più piccola, gli occhi erano neri e i capelli erano cortissimi con una piccola cresta in alto. non sembrava più lui. la cordicella non si vedeva neanche...

-Visto? Adesso cambiatevi, mettetevi una maschera e andiamo.

-Cambiarci?- chiese Julie. -Non abbiamo altri abiti...

-Posso prestare qualche vestito a te e a Sofia...- si propose Mina.

-A Pietro ci penso io.- disse Lucas.

-Ehy.- parlò una voce alle nostre spalle. -Vengo anche io, due contro tre non è giusto.

-Carlo non combattiamo, andiamo al cinema.- gli rispose mio cugino.

-Sicurezza.- rispose lui.

-Fantastico!- commentai e Pietro sorrise.

Perché faceva così? Da quando eravamo usciti da quel posto si comportava in modo strano: sorrideva, faceva battute... L'inibitore aveva definitivamente finito di fare effetto, finalmente potevo conoscere il vero Pietro.

Spazio Autrice

Heyyyy si lo so è un po' che non scrivo... ma questo capitolo mi sembra sia più lungo poi è già meglio dell'ultima volta!!! Tralasciate gli spazi dell'ultimo pezzo lì a caso che l'ho scritto con il computer. Vorrei spoilerarvi un libro in collaborazione con la mia cara amica Elena28062002 ma non lo farò! quindi CIAO!!!

P.S.

Io non vi ho detto niente e non ho la minima idea di quando uscirà!

Speciali - Il Reclutamento [COMPLETATO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora