Natale in Grecia - Parte 4

19 3 32
                                    

Spazio Autrice

*con accento londinese molto forte* Io l'avevo detto! (Cit. Shakespeare in Gnomeo e Giulietta): avevo iniziato lo speciale a Novembre per non fare ritardo e, guardate un po'? Sono in ritardo! OMG!

Devo muovere il culo per San Valentino...

Comunque volevo dirvi che se non l'avete notato ho iniziato una nuova storia che si chiama Disagio Da Parabatai; praticamente scriverò di tutte le cagate mie e della mia Parabatai Elena che commenta il mio libro e di cui vi parlo spesso (è molto più probabile conoscere lei visto che ha qualcosa come 1500 visualizzazioni in più di me)

Questo dovrebbe essere l'ultimo speciale di Natale.

Vorrei anche dirvi che d'ora in poi pubblicherò un capitolo solo dopo che il precedente avrà raggiunto almeno le 10 visualizzazioni. A quanto pare quell'unico numerino è l'unica cosa che mi dice cosa ne pensate del mio lavoro (non che speri di guadagnarci qualcosa).

Mentre aspettavamo, senza destare sospetti, facemmo un giro di perlustrazione, Carlo si connetté con il suo tablet alla base e trovò il numero dell'unica entrata il giorno prima.

Avete presente quando avete l'ansia e fate qualcosa per farvela passare, ma peggiorate solo le cose? Ecco.

Stavamo girando per i corridoi, quando ci imbattemmo in un gruppo che stava quasi sicuramente andando verso l'aula in cui si trovava Alex che era li vicino e, tra quei soldati, c'era lui.

Non credevo che l'avremmo più rivisto, ma era lì; ma cosa ci faceva lì?

3381 camminava impassibile, ci diede giusto uno sguardo, ma non sembrò riconoscerci.

Svoltammo al primo corridoio sulla sinistra ed era deserto.

Toccai con una mano il braccio di Pietro e me ne pentii. -Cosa facciamo ora?

-Il piano rimane lo stesso, la dobbiamo prendere prima di loro.

Svoltammo di nuovo a sinistra e poi a destra, entrammo nella stanza e, per fortuna, non c'era traccia di quel gruppo.

-1289. Il superiore la vuole.- dissi impassibile.

In realtà di cagavi addosso.

Non è vero!

Continua che è meglio.

Alex aveva un aspetto terribile, sembrava fosse passata sotto ad un camion. Che si fossero vendicati per il giorno prima, quei bastardi?

Di malavoglia si diresse verso di noi, insieme uscimmo dalla stanza e ci dirigemmo a passo di marcia verso le caldaie con Carlo che tirava per il braccio Alex.

-Ahi.- si lamentò lei.

-Carlo,- sussurrai. -non farle male.

-Carlo?- esclamò la ragazza.

-Sta zitta cazzo!- la ammonì lo scorbutico.

Dopo un paio di svolte sentimmo degli ordini urlati alle nostre spalle ed iniziammo a correre, ma un uomo sulla quarantina creò un muro davanti a noi, così svoltammo tutti a destra; tutti tranne Pietro che prese il corridoio sulla sinistra.

Mi guardai un secondo indietro, vidi che lui fece lo stesso e mi rassicurò con lo sguardo; poi lui sparì dietro a quel gruppo di prima con a capo 3381.

-Voi due con me, voi tre da quella parte.- 3381 aveva deciso di inseguire Pietro quindi ci ritrovammo tre sconosciuti nemici alle calcagna.

-Non possiamo seminarli.- mi urlò Carlo.

Speciali - Il Reclutamento [COMPLETATO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora