Spazio Autrice
Buon Salve!
Scusate se non scrivo da un po' ma c'è stato un casino... ora è tutto a posto! Ho dovuto semplicemente trovare un altro momento per scrivere. Inoltre volevo aspettare che in più persone leggessero l'ultimo capitolo ma... chi se ne frega! Cioè io voglio condividere la mia storia poi chi la vuole leggere la legge! Io sinceramente non riesco a vivere senza aver finito di leggere un libro... è contro la mia natura, mi salgono troppe domande... Ma a voi non interessa dei miei problemi quindi... Buona Lettura!
AsiaIl mio mondo era stato sconvolto.
Due volte!
Prima tutti felici, poi tutti morti, poi uno vivo e nemico. Io volevo troppo bene a Lucas, non lo avrei abbandonato una seconda volta! Sarei scappata con 6231! No! Con Julie! E sarei andata da lui! Non come 21673, ma come Sofia, sua cugina!
C'era solo un problema: come?
Pensavo a tutto ciò mentre mi vestivo e come al solito cambiai pensieri appena vidi il mio superiore avvicinarsi con Julie e gli altri.
Le insegnai la scherma. Lei imparava velocemente. Poi successe tutto come un flashback: la mensa, il pranzo...
Nella pausa che ci avevano dato a noi istruttori 18116 si avvicinò a me.
-Buon giorno collega.- disse.
-Ciao 18116.
-Ti posso parlare?
-Lo stai già facendo.- osservai.
-Ce l'hai proprio con me, eh?
-Perché non dovrei?
-Perché ti ho addestrato!
-A uccidere, mi hai rapito e mi trattavi come se fossi inferiore a te!
-Tu eri inferiore a me! Di grado!
-Anche Ju...6231 è inferiore a me di grado ma io non la tratto come mi hai trattato tu! Si limita a darmi del lei!
-Non sono venuto qui per litigare... ti devo dire una cosa...
-Beh allora muoviti! Non abbiamo tanto tempo!
-Volevo chiederti se potevamo... conoscerci...
-In che senso?
-Io ti ho insegnato per quattro anni e non ti conosco... volevo cambiare le cose.
Mi sembrava un po' strano da parte sua, ma aveva ragione: io non lo conoscevo.
-Ok...- dissi in un sospiro. "Non sarà tanto terribile per quel poco che rimarrò qui no?" Pensai.
-Allora il mio vero nome è... è... Pietro, credo.
-Piacere Pietro, io sono Sofia.
-Sofia?
-Sì, perché?
-Niente... è un nome familiare...
-Tu quanti anni hai?
-13. Tu?
-12... ma scusa: se io sono venuta qui a otto anni e tu eri già un superiore, quando sei arrivato qui?
-A cinque anni...
Spalancai gli occhi. A cinque anni...
-E la tua...
-... famiglia?- completò. -Mio padre mi odiava e mia madre non credo mi considerasse suo figlio. Credo che siano ancora vivi...
-Mi spiace.
-Non fa niente.- disse con il dolore negli occhi. Non lo conoscevo per niente... forse non era poi tanto idiota...
-Sai saresti stato simpatico a mio cugino...- ridacchiai. -In effetti a lui stanno simpatici praticamente tutti...
La sua faccia si scurì.
-Sai di tuo cugino...- disse dopo un po'.
-Sì... ma io ho detto "saresti" in altre circostanze...
-Quali circostanze?
-Beh eravamo entrambi legati alla nostra famiglia... ma io, lui era molto protettivo verso di me, considerava suo incarico quello di proteggermi. Eravamo inseparabili... un giorno mi disse che ero il suo punto fermo in tutto quel casino...- per un secondo sorrisi.
Annuì e disse: -Mi spiace... immagino che tradirai questo posto, non ti biasimo...
-No, per ora no...
-Per ora?- sorrise.
-Per ora.- ripetei e risposi al sorriso.
-Allora... qual è il piano?
-Che piano?
-Per andarcene!- disse alzando gli occhi al cielo quasi fosse ovvio.
-Ma di che stai parlando?- non potevo ancora fidarmi.
-Dai... non ti tradirò!- disse quasi con un sussurro.
-Prima di tutto Julie viene con noi. E poi pensavo di andarcene con il get.- decisi di digli la verità solo perché era una possibilità.
-Ma ci serve qualcuno che apra il portellone e non riusciremo mai a passare inosservati...
-Per passare inosservati basta che diciamo che dobbiamo andare in missione e nascondiamo Julie in uno dei nostri zaini... per il portellone non ne ho idea...
-Tu fai sembrare tutto così semplice... le guardie controllano gli zaini!
-Ma l'ultima volta non li hanno controllati!
-Perché era un test!
-Ah... già... beh diciamo che è un test per julie e non la dobbiamo neanche nascondere!
-A parte che le guardie hanno una lista delle missioni e dei test, Julie è appena arrivata e lo sanno!
Suola la campanella di "fine ricreazione".
-Ne discutiamo domani.
-Forza andiamo.- si era fatto di nuovo apatico... e odioso, lo guardai storto.
-Odio quando fai così...
-Così cosa?
-L'apatico!
-Che?
-Mi hai capito: con quella faccia che è uno misto di superiorità e dammi-uno-schiaffo!
Lui rise come se ci fosse tanto da ridere: io ero seria! Mi dava sui nervi!
Tornammo da 6231 e gli altri che nel frattempo stavano facendo una specie di verifica pratica (anche perché qui saltavano la parte teorica).
-Com'è andata?- chiesi.
-Bene.- rispose sorridendo.
-Adesso ti addestro a usare i poteri.
-Figo.- sorrise.
Sorrisi come se fosse la cosa più stupida che potesse dire.
-Ti devi concentrare.- le dissi nella sala di addestramemto. -Devi pensare a quello che vuoi creare come se ci fosse già. Io, davanti a lei, la vidi chiudere gli occhi e mettere le braccia davanti a se con le mani rivolte verso l'alto (e mi venne la tentazione di schiacciargli un dieci). Poi iniziò ad apparire un mitra tra le sue mani. Quando finì di materializzarsi lei abbassò le braccia, aprì gli occhi e mi sorrise.
-Molto bene, ma adesso più veloce.- dissi. Misi una mano davanti a me e subito apparve un'arma uguale alla sua. Lei rimarse per un secondo a bocca aperta.
Durante i seguenti 20 minuti lei diventò sempre più veloce, poi provammo un combattimento tra allievi: lei fu la migliore.
-Complimenti.- le disse 18116 a mensa. -Sei stata brava.- continuò. Lo guardai storto: a me non aveva mai fatto un complimento del genere. Lui invece mi rispose con un debole sorriso.
Non avevo mai notato quanto fosse bello quel sorriso, quanto fosse bello lui: i capelli mori erano leggermente più lunghi del taglio alla militare che avevo quando sono arrivata qui. (A già, che scema: i capelli mi erano cresciuti fino alle spalle. Certo non erano lunghi quanto quelli che avevo prima di essere trascinata qui ma... meglio del taglio alla militare.) I suoi occhi erano blu come il mare con qualche punto sul verde scuro, ma erano spenti, tristi.
Quel sorriso era falso.
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Speciali - Il Reclutamento [COMPLETATO]
FantasySofia si ritrova catapultata in una realtà sconosciuta, con dei poteri di cui non sapeva nulla. Dovrà reclutare altri come lei per sconfiggere il nemico che tenta di distruggere l'umanità e allo stesso tempo proteggere i suoi nuovi amici.