Capitolo 1

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Capitolo 1

La sveglia risuona nella stanza e io mi rigiro nel letto cercando di ignorarla.

Continua ad emettere quel suono fastidioso,riesco a prendere in mano il cellulare e a spegnerla.

Finalmente un po' di silenzio.

Almeno è ciò che spero.

Invece ecco che,come ogni mattina,mia madre entra in stanza e accende la luce,costringendomi ad alzarmi.

«Lorenzo,svegliati» urla mia madre.

«Sì. Sono sveglio» le rispondo per poi sbadigliare

«Hai preparato la valigia?» domanda avvicinandosi alla finestra per poi tirare su la tapparella.

Allungandomi verso l'interruttore spengo la luce e fisso l'orologio sul cellulare che segna le 7 in punto.

«Certo mamma. Tranquilla.» dico alzandomi dal letto.

«Bravo tesoro. La colazione è pronta. Ti aspetto giù. » poi esce dalla mia stanza e si chiude la porta alle sue spalle.

Vado dritto all'armadio e cerco qualcosa da mettermi,che non ho messo con me in valigia.

Sta mattina mi trasferisco all'università di lingue che si trova fuori città.

Ho preso un alloggio lì e inizierò a sentirmi un po' indipendente.

Spero solo che il mio futuro compagno di stanza sia un tipo apposto.

Tolgo il pigiama e indosso una t-shirt blu,dei jeans e le mie scarpe da ginnastica nere.

Apro la porta del bagno e mi sciacquo il viso per svegliarmi.

Osservo la mia super massa di capelli castani che ho in testa e cerco di sistemarli,passando le mie lunghe e sottili dita tra di essi.

I miei occhi castani sono ancora mezzi addormentati,ma passiamo oltre.

Oggi ho deciso di non togliermi baffi o barba,vorrei farla crescere e vedere cosa ne esce fuori.

Arrivato nel soggiorno,mi siedo a tavola e mi gusto la mia fetta di pane ricoperta di Nutella.

Ne vado ghiotto.

Diciamo che c'è più Nutella che pane,ma va bene così.

Accompagno il pane con un bicchiere di latte freddo e appena finisco vado a preparare le ultime cose prima di partire.

Lavati i denti,prendo il cellulare,le cuffie e li metto in tasca.

Il caricatore e altri videogames li metto in valigia promettendomi che li avrei usati solo per staccarmi dallo studio.

Direi che ho preso tutto.

Chiudo di nuovo la valigia e raggiungo la porta di casa.

Mia madre mi guarda con due occhi lucidi e mi fa salire in auto.

Mi accompagnerà fino la stazione dei treni e raggiungerò da solo l'università.

Posso farcela. Ho 20 anni,non sono più un bambino.

Purtroppo persi mio padre quando avevo solo 5 anni e non ho molti ricordi di lui.

Mamma mi ha sempre detto che era un uomo fantastico e che ci amava,ma Dio ce lo ha portato via troppo presto.

Sono molto grato a mia madre per tutto ciò che ha fatto per me,persino alcuni sacrifici per farmi andare all'università.

E' una donna meravigliosa e quasi mi sento in colpa a lasciarla da sola.

Ice Queen ||Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora