Capitolo 18

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Capitolo 18

«Buongiorno » sorride sedendosi nel banco vuoto accanto al mio.

«Ciao »sorrido a mia volta.

Saperla ancora qui vicino a me, dopo le 48 h mi fa sentire meglio.

«Ti ho preso qualcosa al bar »posa un bicchiere di plastica e una ciambella sul banco.

Grazie al cielo!

Ho una gran fame.

«Grazie ma sono le 8.00 e arriva il professore. »e rimpiango di non essermi alzato prima.

«E' in ritardo di 20 minuti,approfittane. »mi bacia la guancia.

Così, davanti tutta la classe.

Non smetterà mai di sorprendermi.

«Allora grazie mille. »dico per poi addentare la ciambella.

E' buonissima.

Sento lo zucchero scorrermi nelle vene,mi serve energia.

«Prego. E scusa se non c'ero al tuo risveglio. Sono venuta qui per fare una bella doccia e per i nuovi vestiti. » mi prende la mano.

E' una ragazza veramente dolce.

Sono felice e onorato di scoprire questo lato di lei.

«Non ti preoccupare. Dopo parliamo con il preside.» avvicino il bicchiere e lo porto alle labbra sorseggiando un po' di quel tè caldo.

«Già fatto. A tale proposito »prende una busta bianca dall'interno della giacca e me la porge «questi sono tuoi. »

Allungo la mano e apro la busta.

Sono parte dei soldi dell'iscrizione che darò a mia madre.

«Grazie mille »finisco la colazione e mi alzo per buttare il bicchiere vuoto.

Devo trovare una banca e metterli nel conto di mia madre.

E' l'unica soluzione che mi viene in mente,così non protesta.

Torno al mio banco e pochi minuti dopo entra il professore di letteratura italiana.

«Salve a tutti ragazzi. Perdonate il ritardo. Io sono Marco Villa e sarò il vostro professore per questi semestri.» il professore si incammina alla cattedra e posa la valigetta sul tavolo.

La lezione inizia e cerco di seguire attentamente.

Ammetto però di essermi distratto qualche volta a causa della mia compagna di banco.

Finalmente la lezione termina ed usciamo dall'aula.

«Lorenzo io vado da Laura. Ci vediamo dopo in mensa? »mi chiede Erica

«Certo. A dopo. »le dico.

Si avvicina e mi bacia sulla guancia.

La osservo incammina lontano da me e io cerco la successiva aula.

Dopo essermi perso,come mio solito,mi scontro con una ragazza facendole cadere i libri.

Mi abbasso per aiutarla a raccoglierli e per domandarle scusa.

«Sto bene. Io sono Marianna,piacere. » risponde la ragazza.



E me ne accorgo solo ora di quanto è corto il capitolo ewe

Ice Queen ||Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora