Nascere in una famiglia come la mia sarebbe potuta essere una benedizione, per molti ragazzi.
Peccato, che per me fosse tutt'altro.I miei genitori non mi avevano fatto mai mancare nulla, o almeno, non mi avevano fatto mancare ciò che loro ritenevano necessario.
I miei desideri, però, venivano sempre messi in secondo piano, considerati inutili.
La mia vita era un misto di indecisioni e di divieti, e per questo, durante la mia adolescenza, si manifestarono diversi problemi.
Iniziai a presentare attacchi di panico, ansia per qualunque cosa dovessi fare.
E per questo motivo, i miei genitori mi portarono da uno psicologo.
Pensavano che avessi un problema interno, e che ciò che mi accadeva durante le giornate, non influisse sul mio comportamento.
Mia sorella non faceva altro che peggiorare la situazione, voltandomi le spalle in ogni situazione, comportandosi come se non mi conoscesse.
Effettivamente, le attenzioni dei miei genitori erano rivolte soprattutto a lei.
Era la preferita di tutti, riusciva a portare l'attenzione su di lei in qualsiasi modo, e mi sminuiva come se non contassi mai nulla.
Holly era quella che potevo definire la mia peggior nemica. Faceva di tutto per mettermi in cattiva luce, cercando di farmi disperare.
Lei era uno dei miei problemi più grandi, ma nessuno mi dava mai ascolto.
Sembrava che io fossi sola contro il mondo.Poi, mio padre iniziò a disinteressarsi a me e alla mia situazione, e mia madre cominciò a preoccuparsi esclusivamente di mia sorella, così rimasi sola.
Nessuno se ne accorse, e proprio per questo, l'appuntamento settimanale del mio psicologo diventò il mio unico punto di riferimento.
Quel dottore mi piaceva. Era simpatico, ed aiutava me ed il mio amico Calum con i nostri problemi.
Effettivamente, Calum era il mio migliore amico, nonché l'unico che fosse riuscito a starmi accanto nonostante le difficoltà.
Lui aveva degli strani attacchi di rabbia e quando mia madre propose alla sua di farci andare insieme dallo psicologo, lei accettò immediatamente.
La vera ragione per cui Calum andava dallo psicologo era perché era gay, ed i suoi genitori non lo accettavano.Gli attacchi di rabbia erano solo una scusa, ed erano giustificati, a causa di tutto quello che ci accadeva a scuola.
Solo violenza psicologica.
Odiavo quello che ci succedeva a scuola. Sembrava che tutti fossero contro di noi, e che il mondo iniziasse a cadere sulle nostre spalle, e ci schiacciasse con il suo peso.
E soffrivamo.
Il dottor Irwin sembrava l'unica via di fuga da quel mondo orribile in cui vivevamo.
Si era appena laureato, e con i soldi dei suoi genitori aveva aperto uno studio, che andava piuttosto bene.Era un ragazzo bello, intelligente e soprattutto, sapeva parlare con le persone.
Così, ogni volta che andavo ad una seduta da lui, diventavo improvvisamente felice, e sembrava che i miei problemi sparissero, almeno per quell'ora.
Anche a Calum piaceva andare da Ashton. Effettivamente, era molto piacevole chiaccherare con lui.
Beh, era piacevole, fino a quando non mi fece conoscere uno dei più grandi punti interrogativi della mia vita.
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How To Be(come) A Happy Person: Michael Clifford
Fanfic"Ansia, depressione, attacchi di panico, crisi isteriche..." "Ashton, credo che non ci siano soluzioni al mio problema." "Io penso di sì. E il paziente a cui voglio accoppiarti ha i tuoi stessi identici sintomi." "Come si chiama il paziente?" "Micha...