Capitolo 2- "He's Luke, my friend."

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"Calum, ha detto che devo fare delle sedute con un ragazzo con problemi simili ai miei."

"Sul serio? Tu? L'asociale? Vorrei proprio vederti a fare amicizia con questo ragazzo." Calum scoppiò a ridere, dandomi una pacca sulla spalla.

"Ah, che divertente che sei, Calum."

"Oh, a proposito, stamattina dobbiamo dare un passaggio ad un ragazzo nuovo, abita vicino a te, ci siamo incontati ieri pomeriggio."

"È carino?"

"Sì, ma è palesemente etero, quindi non posso fare nulla. E poi, ho già qualcun altro nel mirino."

"Tuo nonno, suppongo."

"Sicuramente, Lauren. Sei insopportabile, come diavolo ho fatto a sopportarti per otto anni della mia vita?"

"Lo hai fatto e basta. E poi, io sono perfettamente perfetta, chi non mi sopporterebbe?"

"Io, ad esempio."

Sbuffai, allacciandomi la cintura.

"Dov'è che abita questo ragazzo?"

"Nella strada parallela alla tua. Non lagnarti."

"Va bene, va bene."

Esattamente due minuti dopo, eravamo fermi davanti una stupenda casa azzurrina, con le rifiniture in mogano.

"Vai a suonare il campanello."

"Io? È il tuo nuovo amico!"

Siccome Calum non accennava a muoversi, io mi alzai dal sedile e suonai il campanello, facendo il dito medio al mio amico.

"Ciao Cal- uhm, tu sei?"

"Un'amica di Calum. Ti aspetta in macchina, è troppo pigro per muoversi."

"Non è vero!" La voce di Calum arrivò ovattata, mentre io chiedevo il nome al ragazzo biondo.

"Sono Luke. Tu?"

"Lauren. Vuoi sederti davanti?"

"Se posso..."

Annuii, borbottando imprecazioni contro Calum, e mi buttai sul sedile dietro.

"Quindi, vi siete conosciuti ieri? Calum, che ci facevi vicino casa mia?"

"Volevo venire a trovarti, ma siccome mi sono ricordato che avevi l'appuntamento, ho gironzolato qui intorno e ho trovato Luke che metteva in casa i suoi scatoli."

"Mi sono trasferito qui da qualche giorno, e ancora non ho organizzato tutto per bene. Calum mi ha preso in un brutto momento." Luke rise, scendendo dalla macchina che si era appena fermata.

"Uhm, Luke, io ti consiglierei di entrare da solo."

"Perché?"

"Perché non vuoi essere sfottuto a vita dagli altri studenti."

"Ma uhm, siete simpatici, e vorrei sul serio conoscervi meglio."

"Luke, noi non vorremmo macchiare la tua reputazione."

"Vuoi stare tranquilla? Non mi interessa."

Morsi il mio labbro violentemente, prima di prendere coraggio ed entrare a scuola, seguita da Calum e Luke.

"Lo hai visto?"

"Il biondo? Un figo, come mai sta con quegli sfigati?"

"Vuoi vedere che quella stupida è riuscita a trovarsi il fidanzato?"

"No, non può essere il suo fidanzato, insomma, la vedi? È un cesso a pedali che come compagnia ha un frocio."

Chiusi di botto l'armadietto, girandomi verso Calum, che purtroppo, aveva sentito tutto.

"Mi hanno dato l'orario, ho storia a prima ora. Voi?"

Calum mise su il sorriso migliore e si girò verso Luke.

"Io ho storia dell'arte, ma Calum ha storia come te. Io vi saluto."

Mi girai verso di loro, poi iniziai a correre verso la mia classe, temendo di arrivare in ritardo.

Quegli insulti mi avevano già fatto perdere troppo tempo.

Ed io non potevo permettermi altre distrazioni.

How To Be(come) A Happy Person: Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora