23º

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MARIE

Sentii un rumore improvviso e mi svegliai scendendo subito dal letto, mi nascosi dietro il letto e vidi qualcuno entrare dalla finestra...

Gattonai all'indietro nascondendomi dietro una delle tende, era ancora quel tale biondo ed avevo una voglia tremenda di spaccargli la faccia. "Marie... Marie Marie... Dove sei nascosta?"

Notai che anche la porta si stava aprendo, ma tenni lo sguardo fisso su quell'uomo... "Dai tesoro non ti farò del male... Anche se mi hai fatto molto male oggi pomeriggio."
"Puoi piantarla? Ci credo che scappa, così la spaventi! Idiota..."

"Justin... È una bambina e va trattata con autorità."
"Si, ma tu sembri un pedofilo se fai così..." I miei occhi si spostarono e non fui mai così felice di vedere Justin, ma in quel momento realizzai che era davanti a quel maniaco.

Corsi da lui e mi misi istintivamente davanti a Justin volendolo proteggere da quel mostro davanti a me, "Ciao tesoro."
"Marie, come stai?"

"Ha ucciso Joe..." Deglutii e fulminai l'uomo davanti a me, "No, è stato Lisandro... Lui era venuto ad uccidere Lisandro, ma è stato troppo tardi per Joe."
"Aveva un coltello."

"Ma non è stato lui." Ci pensai e realizzai che per quanto odiassi ammetterlo il suo coltello non era sporco di sangue quel giorno. Mi voltai e lo strinsi tra le mie braccia scoppiando a piangere, "Mi dispiace così tanto, è solo colpa mia .. è tutta colpa mia."

Piansi istericamente e lui mi strinse tra le sue braccia accarezzandomi i capelli, "Max prendile una giacca."
"Okay piccolo Justin..." Sentii qualcosa coprirmi le spalle.

"Andiamo da tuo padre, hai bisogno di riposare in un posto sicuro." Justin mi mise la giacca e mi baciò la testa tenendomi stretta a lui.

Li seguii e salimmo su una macchina, io ero dietro e mi sentivo ancora così scossa.... Entrammo in casa "Grazie al cielo.." Sentii mia madre e fui portata in una camera da letto, Justin mi tolse la giacca e mi fece cenno verso il letto. "Ora arrivo. Aspettami sotto le coperte"

Annuii e mi misi sotto le lenzuola mentre lui torno dai miei.

JUSTIN

Tornai dagli altri e la madre di Mary mi abbracciò, "Grazie! Hai trovato la mia bambina." Piangeva ed io le strofinai la schiena, "In realtà è anche e soprattutto merito di Maximo." Lei si staccò ed iniziò a stringere anche lui.

Herrison mi sorrise e sospirò, "Come sta? È ferita?"
"No, si sente solo molto in colpa... Credo per quello che è successo a Joe." Lui annuì, "Ha bisogno di riposo e tranquillità, ma soprattuto di un spalla su cui piangere... Vai da lei." Rimasi sorpreso e lui mi fece cenno più volte.

Tornai da Mary e mi cambiai mettendomi sotto le coperte, lei mi guardava ferita e spaventata, le accarezzai i capelli. "Mi dispiace, è colpa mia. Solo colpa mia." Volli chiarire i miei dubbi, "Per cosa piccola?"
"Per Joe, è stata colpa mia, è morto per colpa mia."

La strinsi a me lasciandola sfogarsi, appena mi graffiò leggermente le spalle capii che era vicina ad un attacco di panico, "Guardami negli occhi Mary."
Lei lo fece ed io le accarezzai col dolcezza le guance, "Non è stata colpa tua, è stata colpa solo di Lisandro... È stato lui ad ucciderlo, non tu"

Scandii bene le mie parole e lei mi guardò con occhi colmi di lacrime. "Come puoi vivere così? Questa vita è orribile." La abbracciai stringendola contro il mio corpo, "Con te sembra tutto meno orribile."

La tenni vicina a me e passo gran parte della notte a piangere ed avere incubi, la coccolai ed il mattino seguente mi svegliai per prepararle la colazione, "Sta meglio?" Sollevai lo sguardo vedendo sua madre.

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