JUSTIN
Che diavolo le passava per la testa? Non riuscii a fermarla, stavo troppo soffrendo nel togliere il proiettile e nel medicarmi accuratamente... Ero stato cattivo, lo ammetto, ma lei era sbottata solo perché era semi spoglia, sapeva che ci stavano alle calcagna e lei aveva preferito fare la bambina.
Ed ora, come se non bastasse una ferita da proiettile, la stavo cercando per la città accanto a cui avevamo accostato con la macchina.. Così al momento, oltre ad essere Michael a cercarla, la cercavo anche io, improvvisamente il mio cellulare squillò ed io risposi "Chi è?"
"Sono io Herrison, come state?"
Mi ghiacciai, "Ti offendi se ti chiamo più tardi, sono momentaneamente impegnato... Ti chiamo appena siamo in albergo."
"Okay, fate attenzione ragazzi."
Chiuse la chiamata ed io iniziai a cercare Mary per tutti gli alberghi, ma non avevo tracce di lei... Speravo solo che non si fosse messa in un qualche guaio.Anche il giorno seguente proseguii con la ricerca, non avevo chiamato Herrison e sapevo che si sarebbe preoccupato e che mi avrebbe cercato ancora... Infatti il mio telefono riprese a squillare, "Pronto?"
"Mi aspettavo una chiamata che non è arrivata..."
"Ho un problema..." Decisi di vuotare il sacco, tanto l'avrebbe scoperto comunque "Quale?"
"Mary è scappata e la sto cercando da non so più quante ore..." Deglutii e lo sentii sospirare, "Attiva il gps sul tuo telefono, ti darà la posizione del suo telefono..."
"Sapevi che sarebbe scappata?"
"È pur sempre mia figlia, la conosco... Ora vai a recuperarla, mi farò vivo io."Chiuse la chiamata e feci ciò che mi disse, trovai la via in cui era... Era arrivata piuttosto lontana, forse usando il treno o altro ed io la raggiunsi... Ci misi parecchie ore a raggiungerla, arrivai nella città nel cuore della notte.
Era in un motel ed entrai dalla finestra del bagno nella sua stanza, raggiunsi la camera da letto e la cercai con lo sguardo... Mi ghiacciai appena una pistola fu puntata alla mia tempia, lentamente fu abbassata "Come hai fatto a trovarmi?" Mi voltai e la vidi, era in piedi difronte a me.
"Ti troverei sempre..." Lei deglutì e ci guardammo a lungo, volevo davvero tanto baciarla. Ma non potevo."Mi dispiace, io non volevo pensassi quello che pensano quei uomini.... È vero, tu sei il mio lavoro, ma ci tengo a te e ti avrei protetta anche se non lo fossi stata. Non voglio che credi a quei uomini, tutto quello che io faccio è dettato dal mio cuore e ti ho trattata male solo perché non volevo mi ritenessi un donnaiolo..." Mi guardò confusa, "Tutto quello che faccio con te e per te... Lo faccio solo perché viene dal mio cuore e non da un ordine. Non mi interessano i soldi di tuo padre, non li voglio."
"Allora cosa vuoi?" I suoi occhi si incatenarono ai miei e non potei dire nulla, ero paralizzato "Tenerti al sicuro..."
"Perché?"
"Perché è ciò che voglio."Annuì e si avvicinò al mio corpo, mi sollevò la felpa e quel gesto mi terrorizzò... Lasciai che mi sfilasse lentamente la maglia, deglutii e la sentii sospirare, le sue dita risalirono lungo il mio braccio e mi sfiorò la medicazione "Mi dispiace così tanto..." Scosse la testa e percepii dal suono del suo respiro che voleva mettersi a piangere, "Sto bene... Ho avuto ferite peggiori." Le presi il mento tra le dita e portai il suo viso davanti al mio, le baciai dolcemente la guancia "Tu invece, da quanto non chiudi occhio?" Si allontanò e si sedette ai piedi del letto guardandomi, "Non ci riesco... È più forte di me..." Guardò il pavimento ed io mi avvicinai togliendomi i pantaloni, mi misi il pigiama sotto il suo sguardo vigile e mi infilai nel letto "Vieni qui, non lasciarmi solo." Deglutì e venne a sedersi, si sedette accanto e me ed io la misi sul mio corpo. "Non hai ucciso nessuno di quei uomini, l'impatto non è stato abbastanza forte... Avrai rotto qualche osso, nulla di più." Annuì e posò la testa sul mio petto, "E le tue ferite?" Le accarezzai i capelli, "Stanno bene, quella al centro del petto si è quasi del tutto rimarginata... Sul fianco è rimasto solo un piccolo segno."
"Ne sono felice... Cosa vuoi fare domani?" Mi guardò dal basso, "Perché me lo chiedi?"
"Beh, non abbiamo più gps addosso e nessuno ci può trovare... Siamo liberi di divertirci un po'."
"Andiamo a far colazione fuori? Ed al mare?" Passò dolcemente le unghie lungo il mio avambraccio "Tutto ciò che vuoi, ma siamo senza costume... Andiamo a comprarli dopo colazione..." Annuì e posò la testa contro il mio petto addormentandosi lentamente, io la seguii.MARY
Fui sveglia prima di Justin ed andai a comprare dei costumi da bagno nel negozio difronte al residence, mi ero presa un costume rosso e per Justin ne avevo preso uno a fantasia mimetica. Mi sentii osservata e mi voltai vedendo Justin guardarmi incuriosito, spalancò gli occhi appena si rese contro che ero in costume... Salii sul letto e gattonai fino ad inginocchiarmi accanto a lui, "Andiamo al mare?"
"Hai comprato il costume anche a me?" Annuii e lui sorrise, "Ancora cinque minuti e mi alzo." Sbuffai e mi sdraiai su di un scuotendo la fronte contro la sua nuca, mi sculacciò e sussultai facendolo ridere pesantemente "Okay, ho capito... Mi alzo subito ed andiamo a fare colazione."Mi ribaltò sotto il suo corpo e lo guardai senza fiato, lui si alzò e prese il costume per poi sparire dietro la porta e mettersi quel costume a bermuda.
Mi misi una maglietta a maniche corte di Justin con il classico berretto ed occhiali da sole, Justin uscì poco dopo e mi sorrise "Ecco a te..." Si mise occhiali e cappellino per poi porgermi la mano, accettai con piacere e lo seguii fuori dalla camera dopo aver chiuso tutto con cura.Ci fermammo a prendere un paio di brioche mocaccini da portar via, la spiaggia era piena di gente... Ma non ce n'era troppa, solo il giusto per quella temperatura calda, ma non afosa. "Ci voleva.."
Avevamo affittato dei lettini e ci sedemmo facendo colazione.
"Justin, se non fossi stato questo.... Cos'avresti fatto come lavoro?" Mi guardò divertito, "L'architetto o l'ingegnere credo... Tu invece cosa vorresti fare?"
"Non lo so... Non ne ho la più pallida idea."
"Entreresti mai in affari con tuo padre?"
"Potrei, ma non mi sporcherei le mani di sangue come l'ha fatto lui..."
"Lasceresti fare il lavoro sporco agli altri quindi..."
"Si.... Ma spero di avere più fortuna in futuro."
"Mi raccomando, aspetta un'ora prima di fare il bagno..."
"Okay papà..."
"Anzi, a proposito di papà... Ho parlato con il tuo, ho dovuto ammettere che ti avevo persa."
"Si è arrabbiato?"
"No, a quanto pare se l'aspettava..."Lo guardai sorpresa... "Non scappare più, ti prego... Ho temuto di averti persa." I miei occhi cercarono i suoi guardandolo con dolcezza, quasi con fragilità "Allora non trattarmi mai più in quel modo... Come se fossi una zavorra che hai attaccata al piede"
"Non lo sei mai stata."
Annuii e lui mi sorrise dolcemente, "Comunque tuo padre mi ha detto che si farà sentire." Prendemmo il sole per qualche minuto ed io mi appisolai al calduccio.Mi svegliai dopo un paio di ore, il mio corpo era coperto da un telo mare... Aprii gli occhi, non vedendo Justin mi sollevai e lo cercai con lo sguardo vedendolo uscire dall'acqua, era davvero attraente. Si tirò indietro i capelli bagnati e mi costrinsi a distogliere lo sguardo arrossendo pesantemente. "È rischioso addormentarsi sotto il sole, ti ho coperto per evitare che potessi prenderti un'insolazione"
"Grazie, ma una bella dormita ci andava... È stato paradisiaco."
"Anche l'acqua era paradisiaca... Dovresti provarla"
"No.. Non mi va molto..."
"Hai le tue cose?"
"Justin, non è che se una ragazza non vuole farsi il bagno vuol dire che ha il ciclo.." Ridacchiai e lui rimase imbarazzato."Ti va di tornare in albergo a mangiare?" Annuii e mi alzai, ci camuffammo nuovamente e Justin mi tenne contro il suo corpo facendomi sorridere... Passeggiammo a lungo e mi resi conto solo appena arrivammo in albergo che le nostre mani si erano intrecciate.
Mi premette improvvisamente contro la parete del albergo e mi baciò passionalmente, rimasi sotto shock, ma in senso buono... Spinse più volte le labbra contro le mie incitandomi a ricambiare, ansimai leggermente ed iniziai a ricambiare.
Si staccò improvvisamente da me e si guardò attorno per poi trascinarmi in camera, ero ancora sotto shock e lui chiuse la porta per poi guardarmi "Ci hanno trovati, dobbiamo andarcene via subito...." Non avevo ben chiaro il perché mi avesse baciato, ma annuii e lo aiutai subito a mettere via tutto, nonostante fossi rossa dall'imbarazzo.
Chiusi tutto e Justin mi fece cenno di andare, prendemmo le cose ed uscimmo dell'hotel facendo attenzione a non farci trovare.Entrammo in macchina e Justin mise in moto, "Mi dispiace per il bacio, ma quei due ragazzi erano armati e noi no.. Dovevo trovare il modo di distrarli." Realizzai che era stato solo un gesto insignificante ed annuii mettendomi la cintura di sicurezza, guardai fuori dal finestrino e lui mi lanciò un'occhiata.
"Spero di non averti mancato di rispetto"No, ma avrei preferito lo facessi perché volevi baciarmi... E non perché volevi salvarci la vita, avrei preferito dei sentimenti alla sopravvivenza.
STAI LEGGENDO
Revivαl [Jelenα]
Fiksi Penggemar- Ho imparato che le persone sono messe nelle nostre vite per delle ragioni, diverse ragioni ed anche per insegnarci delle lezioni.- Selena Marie Gomez - Ogni mattino ci svegliamo con un'altra ferita. Segui i tuoi sogni e non lasciare che qualcuno...