16º

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"Fu il giorno in cui conobbe tua madre... Io ero già fidanzato con la madre di Marie ed avevamo litigato, io ero triste e lui venne da me dicendomi che potevo fidarmi di lui e che mi avrebbe sostenuto in tutto e per tutto... Andò da lei e gli parlò, nel momento in cui lei tornò da me per chiarire, una ragazza si avvicinò ed iniziò a parlare con tuo padre... Era un'amica della madre di Marie. Lui mi disse che mi sarebbe stato grato per sempre, perché in pratica gliela avevo fatta conoscere io."
"Perché sua moglie non è qui? Qui con voi ad affrontare tutto ciò che sta succedendo?" Mi guardò e disse con molta onestà, "Justin... I matrimoni non finiscono sempre bene, il mio è stato un fiasco... E non potrei mai dare la colpa solo a lei, perché è stata anche mia..." Annuii e lui mi guardò di soppiatto, mi sembrò molto imbarazzato "Tra te e Marie va tutto bene? Nel senso.. Andate d'accordo?" Mi colse di sorpresa e mi schiarii la voce più volte, "Si, andiamo più d'accordo rispetto a prima... Anche se ultimamente mi sembra molto demoralizzata..."
"È normale... È stata catapultata in una realtà che non le è mai appartenuta.. Chiunque avrebbe reagito così o anche peggio."
"Avresti dovuto ucciderlo... Parlo di Michael." Lui annuì deglutendo, "All'ora non sapevo di che cosa fosse capace...." Lo capii.

"Credi vorrà vedermi?" Lo guardai insicuro... "No... Non credo, è molto scossa ultimamente... Mi ha detto che non vuole vedere nessuno, "Io domani devo andare via, in un posto sicuro... Voi potete spostarvi nella casa che c'è all'indirizzo che ho dato a Robert. Ed aspettare lì i documenti falsi, poi sai cosa fare..." Annuii e mi alzai improvvisamente attirando la sua attenzione, "Io vado a riposare un po', è stata una notte lunga..."
"Okay, a presto... Ti saluterò tua madre." Sorrisi e mi allontanai, entrai silenziosamente in camera di Mary e mi sedetti sulla poltroncina accanto al suo letto guardandola dormire... Alle prime luci dell'alba mi addormentai anch'io

MARY
Sembrava così calmo quando dormiva, come faceva? Io non avevo chiuso occhio, ero rimasta nel letto a voltargli le spalle per tutta la notte... Appena capii che era crollato mi girai a guardarlo, riuscivo a vedere poco con il buio, ma vedevo chiaramente quanto fosse rilassato.

Ma improvvisamente lo vidi, si scuoteva più del dovuto e stringeva con forza i braccioli della poltrona con le sue mani... Le sue nocche diventarono bianche come il latte ed io mi alzai vedendolo sudare pesantemente, non sapevo se toccarlo o meno... Lo vidi scuotere la testa pesantemente ed io decisi di scuotergli la spalla, spalancò gli occhi in fretta ed ansimò pesantemente fissandomi con i suoi occhi scuri. Gli porsi il mio bicchiere d'acqua e lui lo prese bevendo, me lo ridiede e lo posai..... Mi prese per un polso convincendomi a sedermi sulle sue gambe, mi sfilò la maglia e lo guardai confusa, mi tolse anche i pantaloncini ed io misi la mano sulla sua appena toccò il mio reggiseno.... "Justin..?"
"Ho bisogno di sapere che stai bene..." Annuii e gli baciai la guancia, "Sto bene." Avvicinò il viso al mio, ma io non mi mossi... Questa volta non volevo finire in mezzo ad un nuovo scontro a parole tra noi due.
Avevo capito che Justin faceva molta fatica a controllarsi e che dava la colpa a me dicendo delle bugie solo per farmi allontanare da lui... Ed ora ci era riuscito, io non volevo più avvicinarmi a lui... Non per poi dover provare quel dolore al cuore. "Mary?"
"Uhm.. Si?" Dal movimento irregolare del suo petto capii che era agitato, "Tu... Tu non vuoi baciarmi?" Lo guardai attentamente, le sue pupille erano dilatate per l'agitazione, "Io voglio, ma sei tu che non vuoi che io lo faccia, o sbaglio?" Lo mandai leggermente in confusione, "Intendo... Non per esser trattata di nuovo così..." Avvicinò la fronte alla la mia e le due coincisero, "Mi dispiace, solo che-"
"Lo so, per questo non ti bacerò... Così questa volta potrai incolpare solo te stesso."
"Io già lo faccio.... Ogni volta che ti vedo mi incolpo per tutto..."
"Tutto cosa?"
"Tutto quello che susciti in me..."
Non riuscii a contenermi, "Sei così stupido..." Mi guardò abbastanza contrariato e confuso, "Perché dici così?"
"Perché è vero.... È come se tu dovessi bere, ma non lo facessi nonostante tu abbia davanti dell'acqua... Ti autolesioni, ma non esternamente... Internamente." I suoi occhi restarono a lungo fissi nei miei, "Che cosa devo fare? Non voglio affezionarmi a te, perché poi staccarsi sarà solo più difficile. Io sono già vulnerabile con te accanto, ed io non devo proteggere solo me stesso... Devo proteggere anche te, sopratutto te." Fui franca e severa, "Allora vattene, se è ciò che credi.... Lontano dagli occhi lontano dal cuore, no?" Scosse la testa, "Non funziona così, sei comunque vicina al mio cuore.. Anche se abitassi dall'altra parte del mondo." Non capii quelle parole sdolcinate, "Continui a farlo... Continui a farti del male."
"Cosa dovrei fare secondo te?"
Avvicinai il viso al suo e sussurrai: "È ora che cerchi di capire cosa vuoi." Mi alzai lasciandolo lì da solo ed io andai alla finestra  guardando il panorama, ancora non ero tornata in me e decisi di prendere una coperta ed avvolgermela intorno al corpo per attutire il freddo che sentivo sin nelle ossa. "Su, mettiti nel letto.. Devi dormire un po'." Mi prese per le spalle e mi condusse verso il letto, mi rimboccò le coperte e lui si sdraiò poco dopo accanto a me abbracciandomi da dietro e tenendomi stretta al suo corpo... "Piccola... Riposa un po', notte" mi baciò la testa e mi tenne contro il suo petto facendomi un po' soffrire, perché le sue parole bruciavano ancora nella mia testa ed averlo così vicino a me non mi aiutava per niente. All'alba mi svegliai ed andai in cucina, trovai Robert che si prendeva un caffè "Cerchi tuo padre? Perché è andato via poco fa..."

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