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Mi sentivo un po' confusa, erano passati circa cinque giorni dall'ultima volta che avevo visto Justin... Ed ora avevo la sensazione dei esser seguita ovunque, mi mettevo sempre gli occhiali da sole e spesso indossavo il cappuccio.

Justin non avrebbe vinto il gioco, ero più intelligente di lui.

JUSTIN

Che cosa le prendeva? Sembrava una ricercata, si copriva ossessivamente e questo mi faceva preoccupare... Probabilmente sapeva che qualcuno la stava seguendo o comunque si sentiva in pericolo ed io dovevo restare ancora di più in guardia.

Quella sera la seguii ad un ricevimento, c'era suo padre con lei, ma avevo preferito seguirla... Avevo una strana sensazione nello stomaco ed avevo deciso di andare, il signor Herrison mi aveva procurato un invito.

Ero in smoking e nemmeno io credevo alla mia eleganza, non avevo voluto mettere né cravatte né papillon... Avevo solo sbottonato un po' la camicia lasciando intravedere la croce tatuata sul mio petto.

Sospirai e camminai verso il buffet, presi un bicchiere di champagne e vidi Mary... Era così dannatamente e fottutamente bella... Lo spacco che scopriva la sua schiena le stava d'incanto e continuavo a sentirmi un idiota nel guardarla in quel modo.

La vidi parlare con un uomo, era uno dei più fedeli collaboratori di Herrison, "Sono felice di vedere che hai preso il mio incarico sul serio..." I miei pensieri furono bruscamente interrotti e mi voltai vedendo il signor Herrison in persona.

"Sua figlia è irrequieta da qualche giorno..." Ammisi ciò che stava accadendo e lui rimase sorpreso, ma non troppo "Le ho parlato... Sa che probabilmente potrebbe trovarsi in situazioni di pericolo e le ho raccomandato di esser prudente e soprattutto attenta in ciò che fa"

"Oh, lo è... Va in giro come un'evasa di un carcere di massima sicurezza, si nasconde dagli sguardi e si mimetizza... Come se temesse qualcuno la segue." Lui ridacchiò ed io rimasi confuso dalla sua reazione "Lei non sa che tu la stai proteggendo, non è che si è resa conto che la segui... Mia figlia non è stupida."

"Lo so benissimo, ma no... Lei mi ritiene un amico di un suo amico."
"E se ti vedesse qui?"
Sorrisi divertito e misi una mano sulla sua spalla "Guarda che so ancora dire le bugie..."

Ridemmo entrambi, ma un tonfo ci mise sull'attenti... Era come un rumore di vetri rotti, ci voltammo e notai che la vetrata era stata distrutta. I miei occhi cercarono disperatamente Mary, ma non la vidi.

Il panico si diffuse nella sala e molta gente iniziò a tirar fuori le pistole... Quando si tirano fuori le pistole non è mai un buon segno.

"Mary..." Herrison iniziò a cercare disperato sua figlia ed il suo collaboratore lo raggiunse... Io corsi dai due. "Dobbiamo andarcene subito, non sei al sicuro.."

"Non me ne vado senza mia figlia.." Intervenni nel discorso "Ha ragione lui, devi metterti al sicuro, penso io a sua figlia" lui mi guardò serio e ferito "Riporta la mia bambina sana e salva a casa.. Justin ti supplico."

Mi sembrò disperato ed i suoi occhi lucidi mi colpirono come un treno.. "Lo farò signore promesso, ora andatevene." Il suo collaboratore lo stritolò portandolo via, mentre la gente urlava in mezzo alla confusione.

Iniziai a correre tra la gente alla disperata ricerca di Mary, appena la vidi un uomo la colpì con tale forza da farle fracassare un'altra vetrata e farla finire nella piscina adiacente.

Iniziarono a partire i primi colpi di pistola ed io corsi uscendo sul terrazzo da una delle vetrate frantumate, la vidi in acqua e corsi fino al bordo piscina... Lei emerse tossendo pesantemente, appena mi vide notai il terrore dilagarsi nei suoi occhi stupendi e dolci.

Revivαl [Jelenα] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora