30º

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Justin era silenzioso con me e quella notte entrò in stanza e si mise a dormire senza dirmi assolutamente nulla, lo guardai dolcemente e lui rimase fermo a fissare il soffitto.

Il giorno seguente si era alzato prima che potessi farlo io, mi alzai ed andai alla finestra vedendolo in cortile ad allenarsi nella lotta libera, mi misi una tuta e scesi da lui... mi avvicinai e notai che era piuttosto arrabbiato.

"Che ci fai qui?"
"La mia lezione su come parare i colpi..." mi guardò furioso, "Non oggi... né mai." Deglutii e feci qualche passo verso di lui. "Perché sei arrabbiato? Sei arrabbiato con me?"

Lo guardai con dolcezza e lui non disse nulla riprendendo ad allenarsi, "È per quello che ti ho detto?" Si bloccò, "Non mi interessa assolutamente nulla di ciò che dici o fai."

Mi spezzava il cuore vederlo così. "Io non posso dirtelo.... non ci metteresti nulla a farmi ciò che hai fatto a loro, spero che riuscirai a capirlo e ad accettarlo prima o poi..." le mie braccia erano incrociate contro il petto e chinai la testa non volendolo guardare.

Mi allontanai e tornai in casa andando a bere, poco dopo vidi Luke avvicinarsi con Abigail, corsi a salutarli e loro furono felici almeno quanto me. "Chloe?"
"È momentaneamente fuori con suo padre.... come stai?"

"Bene, un po' stanca."
"Vai a riposare." Feci colazione con loro e tornai in camera mia a dormire, dormii per tutto il giorno e mi svegliai trovando gli occhi di Justin addosso. "Stai bene? Credi di avere un po' di febbre?"

"No, sono solo molto stanca..." si avvicinò e si sedette sul mio letto toccandomi la fronte, "Hai ancora sonno?" Annuii, mi toccò il collo con dolcezza. "Ti fa male?"
"No, sto bene..."

"Perché mi hai detto quelle cose in giardino?"
"Perché era la verità..." mormorai cautamente e lui si avvicinò a me, "Hai paura?" Lo guardai negli occhi, "Come potrei non averne? Sto proteggendo il mio cuore, dovrei essere stupida se lo ignorassi."

"Anch'io stavo proteggendo il mio quando ti ho rifiutata, ma ho capito che è inutile... perché è così bello amarti, anche se tuo padre mi odierà per sempre."
"Non ti odierà, se mi amerai davvero potrà solo approvarti ed esserti grato."

"Per te il mondo funziona con così tanta semplicità..." mi sollevai e gli presi le mani, "Ed è così Justin! Siamo noi che ci facciamo tutti questi problemi, è così semplice"
"Credi che sia semplice amare?"
"Si... ma credo che sia complicato farlo nel modo giusto."

Spostò con le dita i miei capelli e posò la mano sulla mia guancia, "Sono solo confuso..."
"Io non voglio essere usata..."
"Usata per cosa?"
"Lo sai benissimo Justin..."

Mi guardava attentamente, "No, ti sbagli... non lo so" chinai la testa per non doverlo guardare, "Per portarmi nel tuo letto quando più ti aggrada... e poi dimenticarti di me, come se nulla fosse successo..."

"Tu non sei nulla, tu sei tutto..."
"Dopo esser stati insieme ci siamo allontanati e tu mi hai lasciata andare..."
"Non ho avuto scelta, volevo fare ciò che sarebbe stato meglio per te."

"Ti sbagli, tu hai fatto ciò che era meglio per te.... senza preoccuparti di quello che avrei potuto provare per te." Avvicinò il viso al mio ed i nostri nasi si incontrarono, il mio sguardo era basso e lui cercava disperatamente la mia attenzione.

"Ci ho pensato e poi ho realizzato che tu puoi avere tutto, qualsiasi uomo tu desideri.... perché sei perfetta e qualunque ragazzo si innamorerebbe di te" presi la sua mano e la allontanai dal mio viso, "Non è vero... io non sono perfetta, ho una marea di difetti e la mia vita è quello più grande."

"Tu non sai quando sei tenera in questo momento..." mi baciò la testa e mi abbracciò, "Non posso riavvicinarmi a te ora, perché tra un paio di giorni dovrò tornare negli Stati Uniti da tuo padre."

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