Ero in una casa molto vecchia. Lo capii dalle pareti piene di muffa e dalla vernice ormai scrostata.
Ero seduta sul pavimento, in un angolo. Vidi una figura, poco lontano da me. Non riuscivo a distinguerla bene, ma il contorno sembrava brillare.
Piano piano, diventò più chiara, tanto che iniziai a distinguerne i tratti. Capelli scuri. Due occhi azzurri. Un corpo esile ma agile. Chris.
-Trovata- disse con un ghigno.
Scattai a sedere. Non riuscivo a capire il perché, ma qualcosa in quel sogno mi aveva sconvolta. Lo percepivo come reale.
Forse avrei dovuto raccontarlo a Caliba, ma non lo feci. Ero ancora arrabbiata e non volevo cedere. Ero troppo orgogliosa.
Tuttavia decisi di scendere per la colazione.
Caliba non mi guardò quando entrai in sala da pranzo, anzi. Fece finta di non avermi vista. Nessun altro venne a parte noi due, e questo rendeva la situazione ancora peggiore.
Un cameriere mi servì una tazza di latte caldo e un croissant al cioccolato. Speravo che Caliba continuasse ad ignorarmi, ma non fu così.
-Qual è la ragione per cui ieri sera non ti sei presentata a cena? - mi chiese.
-Nessuna. - Immersi un lato della pasta nel latte e rimasi a fissarlo mentre si scioglieva lentamente, tenendo la parte opposta tra le dita.
-Nessuna? C'era qualche problema? -
-Non avevo fame- continuai.
-Non avevi fame? Tamara, non... - fece una pausa - Non avevi fame- ripeté. Si alzò e uscì.
Ormai la pasta si era sciolta nel latte. Finii in silenzio la colazione e feci un altro giro per la Villa. Passai davanti ad una porta socchiusa e sbirciai all'interno.
-Vuoi entrare? - Di nuovo quella voce rauca. Appena voltai la testa, gli occhi verdi di Elide incontrarono i miei. Attendeva una risposta con il nasino rivolto verso l'alto, nella mia direzione.
Le sorrisi. - Va bene. -
La stanza era più piccola della mia: c'erano un letto a baldacchino, un comodino e una scrivania. Le finestre erano chiuse e le serrande abbassate.
- Non aprirle - mi disse - il sole è troppo caldo. -
Si andò a sedere sul letto e battè con la mano sul materasso, accanto a lei. Mi accomodai sulle vecchie coperte, gelide a contatto con la pelle nuda delle mie cosce, sporche leggermente di sangue. Tentai di ignorare quelle macchie rosse.
-Tu sei Tamara, vero?-
-Si, ma se vuoi puoi chiamarmi Tammy. Gli amici mi chiamano così- dissi, cercando di essere gentile.
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Pandora
Vampire[IN REVISIONE] Tamara Pandora Jeckyll è bella,popolare e intelligente, ma non è questo a renderla così speciale:è figlia di un vampiro e di un'umana. Un evento raro nella storia, poiché vampiri e umani possono avere solo figli maschi. La sua vita è...