Primo capitolo

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L’amore fugge come un’ombra l’amore reale che l’insegue, inseguendo chi lo fugge,
fuggendo chi l’insegue.
(William Shakespeare)

Per una ragazza come me che ogni anno era costretta a trasferirsi, riguadagnarsi la propria popolarità non era facile. Quando hai sedici anni,le ragazze vorrebbero essere te e i ragazzi ti sbavano dietro per tutto il tempo, e all'improvviso cambi di nuovo scuola e ricominci tutto da capo, è davvero sfibrante. Fosse stato solo questo il problema.

Considerato quanto fosse incasinata la mia vita,molte volte mi ero trovata a sognare una famiglia normale. Certo, amavo la mia, ma desideravo una vita tranquilla, dove i miei unici problemi fossero i ragazzi e cosa indossare il sabato sera.

Era a questo che pensavo mentre mi dirigevo alla mia nuova scuola per il primo giorno. Per quell'anno i miei genitori avevano scelto una cittadina piuttosto isolata,nel Montana, praticamente sconosciuta nel mondo:Bannack.

Seduta all'interno della macchina di mio fratello maggiore Isaac, abbassai lo specchietto e osservai la mia immagine riflessa: lunghi capelli rossi a boccoli, occhi verdi con lunghe ciglia,labbra rotonde e piene. Ero una di quelle ragazze consapevoli della propria bellezza e capaci di utilizzarla a proprio favore.

Mentre ripassavo il lucidalabbra, mio fratello salì al posto di guida. Al contrario dei miei capelli rossi,lui aveva una folta chioma nera e una carnagione estremamente pallida. Per quel che potevo pensare,essendo sua sorella, era molto bello.

Mi sorrise, mentre infilava la chiave nel cruscotto. -Nervosa?
-Non più - risposi - ormai ci ho fatto l'abitudine.
Ed era vero. Alla fine,si è costretti ad adattarsi.

Isaac mise in moto e partì, uscendo dal parcheggio dell'albergo e dirigendosi verso la scuola. -Tesori d'oriente?-mi chiese.

Ci misi un po' a capire che si riferiva al mio profumo. -Sì. Mamma me lo ha spruzzato ovunque,e non è un'esagerazione. -

-No,non lo è.Io continuo a sentire comunque il tuo odore.

Sbuffai spazientita. Nella mia famiglia tutti non facevano altro che ripetermi quanto fosse importante mascherare il mio odore. Il mio sangue aveva un profumo e un sapore particolari,che lo rendevano unico nel suo genere. Diverso da qualunque altro sangue umano. Questo a causa di quel che ero:la figlia di un vampiro e di un'umana. Questo non mi rendeva una mezza vampira,ero umana a tutti gli effetti,al contrario dei miei fratelli,che invece erano mezzi vampiri. Una logica piuttosto complicata.

Il mio sangue era proprio solo delle figlie femmine nate dall'unione tra vampiri e umani. Ed era così raro perché,per molto tempo,avevano avuto solo figli maschi. Mettiamola così:quando una coppia di questo genere aveva un figlio, il bambino era al 99% maschio. Nella storia ci sono state solo altre due femmine prima di me e nessuna delle due era vissuta molto. I vampiri bramavano il sangue come il mio, perché li rendeva più forti, invincibili. Per questo eravamo costretti a trasferirci ogni anno,per fuggire da loro.

-Dubito che ci siano vampiri a scuola-.

-Fa' attenzione,sorellina. Non vorrai farci lasciare la città così presto?-

Isaac si era fermato davanti al cortile della scuola,già gremito di auto,moto e studenti. Diedi un'ultima occhiata nello specchietto e aprii lo sportello.

-Tanto prima o poi la lasceremo comunque. Che differenza fa?-

Scesi dall'auto con eleganza,pronta ad affrontare il mio primo giorno.        

        

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