Decimo Capitolo

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Salii in camera per cambiarmi, scortata da Derek. - Stai bene? - mi chiese con uno strano tono di voce dolce.

Io scossi la testa. - In realtà no. Vorrei delle risposte. -

-Caliba te le darà.-

Feci per entrare in camera ma mi bloccai sulla soia. Mi rivolsi a Derek, senza però guardarlo in faccia. - Grazie, per oggi. Mi hai salvata. -

Mi posò una fanno sulla spalla, per rassicurarmi, quasi con paura. - Sono la tua guardia del corpo. È il mio compito. -

Quando la porta si fu richiusa alle mie
spalle, crollai a terra. Era inutile che cercassi di essere forte, perché non lo ero. Cominciai a piangere. Odiavo la mia vita. Odiavo quel che ero. Odiavo il mio aspetto e il mio sangue, le cause di tutte le mie disgrazie.

Ciò che era successo quel giorno continuava a passarmi davanti agli occhi ed era orribile. Una volta esaurite le lacrime, indossai una comoda gonna e una semplice camicetta. Non avevo voglia di curare il mio aspetto in quel momento. Legai i capelli in una treccia a un lato della testa e uscii. Derek mi stava aspettando. Cercai di non guardarlo in faccia, perché non volevo che notasse i miei occhi rossi e capisse che avevo pianto. Lui lo comprese sicuramente, ma non disse niente.

Caliba ci aspettava nel suo ufficio e sembrava stremato. Sapevo che ciò che era successo quel giorno era colpa mia, ma avevo bisogno della mia libertà e di non sentirmi una prigioniera in quella villa.

Mi sedetti di fronte alla scrivania, su una delle poltrone. Derek occupò l'altra.

-D'accordo, Tamara. Chiedimi pure tutto quello che vuoi. -

Presi fiato, improvvisamente spaventata da ciò che avrei potuto scoprire. - Chi sono questi altri citati da Tiberio che mi cercano?-

-I Licantropi- Caliba intrecciò le dita sul tavolo - sanno quanto il tuo sangue renda potenti i Vampiri, perciò vogliono ucciderti. -

Avevo avuto qualche sospetto al riguardo, ma quel mondo mi era ancora troppo sconosciuto per trarre delle conclusioni. - Tiberio ha detto che scoppierà una guerra. Intendeva tra Vampiri e Licantropi? -

-Proprio così. Entrambe le specie si odiano e vogliono distruggersi a vicenda. La battaglia è essenzialmente ad armi pari, ma tu rappresenti la vittoria dei Vampiri. -

Lo guardai dritto negli occhi. - Che cosa faremo adesso? -

-Tiberio non ti avrebbe mai lasciata andare una seconda volta. L'ha fatto perché ha qualcosa in mente. Non sei più al sicuro qui. -

-E allora dove andrò? - Per un momento mi passò per la testa l'idea di tornare a Bannack , da Bessie, Bruce, la mia famiglia. Ma era un pensiero stupido, lo sapevo.

-Ad essere sincero non lo so, Tamara. Non posso più fidarmi degli Antichi. Sono... Solo. -

La gravità della situazione mi cadde addosso come acqua gelata. - Forse se li aiutassi a vincere... Mi lascerebbero andare.-

-Assolutamente no! - Caliba mi guardò con severità - Ci sarà sempre bisogno di te e delle tue figlie, Tamara. Per qualsiasi occasione. Solo per avere potere. Tiberio usa questa guerra come scusa, ma è scoppiata ufficialmente soltanto da pochi mesi. Eppure ti danno la caccia dal giorno della tua nascita. Come alle altre Pandora prima di te. Quando sarà tutto finito, ti vorranno comunque. -

Aveva ragione. Quindi non avevo speranze? Candida e Ariel, le altre due Pandora venute prima di me, non erano riuscita a salvarsi neanche con l'aiuto di tutti gli Antichi. Che possibilità avevo io?
-Allora... È finita? Non riuscirò a salvarmi? - sentivo una strana sensazione, come se fossi rassegnata all'inevitabile.

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