Annabeth Chase e il flagello di Ade

#LinkS: colleghiamoci!

Hi, demigods!

Ho l'onore di annunciarvi che sono entrata a far parte della rete di LinkS_IT . E voi vi chiederete, cos'è Links?

"LinkS è un'iniziativa nata per riscoprire il vero motivo per cui ci troviamo su questo social: l'amore per la scrittura, a prescindere dal genere. Si vuole affermare che non esistono generi di serie a A e generi di serie B; è la scrittura che definisce il genere, non il contrario.
LinkS crede che la scrittura è di tutti, ma va rispettata. Che debba essere premiato chi si mette in discussione, chi accetta le critiche perché vuole imparare, e chi vede gli altri come risorse, non solo concorrenti da eliminare in quella insulsa caccia alle stelle che si pratica tanto da queste parti.
Tutte le iniziative proposte hanno lo scopo di far incontrare autori e lettori per condividere le loro passioni, per dimostrare che gli occhietti e il numero in classifica non sono nulla paragonati a uno scambio costruttivo su quello che ci sta davvero a cuore.
L-ink-S nascerà pure da un gioco di parole, ma si può davvero negare che l'inchiostro unisce?"

E' semplice. Ci piace scrivere. Ci piace leggere. Scriviamo. Leggiamo. Lo facciamo insieme. Questo è l'obiettivo di LinkS: essere un circolo letterario virtuale per tutti i generi. Chi più ne ha più ne metta!

"Annabeth Chase e il flagello di Ade" è stata inserita ne "La libreria FAN FICTION da fandom letterari di LinkS": APPLAUSI PER ANNABETH!!!!

...Percy ne approfitta come sempre, non fateci caso.

Dicevamo: nell'universo di LinkS, Annabeth è stata scelta come ambasciatrice per il fandom di Percy Jackson. Ed è solo grazie a voi, carissimi, che avete letto le sue avventure senza mai demordere. Grazie a LaBaudelaire per la sua fantastica profezia (senza la quale non ci sarebbe stata storia!) e grazie a tutto lo staff di LinkS per aver voluto "scommettere" su questa fan fiction.

Venus Marion: confessioni di una (NON) scrittrice di fan fiction

Quando avevo quattordici anni NON scrivevo fan fiction. Ero troppo megalomane per farlo. Dovevo essere originale. Dovevo costruire mondi che erano solo miei. Dovevo scrivere le mie storie.

Verità di cui dover tenere conto: quando avevo quattordici anni, NON esistevano le fan fiction.

NON esisteva wattpad. NON esistevano piattaforme globali per scrittori. NON esistevano nemmeno le fandom. O meglio, esistevano, certo, ma NON sapevano di esistere. Credo che l'anno 0 delle fan fiction contemporanee sia il 1997: J.K. Rowling pubblica Harry Potter e la pietra filosofale. Da lì in poi è il delirio delle fandom. Qualsiasi cosa diventa una fandom. Tutti diventano fan di tutto. Grazie, J.K..

No, dico sul serio, non sono ironica. I fans sono delle gran belle persone.

Il termine "fan", ci dice Wikipedia - di cui sono una grande FAN - indica "un individuo che ha una passione, un interesse o ammirazione verso particolari forme di arte o tematiche". Se lo dice Wikipedia deve essere vero: essere fan è grandioso. Le fandom sono reti sociali di condivisione, e la condivisione è tutto ciò che alimenta la razza umana. Non voglio esagerare, ma credo che il sostrato sociale creato dalle fandom di ultima generazione sia una delle risorse culturali più importanti del nuovo millennio.

Detto questo, segue la mia prima inevitabile confessione: ho cominciato a scrivere fan fiction. Proprio quando invece avrei dovuto cominciare a scrivere cose serie, data la mia veneranda età (che non vi dirò, perché non si chiede mai l'età a una signora).

Confessione numero 2: io AMO scrivere fan fiction. Scrivendo a tempo pieno storie originali (che mi guardo bene dal pubblicare su wattpad), le fan fiction sono la mia boccata d'aria dal duro lavoro quotidiano. Sono la mia pratica che rende perfetti. Il mio esercizio di stile. Il mio staccare il cervello e lasciare che i personaggi facciano la loro. Perché in fondo nelle fan fiction i personaggi ce li hai già: sono quelli che ha creato il tuo autore preferito. Devi solo metterli in una scena e loro andranno avanti da soli. Più o meno.

Confessione numero 3: ho cominciato a scrivere fan fiction perché le mie trame facevano cagare. Sul serio. Avevo grandi personaggi, ma trame del tutto merdose. Avevo bisogno di migliorare sull'abilità di costruirne di valide. Quale migliore strumento di una fan fiction? Così è nata "Annabeth Chase e il flagello di Ade", fan fiction su Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo, con la preziosa collaborazione di @LaBaudelaire che ha scritto una profezia deliziosa e mortale per la storia.

Confessione numero 4: mentre lavoravo alla fan fiction non avevo la più pallida idea di come fossero le altre fan fiction. Non le avevo lette. Sapevo solo vagamente in cosa consistesse il genere: prendi una storia che ti piace da morire e ci scrivi qualcosa di tuo sopra. Giusto? Ehm, no. O meglio, in linea di massima sì. Qualcuno però a un certo punto ha cominciato a fraintendere il genere delle fan fiction - e a fraintendere la scrittura in generale.

La vera piaga, secondo me, non sono le fan fiction. Sono i finti scrittori. Oggi scrivere va di moda. Scomodiamo Charles Bukowski, scrittrici/scrittori di fan fiction (perché fa sempre figo citare Bukowski), e andiamoci a leggere "E così vorresti fare lo scrittore?", la poesia che per me è stata una condanna a morte. Quando l'ho letta la prima volta, dopo il punto finale ho buttato fuori un bel sospiro e mormorato: "Cazzo." Se la leggete e vi scappa un "cazzo", siete nella merda come me. Volete fare gli scrittori. Siete degli scrittori. E se siete degli scrittori, scrivete. Qualunque cosa. Anche le fan fiction. Anzi, soprattutto le fan fiction.

Ma scrivetele con tutte le lettere dell'alfabeto e le H davanti al verbo avere. E tenete sempre a mente che la consecutio temporum è vostra amica tanto quanto il punto e a capo. E se non vi esplode dentro, come dice Charles, non fatelo. L'astensione pure, è vostra amica.

***

Detto questo: colleghiamoci! Forza, tutti a seguire il profilo di LinkS per scoprire nuove storie, nuovi autori e nuovi fandom. Wattpad è un social network. La scrittura è un social network. Allora socializziamo, creiamo reti, godiamoci le parole, una per una, perché sono tutte importanti, e sono tutte gemme.

Alla prossima!