11 - Dove facciamo un giretto turistico negli Inferi

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11 - Dove facciamo un giretto turistico negli Inferi

Era strano vedere una bella ragazza con una specie di pareo gigante diventare letteralmente verde dalla foga di vederci morti. Dopo la storiella di Nico, ero arrivata quasi a provare compassione per Menta, ma a conoscerla di persona… beh, la compassione non era proprio nella lista dei sentimenti che provocava. 

Molti potevano pensare che una ninfa trasformata in piantine da giardino avesse tutto il diritto di essere arrabbiata, e in un certo senso anche io ero dalla parte di Menta. Ma che c’entrava prendersela con tre ragazzini finiti negli Inferi per salvare il mondo? Okay, questa storia del salvare il mondo mi convinceva ancora poco, dal momento che non mi ricordavo niente. Ma avevo ambizioni ben più modeste in quell’istante, come restare viva, ad esempio.

Mi ritrovai con il vasetto stretto in una mano e il braccio libero aperto per fare da scudo a Nico. Anche se non potevo dire di conoscerlo, in effetti, non mi sembrava molto pratico di scontri con ragazze seminude. Percy invece impugnava la sua spada come se non vedesse l’ora di fare a fettine Menta. 

― Tre semidei. Contro una sola ninfa indifesa ― La “ninfa indifesa" sorrise, mostrando dei denti bianchi terribilmente appuntiti. ― Povera me

Non so neanche io cosa mi passò per la mente, ma feci un passo avanti, dicendo: ― So quello che ti ha fatto Persefone. E… mi dispiace

― Persefone? ― ripeté Menta. ― Quella strega. E’ lei che vi manda, non è vero? 

― No ― mentì Percy. ― Noi… non l’abbiamo vista

Menta inarcò un sopracciglio, indurì lo sguardo. ― E allora perché avete preso quello? ― Indicò il vasetto che tenevo stretto in mano.

Miei dei, quella maledettissima crema stava veramente sfidando la pazienza del mio sistema nervoso. 

― E’ per me ― disse Nico. 

Io, Percy e Menta gli piantammo gli occhi in faccia tutti e tre contemporaneamente. L’idea di quel ragazzino pallido dall’aria anemica con una crema antirughe in faccia avrebbe fatto ridere anche i sassi, ma io e Percy restammo immobili. 

Nico aveva una faccia talmente seria che non sembrava affatto si stesse parlando di un vasetto di Nivea. C’era sotto qualcosa di più, e Menta sembrava sapere cosa. 

― Figlio di Ade ― lo additò. ― Riconosco l’odore di tuo padre su di te. L’odore dei morti

Beh, ve l’assicuro, Nico non puzzava di cadavere in decomposizione. Menta aveva decisamente bisogno di riequilibrare i suoi standard olfattivi, e di trovarsi un uomo. Era insopportabile.

― Il vasetto è per me ― ribatté Nico. ― Perciò lascia andare i miei amici e… veditela con me

Ma era impazzito? Percy lo guardò con gli occhi praticamente fuori dalle orbite, io credevo di avere un’espressione in linea di massima identica alla sua. ― Nico…

― Molto nobile ― lo canzonò Menta. ― O molto stupido. Sai cosa contiene quel vasetto?

Nico strinse i denti. Annuì, più pallido del solito. ― Senti, io… lasciali andare, e farò tutto quello che vuoi ― Mi superò, si avvicinò a Menta come se non fosse una ninfa verde in pareo intenzionata ad uccidere chiunque per un vasetto di… Un pensiero mi attraversò la mente. 

Non riuscivo a mettere a fuoco l’informazione che avevo in qualche cassetto del cervello, perché un altro vaso, più famoso, dirottava le mie intuizioni altrove. Il vaso di Pandora. Brutta roba. Ma questo era il vaso di Persefone... Di immortales, quel vaso di Persefone. Sapevo cosa conteneva. 

Annabeth Chase e il flagello di AdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora