12 - Dove un difetto fatale si rivela tale

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12 - Dove un difetto fatale si rivela tale

Ade era davvero un tipo poco incoraggiante. Avrei dovuto convincerlo a risparmiare l’umanità e a seppellire l’ascia di guerra con Atena, ma avevo solo voglia di filarmela a gambe levate. Ci avvicinammo al trono, fino a restare a qualche metro di distanza dal dio dei morti. 

Gli occhi di Ade facevano venire le vertigini, e mi ricordai un pezzo della profezia che aveva recitato Percy: “il dio dallo sguardo fatale custodisce la chiave

In quanto a “sguardo fatale”, non si poteva dire niente. Per il resto, Ade ci sventolò sotto il naso un mazzo di chiavi degno di un carceriere medievale, con tanto di tintinnio decisamente lugubre.

― Siete qui per queste ― Non si impegnò a far suonare l’affermazione come una domanda.

― Beh ― disse Percy ― quando la profezia parlava di una chiave non pensavo intendesse davvero… una chiave

Ade inarcò un sopracciglio. ― La tua stupidità mi confonde, Percy Jackson

― Il "freddo d’inverno" è stata una grandinata estiva, perché mai una chiave doveva essere una chiave? ― L’argomento di Percy non fece che peggiorare la considerazione che Ade aveva di lui. ― Credevo che l’Oracolo parlasse per metafore

― Di solito è così ― ammise Ade. ― Ma questa è una profezia particolare. Per i prossimi versi, ti consiglio di prenderla alla lettera

Senza troppo entusiasmo, Percy recitò la parte finale della profezia ― "Libertà per l’essere immondo, fine per ogni cosa, solo cenere sulla Terra, solo morte nell’aria ultraterrena"

― Giusto ― commentò Ade. ― Prevedo un affollamento dell’Oltretomba di portata colossale. Perciò, se non vi dispiace, arriverei al punto. Ci spostiamo nella sala dei giudizi?

― Non siamo morti ― obiettai. ― Non verremo sottoposti a nessun giudizio. Siamo qui per impedire che Abaste venga liberato

Con un gioco di dita, Ade fece scorrere le chiavi nella sua mano. Ne bloccò una tra medio e indice, me la mostrò con un sorriso agghiacciante. ― Vuoi impedirmi di usare questa?

Inorridii. Per “liberare Abaste”, intendevo farlo uscire da camera sua con il permesso di papà. Non avevo nemmeno preso in considerazione l’ipotesi che fosse imprigionato da qualche parte. Trovai la forza per sostenere lo sguardo di Ade e annuire. Volevo davvero impedirgli di usare quella chiave.

― Il tuo amico Percy Jackson non è d’accordo 

Mi voltai di scatto verso Percy, e lo trovai abbastanza sconvolto per l’affermazione. ― Cosa? Non è vero! Sono d’accordissimo!

― So leggere nei pensieri di chiunque varca i confini del mio regno, nipote ― lo ammonì Ade. ― Chiedimi quello che vuoi chiedermi, e diamoci una mossa

Percy sembrò boccheggiare un istante, però riprese sicurezza in fretta. ― Ecco, io… Abbiamo avuto un piccolo incidente al fiume Lete

Ade sorrise, estasiato. ― Il fiume dell’oblio. Diabolico e sublime allo stesso tempo

― Esattamente ― disse Percy ― Non avrei saputo dirlo meglio . Annabeth ― mi indicò ― ha perso la memoria. Non si ricorda niente. Cioè… proprio niente

Ade mi scoccò un’occhiata divertita. ― Né angosce, né dolori…

― E nemmeno gli amici ― intervenne Nico. Ade lo scrutò duramente, come se temesse che stavolta nemmeno suo figlio stesse dalla sua parte. Nico si avvicinò ulteriormente al trono.

Annabeth Chase e il flagello di AdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora