46.Irascibilità

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"Mi mancavi" sussurra Harry staccando le labbra dalle mie dopo un lungo e liberatorio bacio.

"Questo studio ci distrugge" sorrido notando i manuali enormi aperti sul suo letto.

Non ci vediamo da una settimana, ha sempre da fare, ad ogni ora del giorno.

La camera è ormai diventata sua. Non è più anonima e le foto tappezzano le pareti bianche.

Mi metto a curiosare mentre Harry scrive appunti e sottolinea, domani ha un esame importante e oggi ci sono gli ultimi preparativi.

C'è una foto stropicciata e piena di scotch accanto all'armadio. Harry nella foto ha i capelli più corti e più ricci coperti da una bandana verde militare. Accanto a lui c'è una ragazza, la foto è strappata a metà. La ragazza sorride mentre Harry sembra dire qualcosa a chi scatta la foto.

"Chi è?" chiedo ad Harry voltandomi

"Nessuno di importante" risponde tornando ai libri

"Uhm... quindi credi che io mi accontenti di questo?"

"Senti,non ho tempo per queste cose, devo studiare" dice stressato e a denti stretti

"Okay, okay..." dico imbarazzata "senti io torno a casa" sono un po' ferita e già sull'orlo del pianto... sarò infantile ma non mi piace quando fa così.

Forse sono io che ultimamente piango per tutto, beh, non è un bel momento per il mio povero cuore e per la mia povera sanità mentale.

Prendo la borsa che avevo buttato sul letto e vado verso la porta, Harry non mi ferma. Apro la porta  e la chiudo dietro di me.

Ripeto a me stessa che non è successo niente, è solo stressato per l'esame e cammino lentamente lungo il corridoio che mi separa dalla porta.

Arrivo davanti alle scale e vedo passare la donna delle pulizie, Betty e il signor Edison sono fuori quindi c'è solo lei qui con Harry.

Faccio un sospirone e mi calmo, non è successo niente, Maddie.

Scendo il primo scalino e il cigolio di una porta mi fa prendere un colpo. Mi volto, Harry ha lentamente scostato al porta e guarda il corridoio per vedere se ci sono ancora.

Risalgo lo scalino e mi mostro interamente a lui che si appoggia allo stipite della porta.

"Stellina" sospira "vieni qua, scusa."

Il cuore mi si scioglie e torno da lui probabilmente con le guance rosso fuoco.

Mi tende una mano quando sono vicina a lui e quando la afferro mi porta a se stringendomi tra le braccia. Sono in paradiso, finalmente al sicuro.

"Sono agitato per l'esame, lo sai... Non volevo risponderti in quel modo" dice tra un bacio e l'altro sulla mia testa

"No... scusami tu" rispondo "Non dovevo venire, devi studiare e siamo entrambi irascibili" sorrido

"Ehi, no no, hai fatto bene a venire, stellina" mi tranquillizza "volevo vederti"

Mi lascia un bacio sulla guancia  e insieme rientriamo in camera per ... studiare.

Forse potrei non andare più a New York, ho qualcosa che mi tiene ancorata a questa città: Harry.

Non so se me la sento di lasciarlo qua, andare in un altro paese e cambiare vita.
Forse non è più necessario.

Ne parlerò con mia madre e poi deciderò, sono ancora in tempo ad annullare... Studierò qui e starò con Harry e con la mia famiglia. Hanno bisogno di me.

STARLET [h.s.] (COMPLETATO) [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora