IL NUOVO VICINO

21 2 0
                                    


*Driin*.
Sono le 8 di sabato mattina e il campanello della porta di casa di Valeria suona.
La madre,come sempre,è a lavoro all'Ospedale dalle 6,mentre il padre,beh...ha abbandonato le due donne di casa quando la figlia aveva 4 anni per scappare con una donna di 20 anni più giovane di lui,momento che ha condizionato profondamente la vita della ragazza,anche se il suo cervello ha selezionato tutti i ricordi da mantenere e ha eliminato in parte quello.
Valeria si sente stanca, scombussolata e scocciata,anche perchè il sabato per lei è un giorno sacro,e in quanto tale preferisce svegliarsi tardi.Comunque,"chi ha più educazione la dimostri",e così si alza dal letto in pigiama (a pantaloncini corti e abbastanza aperto).
Si avvicina cautamente all'occhiello della porta,furtivamente,quasi non voglia far sentire la sua presenza.
Da quando il padre ha cercato di rapirla a 6 anni per portarla dalla sua "nuova famiglia",lei ha sempre paura di aprire quella porta,perchè non si sa mai quali siano le intenzioni del visitatore.
Comunque sia,notando una figura sconosciuta,esclama,con un fil di voce impaurito e il cuore che le batte forte,"Chi è!?".La risposta non si fa attendere,e nella casa risuona,come risposta,"sono il nuovo vicino".
Potrà sembrare paranoica o fissata,ma quando alla tenera età di 6 anni subisci un trauma,quello segnerà per sempre la tua esistenza,come una chiazza di inchiostro indelebile.
Apre la porta,e dinanzi a lei nota un ragazzo curioso,che al primo impatto può sembrare inquietante,ma poi si dimostea aperto ed amichevole.
Lo stupore di Valeria è evidente,anche perchè non ha mai visto una ditta di traslochi nelle vicinanze,e nemmeno i genitori del ragazzo.
Il nuovo vicino,dicevo,può sembrare inquietante,anche perchè ha ogni singolo centimetro di pelle tappezzato da tatuaggi,il piercing al naso,vestiti rigorosamente neri....insomma,l'aspetto e l'atteggiamento caratteristici di un punk.
Le stringe la mano,il contatto gelido che le scatena un brivido che le percorre il corpo.
Si presenta:"piacere,sono Marcus e ho 17 anni".
La voce è possente,ma presenta una sfumatura di amichevole che provoca un forte contrasto con l'aspetto del nuovo vicino.
"Piacere,Valeria.Senti...non ho mai visto nè una ditta di traslochi,nè i tuoi"inizia Valeria,affrontando il discorso con un pizzico di sospetto.
Non riesce a spiegarselo,nemmeno lei,il motivo per cui una parte del suo cervello provi simpatia nei confronti di Marcus,mentre l'altra lo tratta con diffidenza.
L'atteggiamento di quest'ultimo appare un po' intimorito,intimidito e chiuso al mondo,nonostante il suo outfit dimostri decisamente il contrario.
Dopo secondi e secondi di silenzio,finalmente spiccica parola.
"Sono scappato di casa.Mio padre era violento nei confronti di mia madre e ha iniziato a picchiarmi".
"Iniziamo bene"pensa Valeria,cercando di immedesimarsi in quel ragazzo che sembra tanto duro ma in fondo deve avere un cuore dolce.
Di nuovo piombsno nel silenzio più profondo,anche perchè Valeria si sente a disagio,notando che Marcus la sta osservando da capo a piedi.
Lei si copre e lo guarda un po' storto,poi spezza il silenzio:"è stato bello conoscerti,ci si vede questi giorni"dice.
Poi,mentre lui si sta voltando per tornare a casa,lei gli chiude la porta in faccia.
"Che strana conoscenza"pensa,e l'immagine di Marcus,solo al mondo,ma sicuramente con tanti segreti dentro,segreti che devono consumargli spesso l'anima,le occupa ogni singolo spazio libero nella mente.

Un grido nel buioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora